L'ultima Mostra del Cinema di Venezia non è stata certamente delle più eccelse in fatto di qualità, però va riconosciuto ad Alberto Barbera il merito di aver portato al Lido delle pellicole che, chi più chi meno, sono riuscite (quasi) tutte ad avere una distribuzione, un mercato e uscite dignitose. Ovviamente su Bardo di Inarritu non c'erano dubbi (l'ultimo film del pluripremiato regista messicano è uno dei titoli di punta di Netflix) mentre invece siamo invece molto felici che anche due piccoli film come Saint Omer, folgorante opera prima di fiction della francese Alice Diop, e Monica del nostro Andrea Pallaoro siano riusciti ad arrivare in sala. Non era scontato e per nulla facile. I festival servono soprattutto a questo.
BARDO, LA CRONACA FALSA DI ALCUNE VERITA'
(di Alejandro Gonzalez Inarritu, Messico 2022)
"Felliniano" non è certo una parolaccia, specie se il film in questione è dichiaratamente ispirato e omaggiante il maestro riminese. Il cinque volte premio Oscar Alejandro Gonzalez Inarritu compie il viaggio inverso dagli Stati Uniti al Messico (come il protagonista del film, Daniel Gimenez Cacho) per realizzare il suo personalissimo, intimo e debordante 8 1/2, esplicitandolo in un film bulimico, interminabile (tre ore piene), intriso fino al midollo di tutte le "magnifiche ossessioni" del regista. Eccessivo ma non irritante, sovraccarico ma non sconclusionato, compiaciuto ma pieno, pienissimo di fascino, Bardo arriva direttamente su Netflix e non poteva esserci scelta più felice: potrà sembrare blasfemo dirlo, eppure un film come questo si può assaporare e interrompere, centellinarlo e prenderlo a piccole dosi per godersi la cura maniacale con cui è stato realizzato. Forse è solo un clamoroso esercizio di stile, ma la forma è davvero deluxe.
giudizio: ★★★☆☆
SAINT OMER
(di Alice Diop, Francia 2022)
Rama, insegnante di lettere in dolce attesa, sta scrivendo un libro sul Mito greco di Medea. Lo spunto le viene dalla vicenda giudiziaria di una giovane madre a processo, non pentita, per infanticidio. Bollata dall'opinione pubblica come feroce assassina, la storia di questa donna incuriosirà invece Rama, che deciderà di scavare il più possibile a fondo... un esordio nella fiction davvero notevole per la documentarista francese Alice Diop, che parte da uno schema classico (il film processuale) per affrontare prendendo spunto da un vero fatto di cronaca temi importanti quali la condizione femminile, l'immigrazione, il razzismo, il colonialismo, facendolo attraverso una sceneggiatura di ferro che ti inchioda davanti al grande schermo fino alla fine. Grandissima prova delle due attrici protagoniste (Kayijge Kagame e Guslagie Malanda) e altrettanto grandissima prova di regia della Diop, che attraverso un lavoro meticoloso sulle inquadrature dei volti delle due donne (soprattutto in primo piano) restituisce perfettamente la complessità di chi si ritrova a dover affrontare una situazione che va ben aldilà del caso di legge.
giudizio: ★★★★☆
MONICA
(di Andrea Pallaoro, Italia 2022)
La transgender Monica (Trace Lysette) torna a casa dalla famiglia dopo una lunga assenza dovuta al trauma della propria ambiguità sessuale. Affrontando sua madre e il resto della famiglia compirà un delicato lavoro di accettazione e rimozione delle proprie paure. Nobile negli intenti, delicato nel raccontare un passaggio esistenziale complicato, il film di Andrea Pallaoro scivola però nel didascalismo e nella convenzionalità, rinunciando completamente al ritmo per fotografare il presente inquieto di una donna nata uomo. Non banale, ma davvero pesante da sopportare fino ai titoli di coda. Eletto a furor di popolo come il film più noioso della rassegna veneziana. Il che mi trova assolutamente d'accordo.
giudizio: ★★☆☆☆
Spero di riuscire a vedere almeno Saint Omer, sempre che la distribuzione non latiti.
RispondiEliminaSe può interessarti sul blog Recensioni ribelli, che so che leggi, ho lasciato al post di Nocebo un riassunto con consigli dei film che ho visto al TFF.
Saluti.
Certo che conosco Recensioni Ribelli: è uno dei blog storici e più "resistenti" della blogosfera! Andrò a leggerti, con vero piacere visto che anche quest'anno non sono riuscito a andare a Torino (saranno dieci anni che rimando...) :(
EliminaTutti i film visti al TFF li trovi anche sul blog 'La firma cangiante' al suo post 'La notte dei girasoli ', scusa se ti rimando su blog altrui, un abbraccio.
Elimina😉
Ma scherzi? Ti ringrazio, invece: tutto fa cultura. Grazie mille!
Elimina😉 per qualsiasi informazione, chiarimento, nel caso, ti leggo qua, 👋
EliminaNon mancherò! ;)
EliminaElegante arrampicata sugli specchi per giustificare quel mattone di Bardo!
RispondiEliminaNessuna arrampicata: "Bardo" è certamente un film impegnativo, cionontoglie che ci siano sprazzi di grande cinema. È un dato oggettivo. E proprio perché è impegnativo arrivo a "violentare" me stesso consigliandone una visione frazionata, per assaporarlo pezzo per pezzo
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