La 95. Notte degli Oscar, che si terrà domani sera nella consueta location del Dolby Theatre di Los Angeles, sancirà con ogni probabilità il trionfo del film più paraculo dell'anno, ovvero Everything Everywhere All at Once dei The Daniels, che ha furbescamente incantato la critica americana a colpi di "multiverso" e inclusività, le uniche parole d'ordine che si pronunciano ormai a Hollywood... purtroppo, lo sappiamo, gli Oscar non sono i festival, ed è inutile quindi aspettarsi verdetti "di qualità" verso pellicole ben più impegnate e impegnative (tipo Gli Spiriti dell'Isola) che dovranno (forse) accontentarsi di qualche riconoscimento "di cortesia". Ma la vera sfida della prossima Notte delle Stelle sarà come sempre quella contro gli ascolti televisivi, ormai da anni in picchiata e crollati rovinosamente nella passata edizione dopo l'increscioso episodio dello sganassone rifilato da Will Smith a Chris Rock: pare addirittura che quest'anno l'Academy abbia previsto una "unità di crisi" (!) per intervenire in diretta in casi simili... si fa fatica a capire come. Del resto, si sa, agli Oscar tutto fa spettacolo: e allora, come al solito, se qualcuno vorrà divertirsi con me a commentare insieme l'apertura delle buste, in questo post troverete tutto quello che c'è da sapere...
MIGLIOR FILM
I bookmakers quotano Everything Everywhere All at Once praticamente alla pari. Il film nel frattempo ha vinto tutti i principali premi di avvicinamento agli Oscar (DGA, PGA, SAG) cui vanno aggiunte le reazioni entusiaste di pubblico e critica (americana). Difficile pensare che domenica prossima l'Academy possa sovvertire un pronostico che appare ormai scontato. Lo dico a malincuore perchè, come si sarà capito, personalmente trovo la pellicola dei The Daniels la più paracula dell'anno: i due registi hanno saputo abilmente sfruttare il momento, infarcendo il loro film di tutti gli ingredienti che adesso vanno per la maggiore a Hollywood (inclusività, genderismo, multiverso a pacchi...) e facendolo uscire al momento giusto. Chapeau a loro, tuttavia pur sapendo bene come funzionano le cose agli Oscar, l'idea che Gli Spiriti dell'Isola possa essere battuto da tale balocchino mi provoca una certa irritazione... pazienza. L'unico titolo che potrebbe avere una minima possibilità di infastidire EEAAO (ma non accadrà) è il sorprendente film tedesco Niente di nuovo sul fronte occidentale: un prodotto targato Netflix che ha strappato l'applauso degli addetti ai lavori, ricambiato con ben nove nomination. Ma in quasi un secolo di storia solo un film "straniero" (Parasite, nel 2021) è riuscito a strappare il premio più importante a un film in lingua inglese: difficile che possa accadere anche stavolta, in presenza di cotale potenza di fuoco...
Poco altro da dire sugli altri titoli in gara: Top Gun: Maverick ha incassato tanti soldi e ha salvato la stagione estiva americana, ed è anche un prodotto di qualità. Non vincerà niente, eppure per me lo meriterebbe ben più di EEAAO. Poi c'è Avatar di James Cameron, terzo incasso di sempre negli Stati Uniti (2,2 miliardi di dollari) ma snobbato dall'Academy che come al solito respinge a prescindere la fantascienza (ma il kolossal di Cameron dovrebbe comunque fare incetta di premi tecnici). Women talking di Sarah Polley è il classico film "indie" e inclusivo (aridaje) messo lì come specchietto per le allodole: diretto da una donna, interpretato da donne di colore, con la violenza sessuale come tema, è perfetto per dimostrare l'attenzione dell'Academy verso certi temi... poi nessuno lo voterà, ma questo è un dettaglio. Elvis di Baz Luhrmann è l'omaggio alla leggenda di Presley, ma la nomination come miglior film ci sembra un tantino esagerata. Restano Triangle of Sadness (Palma d'oro a Cannes) e Tàr: due film "difficili", elitari, da festival, ovvero quanto di più respingente si possa trovare parlando di Oscar.
VINCERA': EVERYTHING EVERYWHERE ALL AT ONCE
IL MIO PREFERITO: GLI SPIRITI DELL'ISOLA
MIGLIOR REGIA
E' il paradosso più stridente di questi Oscar: la statuetta per la migliore regìa rischia di finire nelle mani dei The Daniels, ovvero sulla regìa oggettivamente più debole tra tutte quelle candidate. Con tutto il rispetto per l'Academy e per gli estimatori di EEAAO, direi che ci vuole fegato per sostenere che Martin McDonagh, Steven Spielberg, Ruben Ostlund e Todd Field abbiano qualcosa in meno rispetto ai due autori sopracitati. Ma tant'è. Per quanto mi riguarda trovo che Gli Spiriti dell'Isola sia il titolo registicamente più "robusto" tra i candidati di quest'anno: ma il sottoscritto non vota per gli Oscar (per ora...)
VINCERANNO: THE DANIELS (EVERYTHING EVERYWHERE ALL AT ONCE)
IL MIO PREFERITO: MARTIN McDONAGH (GLI SPIRITI DELL'ISOLA)
MIGLIOR ATTORE
E' una delle categorie più incerte, e anche una delle cinquine più belle di questa edizione. Cinque grandi attori si sfideranno per portare a casa una statuetta che, chiunque di loro la stringerà, sarà comunque un degno vincitore. Il mio plauso, la mia speranza, il mio cuore sono tutti per Brendan Fraser che in The Whale è straordinariamente commovente nel ruolo di un uomo enorme, obeso, problematico, ormai vicino alla morte ma che ha ancora tante cose da insegnare al prossimo. Se poi consideriamo anche la storia personale recente di Fraser, allora davvero non si può non tifare per lui... il rischio (concreto, purtroppo) è che possa fare la fine di Mickey Rourke, capace anni fa di commuovere il mondo con The Wrestler ma poi beffato sul filo di lana al momento dell'apertura della busta. Il suo rivale più pericoloso al momento sembra essere Austin Butler, interprete di Elvis: non tanto per la sua performance (a mio avviso inferiore a quella di Fraser) quanto per l'enorme affetto che ancora il pubblico americano nutre per Presley e che potrebbe alla fine avere la meglio. Ma attenzione anche a Colin Farrell (Coppa Volpi a Venezia per Gli Spiriti dell'Isola), Bill Nighy (eccelso in Living) e la sorpresa Paul Mescal, nominato per Aftersun.
VINCERA': BRENDAN FRASER (THE WHALE)
IL MIO PREFERITO: BRENDAN FRASER (THE WHALE)
MIGLIOR ATTRICE
Fino a qualche settimana fa nulla sembrava poter impedire alla "divina" Cate Blanchett (regale in Tàr) di portarsi a casa il suo terzo Oscar. Poi, ahimè, l'incredibile onda lunga di EEAAO e il relativo passaparola tra i votanti ha fatto via via spostare l'asticella verso Michelle Yeoh, che potrebbe così diventare la prima attrice asiatica a vincere il premio come miglior attrice protagonista. Non sarebbe uno scandalo, per carità, ma sarebbe ancora una volta un verdetto pilotato dalla "moda del momento". Nessuna speranza invece per le altre tre damigelle d'onore, che sono la bellissima Ana de Armas, la (quasi) veterana Michelle Williams e la sorprendente Andrea Riseborough.
VINCERA': MICHELLE YEOH
LA MIA PREFERITA: CATE BLANCHETT (TAR)
MIGLIOR ATTORE NON PROTAGONISTA
Ke Huy Quan, ex profugo vietnamita, ora cittadino americano a tutti gli effetti, è il prototipo dell'inclusività (ari-aridaje): immigrato, accolto, vincente. In pratica l'emblema del Sogno Americano, che evidentemente nel Multiverso esiste ancora... dopo aver vinto il Golden Globe, il SAG e il Critic's Choice Award, qualcuno ha ancora dubbi che possa sfuggirgli l'Oscar? A farne le spese sarà soprattutto la coppia de Gli Spiriti dell'Isola formata da Barry Keoghan e Brendan Gleeson, e la cosa mi dispiace molto (specie per Keoghan, la cui interpretazione è davvero notevole). Del tutto pleonastiche le candidature per Judd Hirsh (per The Fabelmans) e Brian T. Henry (per Causeway)
VINCERA': KE HUY QUAN (EVERYTHING EVERYWHERE ALL AT ONCE)
IL MIO PREFERITO: BARRY KEOGHAN (GLI SPIRITI DELL'ISOLA)
MIGLIOR ATTRICE NON PROTAGONISTA
Altra categoria incerta fino all'ultimo voto dell'ultima scheda. La ragione, la logica, il cuore vorrebbero che la splendida Kerry Condon stravincesse l'Oscar a mani basse: la sua performance ne Gli Spiriti dell'Isola è straordinaria, oserei dire una delle migliori in assoluto dell'intera stagione. Vedendo il film è impossibile non innamorarsi di lei. Invece i soliti "rumors" dicono che sul filo di lana potrebbe spuntarla Angela Bassett per il suo ruolo in Black Panther: Wakanda Forever (e già così fa ridere), giusto per "includere" (ari-ari-aridaje) due categorie come i cinecomics e la pelle nera. Ma non è detto neanche questo, perchè se (come è probabile) EEAAO dovesse stravincere, i giurati potrebbero far confluire i voti sulla veterana Jamie Lee Curtis... la terza incomoda che potrebbe guastare le uova nel paniere. Poche speranze invece per altre due attrici asiatiche, Hong Chau (per The Whale) e, manco a dirlo, Stephanie Hsu per EEAAO.
VINCERA': ANGELA BASSETT (BLACK PANTHER: WAKANDA FOREVER)
LA MIA PREFERITA: KERRY CONDON (GLI SPIRITI DELL'ISOLA)
MIGLIOR SCENEGGIATURA ORIGINALE
E' la categoria dove di solito l'Academy si lascia sfilare dalle logiche "di potere" e tende a regalare un contentino agli sconfitti... almeno me lo auguro. Ovvio che la sceneggiatura de Gli Spiriti dell'Isola è superiore anni luce a quella di Everything Everywhere All at Once, ma quest'anno nulla è scontato. Spero però che almeno qui la ragione prevalga sulla tendenza e venga premiato lo script di Martin McDonagh, come è già successo alla Mostra di Venezia. Ci sarebbero poi altre tre candidature pesantissime come quelle di Steven Spielberg, Ruben Ostlund e Todd Field, ma per questo giro sono destinate davvero a cadere nel vuoto.
VINCERA': MARTIN McDONAGH (GLI SPIRITI DELL'ISOLA)
IL MIO PREFERITO: MARTIN McDONAGH (GLI SPIRITI DELL'ISOLA)
MIGLIOR SCENEGGIATURA NON ORIGINALE
Sarah Polley è data in pole position per la sceneggiatura adattata di Women Talking, in una delle poche categorie non imperversa EEAAO... e direi che ci può stare, nonostante in questa categoria sia candidato addirittura un premio Nobel come Kazuo Ishiguro (per lo script di Living). La Polley è donna, è giovane, non è americana, parla di diritti al femminile e siamo nella settimana dell' Otto Marzo. Tutti argomenti molto convincenti. Non penso che possano avere chances nè Niente di nuovo sul fronte occidentale, così come Knives Out e Top Gun: Maverick.
VINCERA': SARAH POLLEY (WOMEN TALKING)
LA MIA PREFERITA: SARAH POLLEY (WOMEN TALKING)
LE ALTRE CATEGORIE
Partiamo dalle certezze granitiche: una è quella per il miglior film internazionale, dove Niente di nuovo sul fronte occidentale non dovrebbe avere rivali. La pellicola di Edward Berger è in lizza addirittura nelle categorie principali insieme ai filmoni hollywoodiani, pertanto la statuetta in questione appare scontata. Da notare che la Germania non vince in questa categoria dal 2007, quando a conquistare l'Oscar fu il bellissimo Le vite degli altri di Florian Henkel Von Donnesmark. Altri Oscar sicuri sono quelli per Avatar di James Cameron, che verosimilmente dominerà nelle categorie tecniche (effetti speciali, montaggio, sonoro) mentre siamo curiosi di vedere chi la spunterà tra le canzoni originali tra Rihanna e Lady Gaga (la prima per Wakanda Forever, la seconda per Top Gun: Maverick. Ma attenzione anche allo scatenato rap indiano di RRR). Finirà comunque che l'unico Oscar davvero imprescindibile, strameritato, quello che metterà tutti d'accordo sarà senz'altro quello per l'animazione, dove Pinocchio di Guillermo del Toro è il vincitore annunciato (e bravo Guillermone!). Giunti alla fine di questa lunga disamina, vi sarete accorti che la grande assente da queste nomination è l'Italia... poca gloria infatti quest'anno per il Belpaese: le uniche nostre candidature sono quella per Alba Rohrwacher con il suo cortometraggio Le Pupille e quella per il truccatore Aldo Signoretti per il make-up di Elvis (quest'ultima con buone possibilità... incrociamo le dita!)
Concordo su parecchie ipotesi, ma, per quanto mi sia piaciuto EEAO, la vedo dura che vinca davvero
RispondiEliminaIo spero che tu abbia ragione, ma i bookmakers difficilmente sbagliano... e poi come si fa a non dare per favorito un film che fin qui ha vinto tutti i premi possibili? (Golden Globes a parte)
EliminaNon ho ancora visto The Whale, ma faccio il tifo per Brendan.
RispondiEliminaThe Whale è una mazzata, ma è bellissimo... tiferò Brendan anch'io! 🤞
EliminaEEAAO è il film dell'anno negli Stati Uniti, c'è poco da fare. Non capisco tutto questo astio e questa sufficienza (non solo tua) su questo film che ha incassato più di 100 milioni di dollari e ha messo d'accordo pubblico e critica. Se vince vince, e i verdetti vanno accettati, specialmente se sarà un trionfo come si dice
RispondiEliminaOvvio che i verdetti vanno accettati, tanto non è che possiamo farli cambiare con le nostre opinioni, ma rivendico il diritto di poter criticare un film che, a mio modestissimo parere, è di gran lunga inferiore agli altri candidati e vincerà solo perché ha saputo cavalcare l'onda giusta...nessun astio, del resto i premi sono fatti per discutere, o no? Non capisco poi cosa c'entri il fatto che abbia incassato 100 milioni: se un film è mediocre resta mediocre anche se ne incassa 400 o 10 euro. Ovvio poi che gli Oscar, essendo i premi dell'industria, tengono molto in considerazione gli incassi (come è sempre stato) però verrebbe da chiedersi (e qui si aprirebbe un'altra discussione) come mai EEAAO ha incassato cifre enormi SOLO in America mentre nel resto del mondo non dico sia stato un flop ma certo non ha avuto la risonanza che ha avuto negli States? Ma agari ne possiamo parlare...
EliminaAlla fine EEAAO ha vinto tutto, bisogna a questo punto recuperare..super felice comunque per la regina Jamie Lee (ma veramente la Bassett pensava di vincere per quell'obrobrio di Wakanda Forever?). Bene Brendan Freaser, anche quello mi manca come ben sai, aspetto il momento giusto per un recupero, però ti confesso che dopo aver visto "Elvis" giusto prima della cerimonia se avesse vinto Butler non sarebbe stato uno scandalo.
RispondiEliminaIl premio a Jamie Lee Curtis è stato più un premio alla carriera che per meriti effettivi. Certo, sempre meglio della Bassett di Wakanda Forever (al peggio non c'è mai fine) ma mi piange il cuore vedere sconfitta Kerry Condon, per me la più bella interpretazione dell'anno in assoluto... riguardo Butler no, non sarebbe stato assolutamente uno scandalo, ma l'Oscar a Fraser è troppo più "potente" (e meritato). Recuperalo, non te ne pentirai
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