Gli "instancabili"... ovvero quei film che proprio non ti stanchi mai di rivedere quando passano in tv, che non ti fanno cambiare canale, su cui non puoi fare a meno di soffermarti anche se li hai già visti almeno settecento volte: non sono quasi mai capolavori ma sono film che ti emozionano sempre, aldilà dei premi vinti e della loro qualità artistica. Sono quelli cui abbiamo legato dei bei ricordi, lasciato un pezzettino di cuore o semplicemente li abbiamo apprezzati per la loro spontaneità e il loro messaggio edificante. Questa nuova rubrica non avrà cadenza fissa ma ogni tanto tornerà, proprio perchè il sottoscritto, un po' come tutti, ogni tanto ha davvero bisogno di volersi bene...
titolo originale: FIELD OF DREAMS (USA, 1989)
regia: PHIL ALDEN ROBINSON
sceneggiatura: PHIL ALDEN ROBINSON
cast: KEVIN COSTNER, RAY LIOTTA, JAMES EARL JONES, AMY MADIGAN, GABY HOFFMANN, BURT LANCASTER
durata: 107 minuti
Ray Kinsella, agricoltore appena trasferitosi nello Iowa insieme alla famiglia, sente (solo lui) strane voci che chi gli chiedono insistentemente di costruire un campo da baseball nella sua proprietà. Tutti lo prendono per matto (moglie e figlia compresi) ma Ray, pur sommerso dai debiti, va avanti per la sua strada: quando l'opera sarà compiuta vedrà tornare su quel campo gli spiriti dei grandi campioni del passato e persino suo padre, con cui aveva sempre avuto un difficile rapporto...
Già, i sogni: Field of dreams è infatti il titolo originale di questo film che non mi stanco mai di rivedere, ovvero "il campo dei sogni". Che ci aiutano a sognare e a vivere, per sempre. Basata sul libro Shoeless Joe di William P. Kinsella, è una delle pellicole più poetiche e toccanti sulla capacità di non abbattersi e credere in se stessi, sulla forza delle nostre speranze e su quella, spesso insospettabile, che ognuno tiene all'interno di sè.
Si può dire tutto ciò che si vuole su L'uomo dei sogni: sarà retorico, melenso, ruffiano, buonista, eppure ogni volta che passa in tv la magìa si compie, anche a distanza di oltre trent'anni dalla sua uscita: non riusciamo a smettere di guardarlo. Impossibile infatti staccare gli occhi dallo schermo, impossibile non emozionarsi e non commuoversi di fronte a una pellicola così maledettamente perfetta e coinvolgente, tipico esempio di quel cinema hollywoodiano "medio" che molti critici e puristi snobbano ma che, sotto sotto, non possono far altro che ammirare per la capacità di far presa sul pubblico con storie semplici e perfino assurde come questa. Phil Alden Robinson costruisce una metafora fantastica e delicata sul potere dei sentimenti e sulla legittimazione del Sogno Americano (erano gli anni '80, del resto, quelli del reaganismo imperate). Ma lo fa con garbo ed eleganza, con un tocco lieve che ricorda tanto Frank Capra e con la genuinità di chi crede davvero in quello che racconta.
L'uomo dei sogni è infatti un film sincero, sicuramente retorico ma non ipocrita: al regista interessa soprattutto il messaggio che traspare dal racconto: l'invito a credere nei propri mezzi, a non rinunciare ai propri sogni, anche quando questo significa mettersi tutto il mondo contro ed esporsi al ludibrio della gente "normale". E lo fa attraverso uno sport, il baseball, che una volta di più incarna perfettamente lo spirito e la forza di una nazione giovane e insicura, da sempre bisognosa di eroi: il battitore che si trova in campo da solo contro l'intera squadra avversaria è l'essenza stessa dell'America, il simbolo dell' "uomo qualunque" che riesce a farcela da solo, sgominando gli avversari ma, attenzione, nel pieno rispetto delle regole e delle convenzioni sociali.A contribuire alla riuscita della pellicola è ovviamente anche il cast di tutto rispetto: Kevin Costner all'epoca era al culmine della notorietà e poteva interpretare qualsiasi ruolo (l'anno dopo avrebbe vinto l'Oscar con Balla coi Lupi), James Earl Jones e il compianto Ray Liotta sono comprimari coi fiocchi, mentre davvero monumentale è il grande Burt Lancaster, qui alla sua ultima apparizione cinematografica, in un cameo indimenticabile. Un film splendidamente classico, profondamente americano ma allo stesso tempo capace di parlare al mondo, a tutte quelle persone che ancora credono nella forza dei sogni, restando però fedeli a se stessi e ai propri valori.
Uno dei film più teneri e emozionanti che ricordi. Costner ai suoi massimi. Grazie per questo splendido amarcord.
RispondiEliminaMauro
Figurati, Mauro! Grazie a te per seguirmi sempre: è sempre bello condividere emozioni!
EliminaUno di quei film che mi fanno commuovere ancora e ancora, come La vita è meravigliosa .. ;)
RispondiEliminaSottoscrivo!!
EliminaCiao Kris , questo film l'ho visto e mi è piaciuto molto .
RispondiEliminaL'ho trovato tenero ed emozionante .
Concordo con Franco "La vita è meravigliosa" un film che ti lascia il segno .
Buona serata . Laura
Ciao Laura! Piacere di leggerti qui sopra! Sì, questo è proprio uno di quei film che non possono non piacere... io piango ogni volta che lo vedo!
EliminaUn caro saluto.
Non lo so quante volte l'ho visto questi film( ancge perché negli anni novanta la mia camera era tappezzata letteralmente di poster e foto di kevin costner) film così delicato, che ti parla al cuore
RispondiEliminaSono una persona semplice: quando in tv passa questo film io mi fermo a guardarlo, qualsiasi cosa abbia da fare... ❤️
EliminaAnche io Sauro
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