martedì 3 dicembre 2024

ANORA

titolo originale: ANORA (USA, 2024)
regia: SEAN BAKER
sceneggiatura: SEAN BAKER
cast: MIKEY MADISON, MARK EJDELSTEJN, JURIJ BORISOV, KAREN KARAGULIAN, VACE TOVMASYAN
durata: 139 minuti
giudizio: 


Anora è una giovane escort newyorchese che s'illude di poter vivere una vita da Cenerentola una volta incontrato Vanja, imberbe rampollo di un ricchissimo oligarca russo. Peccato che la famiglia di lui non veda di buon occhio l'idillio dei due piccioncini...




E' davvero incredibile, oltre che un vero peccato, che un film come Anora sia stato pressochè ignorato dalla distribuzione italiana... non parlo tanto per la qualità del prodotto (anche se è davvero un gioiellino) quanto proprio per il tipo di film in sè: Anora è una commedia deliziosa, intelligente, fresca, tutt'altro che superficiale, e sono convinto che se fosse stata promossa adeguatamente sarebbe potuta diventare un grande successo anche da noi, specie in questo periodo pre-natalizio. Il film di Sean Baker pare infatti fatto apposta per andare incontro alle Feste: da una parte stimola il lato romantico dello spettatore facendogli credere, almeno all'inizio, di poter rivivere la favola di Cenerentola aggiornata ai nostri tempi, per poi diluirsi piano piano in quella malinconia amarognola che, diciamola tutta, fa anch'essa parte del plastificato clima di questi giorni. Io almeno la penso così. Comunque, che siate d'accordo o meno, il consiglio è di vedere assolutamente Anora perchè altrimenti vi perdereste uno dei migliori film dell'anno (e che dopo la Palma d'oro vinta a Cannes, vedrete, di sicuro farà capolino anche ai prossimi Oscar).

Come dicevamo, inizialmente Anora si presenta davvero come la più classica delle rom-com: c'è una fatina "vestita" da escort che fa la stripper in un bordello di lusso (Mikey Madison, davvero brava), e c'è un principe azzurro giovane e pieno di soldi (Mark Ejdelstejn, già ribattezzato "lo Chalamet russo") che la nota e se ne invaghisce all'istante, pagando cifre folli per averla tutta per sè, per una settimana intera... ovvio che la mente corra subito a Pretty Woman, diciamo che l'associazione è perfino voluta e scontata. Quello che non è scontato è invece l'approccio di un regista come Sean Baker, uno che in carriera ha saputo farci commuovere attraverso storie di reietti della società benpensante (raccontandoci, perlappunto, di pornodivi, transessuali, erotomani...) e che qui riesce, di nuovo, a farci ridere e anche emozionare con una favola moderna e adulta. E come tale, purtroppo, ben lontana dal mondo dei sogni...


Perchè Anora è a tutti gli effetti la versione favolistica del declino del Sogno Americano: Anora è una ragazza giovane e quasi indigente, abbandonata dalla famiglia, che vive insieme alla sorella in un umile sobborgo di New York proprio alle spalle dei grattacieli della Grande Mela, che si guadagna da vivere strofinandosi addosso ai papponi danarosi del night club dove lavora. Tra questi c'è anche lo smidollato Vanja, ragazzino imbelle, viziato, nullafacente, annoiato, il cui unico scopo nella vita è dilapidare l'enorme patrimonio di cui dispone la propria famiglia (ovviamente di dubbia provenienza). Tra Vanja e Anora sembra amore a prima vista, ma Vanja non è Richard Gere e Anora non è Julia Roberts: le cose si metteranno subito male, e proseguiranno peggio (pur tra gag esilaranti che la sceneggiatura - dello stesso Baker - sforna a getto continuo), mettendo subito in chiaro allo spettatore che difficilmente assisteremo a un riscatto sociale o a un vero trionfo dei sentimenti, anzi. Per Anora, semmai non lo fosse già abbastanza, la sua "sbandata" assumerà soltanto l'aspetto di un desiderio irrealizzabile, traendone spietata consapevolezza.

Il merito di Baker è quello di riuscire, in ben 139 minuti (che non si sentono), a saltare da un genere all'altro (dal romantico all' action, dal noir alla commedia sociale) facendo evolvere una trama che, mascherata da commedia, arriva a toccare toni sorprendentemente seri e drammatici, senza però mai allentare il ritmo. Dopo un incipit abbastanza convenzionale, il film svolta nella seconda parte quando entrano in scena gli scagnozzi malavitosi della famiglia di Vanja: energumeni senza cervello che assolvono gli ordini dei genitori del ragazzo senza però mai elevarsi dalla loro natura proletaria e dimessa, simile a quella di Anora, che non a caso la ragazza manipolerà a suo piacimento (e tra i quali spicca la figura di Jurij Borisov, che già avevamo conosciuto e apprezzato nel bellissimo Scompartimento nr.6, del 2021). Quello su cui invece Anora non potrà fare nulla è cercare di avere la meglio contro i potenti, provare una ribellione, una rivincita. Nell'America del nuovo millennio Cenerentola rimane, purtroppo, un'illusione di mezzanotte...

E' rarissimo, specie per noi italiani (abituati ai Brizzi, ai Vanzina, ai Manuali d'amore...), imbatterci in una commedia così sofisticata e allo stesso tempo leggiadra, divertente ma anche amara, trascinante ma anche riflessiva, che attraverso la comicità riesce a farci provare la rabbia della lotta di classe, del divario sociale, dell'impotenza verso chi comanda il mondo. Merito di un regista gioiosamente "alieno" nel panorama hollywoodiano e di un cast, tutto, splendidamente all'altezza, che impreziosisce una pellicola che, almeno da noi, avrebbe meritato ben altro destino.

2 commenti:

  1. il ritmo spesso su di giri mi ha ricordato i film dei fratelli Safdie...

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    1. mi tocca essere sincero... non ne ho visti nemmeno uno! ma c'è sempre tempo per rimediare ;)

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