Due opere prime, due registe donne, giovani, belle, entrambe romane. Tante analogie, eppure risultati diversissimi... si fa presto infatti a parlare di cinema italiano, facendo spesso di ogni erba un fascio e sprecando luoghi comuni. Eppure qui siamo di fronte a due film praticamente opposti come concezione: quello di Paola Cortellesi, C'è ancora domani, è una coraggiosa digressione sul femminismo, sul ruolo della donna nella società, oltre che sul bigottismo imperante nel Belpaese, oggi come ieri. Al netto di qualche peccatuccio di gioventù (leggi: un finale improbabile) è una pellicola che convince e commuove, e il clamoroso esito del box office le sta dando ragione. Quello di Micaela Ramazzotti (dal titolo decisamente meno criptico: Felicità) vorrebbe invece essere anch'esso una riflessione moderna sul lato oscuro della famiglia, ma finisce per (s)cadere in tutti i luoghi comuni possibili di una neo-regista/attrice che non riesce a staccarsi dal suo personaggio. E anche il pubblico, visti gli esiti del botteghino, sembra averlo capito.
C'E' ANCORA DOMANI
(di Paola Cortellesi, Italia 2023)
Delia è donna, moglie e mamma. E nell'Italia degli anni '40 non era necessariamente una fortuna: il suo ruolo è principalmente quello di stare zitta, accudire la prole, occuparsi della casa e farsi riempire di botte a ritmo di musica da un marito violento e puttaniere (Valerio Mastandrea, amabilmente odioso). Delia fa mille lavoretti per sbarcare il lunario e sopperire al lassismo di lui, nullafacente e manesco, anche se una parte dei pochi soldi che guadagna finiscono nascosti nel reggiseno (ma non vi diciamo perchè). Sebbene la sua esistenza sia così frustrante, un giorno una misteriosa lettera indirizzata a lei personalmente potrebbe cambiargli la vita, purchè si decida ad agire in fretta... film interessante e coraggioso, che purtroppo deraglia nel finale ma merita comunque tutto il successo che sta avendo, se non altro per la volontà di "osare" e rendere omaggio alle donne dell'epoca. Anche l'uso del bianco e nero, generalmente sempre ruffianissimo, questa volta l'ho trovato coerente.
giudizio: ★★★☆☆
FELICITA' / HAPPINESS
(di Micaela Ramazzotti, Italia 2023)
Se volessi essere cattivo, potrei dire che prima di esordire nella regìa la Ramazzotti dovrebbe evolversi un pochino (è un eufemismo) anche come attrice, visto che sono vent'anni che ci propina sempre lo stesso ruolo da coatta romana, pazzoide, sessualmente facile e dal cuore d'oro. Per il suo primo film dietro la cinepresa (cui hanno appiccicato anche il titolo in inglese in vista di una futura distribuzione internazionale... sic!) ci racconta la storia della solita famiglia disfunzionale, destrorsa, borgatara, dalla quale malgrado tutto la bella Micaela non riesce a separarsi per troppo amore. Ovviamente a lei, che è anche la protagonista, capiterà ogni sfiga possibile (Murphy al confronto è un dilettante) che però riuscirà a superare col sorriso con le labbra e con forza d'animo. Cinema italiano, Anno Domini 2023. Continuiamo così...
giudizio: ★★☆☆☆
In C'e' ancora domani, paradossalmente, a film terminato, ho avvertito il peso dei fin troppi disinneschi a salvaguardare dalla storia il potentissimo segnale finale, fulcro della pellicola. Poi sì, qualche ingenuità, ma bella prova rispetto ad un panorama cinematografico spesso inguardabile..
RispondiEliminaAssolutamente d'accordo. La mia critica sul finale riguarda più che altro - senza spoilerare - il modo in cui si arriva a quel finale indubbiamente potente ma, a mio avviso, del tutto irrealistico. Però il giudizio complessivo sul film non può essere che positivo, proprio per il coraggio di smarcarsi da una produzione nostrana fin troppo srandardizzata
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