sabato 13 gennaio 2024

PERFECT DAYS


titolo originale: PERFECT DAYS (GIAPPONE, 2023)
regia: WIM WENDERS
sceneggiatura: WIM WENDERS, TAKUMA TAKASAKI
cast: KOJI YAKUSHO, SAYURI ISHIKAWA, ARISA NAKANO, AOI YAMADA, TOKYO EMOTO
durata: 123 minuti
giudizio: 



Hirayama è un uomo sereno che vive tranquillamente il suo presente fatto di assoluta routine. Si guadagna da vivere pulendo i bagni pubblici, durante le pause scatta fotografie con una vecchia macchina analogica e, finito il lavoro, mangia sempre nello stesso ristorante e legge qualche pagina di un libro prima di andare a dormire. La sua vita è scandita solo da alcuni incontri inaspettati, gli unici che ci rivelano qualcosa del suo passato...



Siamo onesti (come sempre lo siamo stati su questo blog). Chi poteva immaginare che Wim Wenders, a 78 anni compiuti e una filmografia recente non proprio di spessore (l'ultimo lungometraggio risaliva al dimenticato Submergence, del 2017) potesse tornare in sala con film così incredibilmente affascinante e capace di toccare corde così profonde del nostro animo?  In questi sei anni di silenzio il regista tedesco si è trasferito in Giappone dove - giuro che è vero! - gli era stato commissionato un documentario sui bagni pubblici costruiti per le Olimpiadi di Tokyo 2020. Solo che durante la lavorazione è stato talmente contagiato dalla nuova realtà, in una parte del mondo così lontana e "trascendente" per noi occidentali, che ha deciso di farci un film di finzione che avesse come tema l'essenzialità, la riscoperta del lato più intimo e privato della nostra indole.

Scritto a quattro mani con lo sceneggiatore Takuma Takasaki, Perfect days riprende il titolo dalla (quasi) omonima canzone di Lou Reed, più volte ascoltata durante il film e quasi una dichiarazione di intenti: i "giorni perfetti" sono quelli che il protagonista, uno straordinario Koji Yakusho, trascorre sempre allo stesso modo uno dopo l'altro, in una routine meticolosa, quasi autistica, che renderebbe quasi certamente matto ognuno di noi e che invece il suo personaggio, il sessantenne Hirayama, riesce a viverli uno per uno con il sorriso sulle labbra, con una serenità inusitata da lasciarci interdetti, noi figli ansiosi e stressati del progresso e della modernità...

Hirayama
è infatti un uomo d'altri tempi. Di cui sappiamo pochissimo, quasi niente del suo passato, che affiora però a piccoli tratti ogni volta che un qualcosa di anomalo entra nella sua vita, a sconvolgere anche di poco le sue abitudini. Che sono semplicissime, solari: ogni mattina si alza ripiegando con cura il suo futon, bagna le sue piantine, indossa la sua tuta blu e si mette alla guida del suo furgone, non prima di aver sorseggiato un caffè in lattina, sempre della stessa marca. Il suo lavoro è quello di pulire i bagni pubblici di Shibuya, mansione che Hirayama svolge con scrupolosa metodicità e consapevolezza, oltre che con personale soddisfazione. Nonostante l'umile mestiere, Hirayama accetta con gioia la sua quotidianità, scandendo le sue giornate con le note suadenti di vecchie musicassette, che suonano Otis Redding, Nina Simone, Patti Smith, Rolling Stones, Velvet Underground, Van Morrison... e ovviamente Lou Reed. Non solo: durante la pausa pranzo ama scattare foto dell'ambiente circostante con una vecchia macchina analogica, e prima di andare a dormire si rilassa leggendo qualche pagina di classici americani comprati di seconda mano (da Faulkner alla Highsmith).

Non ci vuole molto a capire che Hirayama è un uomo che vive nel passato, pur avendo fatto pace con il presente. Un passato che affiora a schege ed evoca ricordi dolorosi (una moglie lontana, una nipote che non vede da tempo...) ma che non intacca un'invidiabile serenità d'animo. Attenzione: serenità non significa felicità. Non sappiamo se Hirayama sia davvero felice della sua vita, ma di sicuro vediamo un uomo che ha saputo trovare il coraggio di ricominciare a vivere, di lasciarsi alle spalle i dispiaceri, di perseguire uno scopo anche a sessant'anni e dopo tante ferite. Lo scopo è quello di andare avanti e di sapersi aprire al domani, che arriva sempre puntuale nonostante ogni sera il tramonto sul mare si stagli malinconico e struggente davanti ai suoi occhi. Perfect days è un film di una semplicità totalizzante, la semplicità data dalle piccole cose, quei "momenti di trascurabile felicità" (per dirla alla Francesco Piccolo) che sommati insieme regalano la beatitudine.

Perfect days
è un film che possiede una qualità oggi quasi dimenticata al cinema: è pieno di grazia, di soavità, di una leggerezza malinconica che fa bene alla vista e apre il cuore. E' pieno di umanità e di pace interiore, ma anche di un dolore antico ormai cicatrizzato e da lavare via ogni giorno, proprio come i gabinetti che ogni giorno Nakayama igienizza con la cura di un chirurgo, e che tornano splendenti con una passata di straccio. E' uno dei film più belli dell'anno, da cui non vorresti staccarti mai, da vedere e rivedere in loop come la routine del protagonista. E che infonde una lezione di vita non da poco: ognuno di noi può rimettere insieme i cocci del proprio passato, se solo si ha il coraggio di essere onesti con se stessi... perchè, come canta Nina Simone

"It's a new dawn, it's a new day, it's a new life for me... and I'm feeling good"

21 commenti:

  1. Io adoro quella canzone di Lou e ritengo che un film che la contiene sia perlomeno da vedere

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    1. Assolutamente d'accordo! Comunque la colonna sonora di questo film è strepitosa, non c'è solo Lou Reed: in pratica c'è tutta la musica che ascoltavamo "noi" degli anni 70-80

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  2. La tua recensione è una meraviglia, a questo punto spero di riuscire a vedere il film, se mai dovesse arrivare dalle mie parti.
    Ti auguro un bellissimo weekend.
    Mauri5

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    1. Grazie Mauro, sei sempre troppo gentile. Spero davvero che riuscirai a vedere il film perché è un gioiello prezioso. Te lo consiglio. Buon weekend anche a te

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  3. Da quando seguo questo blog (non da molto purtroppo) è la prima recensione a 5 stelle :)

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  4. Ciao Davide! È vero, non sono uno che usa il "termine" capolavoro per ogni film che vede, non mi pare corretto. L'ultima recensione a cinque stelle era stata in agosto, per Oppenheimer. Comunque ti anticipo una cosa: la prossima ci sarà prestissimo, giusto un paio di settimane al massimo... ;)

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  5. Lo voglio, lo devo vedere. Anche per sistemare tanti piccoli dettagli sul nostro zen da ritrovare e percepire grazie a questa pellicola che non trovano esattamente posto.

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    1. Semplice e conciso! ;)
      Ma perché restate anonimi? Che motivo c'è? E' più bello e confidenziale sapere con chi si parla... io ho sempre accettato chi non si firma, ma lo trovo un peccato

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  7. il Cinema è una sorpresa continua.

    C’era una volta… “Un re!” diranno subito i miei spettatori.
    No, ragazzi, avete sbagliato, c'era una volta (e c'è) un pulitore di cessi...

    https://markx7.blogspot.com/2024/01/perfect-days-wim-wenders.html

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  8. Visto finalmente. E ovviamente adorato. Un film di una poesia incredibile che ci fa capire l'essenza di un paese come il Giappone ma che sa regalarci emozioni trasversali. Bellissimo davvero.

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    1. Vero. È un film che ci mostra il lato umano e poco conosciuto del Giappone e la grande civiltà della sua gente

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    2. @rebecca: assolutamente d'accordo!

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  9. Grande interpretazione e ottima colonna sonora, però il ritmo non è proprio travolgente: diciamo che prima della visione è meglio prendere un buon caffè!

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    1. A me è scorso benissimo: certo non è un film d'azione ma il grande fascino delle immagini sopperisce al ritmo... le canzoni fanno il resto: sarei rimasto sulla poltrona per ore!

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  10. Una carezza meravigliosa...non pensavo, l'ho amato moltissimo. Visto ieri, tra l'altro in un periodo in cui ho veramente bisogno di ripensare alla mia vita. Davvero un balsamo per l'anima (anche la mia amica concorda...altri in sala si sono annoiati molto), colonna sonora strepitosa.

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    1. Nemmeno io pensavo che Wenders potesse regalarci un film del genere, dopo anni di appannamento... ma "Perfect Days" è davvero un film soave, delicato, leggero ma profondissimo. Ce ne ricorderemo per un bel po'

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  11. l'ho visto ieri, e mi ha letteralmente conquistata :)

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    1. Non sei la sola: è un film di totale affabulazione 😊

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