Un unico titolo in uscita in sala in questo caldissimo weekend ferragostano: Alien: Romulus, settimo capitolo della saga, ci (ri)porta agli albori della storia, ponendosi temporalmente tra il primo Alien (1979) di Ridley Scott e il sequel girato da James Cameron (1986). Dirige stavolta lo spagnolo Fede Alvarez, che proverà a tenere alto l'interesse dello spettatore per uno dei "mostri" più celebri della storia del cinema.
ALIEN: ROMULUS
(di Fede Alvarez, USA 2024)
Un equipaggio di giovani esploratori spaziali s'imbatte nel relitto di una vecchia astronave, che nasconde all'interno un orribile mostro xenomorfo. Il settimo capitolo della saga di Alien non è nè un remake nè un reboot, quanto piuttosto un midquel: si colloca temporalmente tra il primo e il secondo film (quindi tra Alien e Aliens: scontro finale) ed è un episodio autoconclusivo: non ha quindi la pretesa nè di proseguire nè di chiudere il franchise, quanto "solo" di tenerlo in vita. Questa volta la protagonista è la brava e lanciatissima Cailee Spaeny.
Visibile IN SALA
aspettativa: ★★★☆☆
THE UNION
(di Julian Farino, USA 2024)
Mike (Mark Whalberg), umile operaio newyorchese, viene "abbordato" dalla sua vecchia fiamma del liceo, Roxanne (Halle Berry), ora diventata spia internazionale, per un'assurda missione di intelligence ad alto rischio. Action-comedy senza troppe pretese, perfetta per il periodo ferragostano, con due attori molto amati dal pubblico. Nel cast anche J.K. Simmons e Lorraine Bracco.
Visibile su Netflix
aspettativa: ★★★☆☆
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