domenica 10 dicembre 2023

EFA 2023: "ANATOMIA DI UNA CADUTA" VINCE TUTTO, ITALIA (QUASI) A MANI VUOTE



Trionfo assoluto per Anatomia di una caduta di Justine Triet ai 36. European Film Awards, gli "Oscar europei", nella serata tenutasi ieri sera a Berlino: il film francese fa "cappotto" conquistando tutti i premi più importanti (miglior film, regia, sceneggiatura, montaggio e miglior attrice, andato alla straordinaria Sandra Huller) e lasciando agli altri le briciole, Italia compresa: niente da fare per Io Capitano di Matteo Garrone, mai in lizza per i premi, mentre l'unico riconoscimento lo porta a casa la scenografa Emita Frigato per le ambientazioni de La Chimera di Alice Rohrwacher, che si conferma cineasta molto più amata all'estero che in patria...



Justine Triet
E' stata una serata trionfale per Justine Triet e il suo Anatomia di una caduta: dopo l'inaspettata (ma meritatissima) Palma d'oro all'ultimo Festival di Cannes, il bel film della 45enne regista francese fa "cappotto" alla 36. edizione degli European Film Awards, il galà del cinema europeo che come ogni anno inaugura la stagione dei premi cinematografici. Anatomia di una caduta si porta infatti a casa tutti i premi più importanti: quelli per il miglior film, miglior regia e miglior sceneggiatura, quello per la migliore attrice (andato alla fenomenale Sandra Huller) e quello per il montaggio, premio non tanto "appariscente" ma sacrosanto per come è costruito il film della Triet. Resta il mistero di come la Francia non lo abbia candidato all'Oscar (preferendogli il misconosciuto La passion di Dodin Bouffant), ma vedrete che Anatomia di una caduta a Hollywood ci arriverà comunque: se non come film straniero, di sicuro nelle altre categorie...

Sandra Huller
Per tutti gli altri, Italia compresa, restano le briciole: fa piacere il premio a Mads Mikkelsen come miglior attore per un robusto filmone epico danese, Bastarden, già visto all'ultima Mostra di Venezia. Per Mikkelsen, arrivato alla quinta candidatura, è il secondo premio in carriera dopo quello vinto del 2020 per Un altro giro. Spiccano anche le due statuette tecniche (trucco ed effetti visivi) per il cupo e spettacolare La Sociedad de la Nieve, pellicola spagnola sul disastro aereo delle Ande del 1972, anche questo visto al Lido, così come quella vinta dall'irriverente How to have sex di Molly Walker, passato invece all'ultimo Festival di Cannes.

Mads Mikkelsen
Delusione massima, come detto, per il cinema italiano. Che, inutile negarlo, esce male dalla serata berlinese: niente da fare per Io Capitano e Matteo Garrone, inutilmente candidati per film e regia, che speriamo possano rifarsi agli Oscar (proprio in questi giorni il regista romano è negli Stati Uniti per promuovere il film, augurandoci che possa arrivare almeno alla nomination). Ma Garrone se non altro è in buona compagnia: anche altri due film molto quotati come il britannico La zona d'interesse e Foglie al vento del grande Aki Kaurismaki sono stati pressochè ignorati dalle giurie, i cui voti sono confluiti tutti sul film della Triet.

Unica soddisfazione (magra) per i nostri colori, la statuetta a Emita Frigato per La Chimera di Alice Rohrwacher, appena uscito nelle sale italiane con discreti risultati di pubblico dopo la campagna social quasi spam promossa dalla regista, che ha invitato i potenziali spettatori a "bussare alla porta dei cinema della loro città"... chissà se questo mini-riconoscimento potrà servire a incentivare gli incassi. Ce lo auguriamo. Appuntamento al prossimo anno.

TUTTI I VINCITORI

MIGLIOR FILM EUROPEO: ANATOMIA DI UNA CADUTA di Justine Triet (Francia)
MIGLIOR REGISTA EUROPEA: JUSTINE TRIET (Anatomia di una caduta)
MIGLIOR ATTORE EUROPEO: MADS MIKKELSEN (Bastarden)
MIGLIOR ATTRICE EUROPEA: SANDRA HULLER (Anatomia di una caduta)
MIGLIOR RIVELAZIONE FIPRESCI: HOW TO HAVE SEX di Molly Manning Walker (GB)
MIGLIOR SCENEGGIATURA: JUSTINE TRIET, ARTHUR HARARI (Anatomia di una caduta)
MIGLIOR SCENOGRAFIA: EMITA FRIGATO (La Chimera) 
MIGLIOR FOTOGRAFIA: RASMUS VIDEBAEK (Bastarden)
MIGLIORI COSTUMI: KIKI ILANDER (Bastarden)
MIGLIOR MONTAGGIO: LAURENT SENECHAL (Anatomia di una caduta)
MIGLIOR SONORO: JOHNNIE BURN, TARN WILLERS (La zona d'interesse)
MIGLIOR COLONNA SONORA: MARKUS BINDER (Club Zero)
MIGLIOR TRUCCO: ANA LOPEZ PUIGCERVER (La Sociedad de la Nieve)
MIGLIORI EFFETTI VISIVI: FELIX BERGES, LAURA PEDRO (La Sociedad de la Nieve)
MIGLIOR FILM D'ANIMAZIONE: ROBOT DREAMS di Pablo Berger (Spagna)
MIGLIOR DOCUMENTARIO: SMOKE SAUNA SISTERHOOD di Anna Hints (Estonia)
YOUNG AUDIENCE AWARD: SCRAPPER di Charlotte Regan (GB)
MIGLIOR CONTRIBUTO AL CINEMA MONDIALE: ISABEL COIXET
PREMIO ALLA CARRIERA: VANESSA REDGRAVE, BELA TARR

2 commenti:

  1. Perchè "magra" consolazione? la scenografia da sempre è un elemento fondamentale per la realizzazione di un film e da sempre gli scenografi italiani sono tra i più apprezzati nel mondo...

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    1. Assolutamente, non lo metto in dubbio! Però purtroppo (e sottolineo purtroppo) a livello mediatico un premio per le scenografie non smuove una virgola. I premi tecnici sono importanti per chi opera nel settore ma al pubblico generalista non gliene frega assolutamente nulla. Ed è un peccato, lo ripeto.

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