martedì 8 novembre 2022

RECENSIONI IN PILLOLE (LA STRANEZZA /IO SONO L'ABISSO /ASTOLFO)


Tre film italiani, usciti tutti e tre (purtroppo) in contemporanea a causa di una poco oculata distribuzione in sala... il che non ha impedito però a La stranezza di Roberto Andò di realizzare un clamoroso e meritatissimo exploit di pubblico e di critica: un giusto premio per un bel film che omaggia Pirandello in modo originale e aggraziato avvalendosi di interpreti sopraffini (davvero ottimi Ficarra e Picone, oltre al sempre maestoso Toni Servillo). Quasi per contrappasso, deludono invece Donato Carrisi, (il suo nuovo thriller Io sono l'abisso è tutto fumo e poco arrosto) e purtroppo anche Astolfo di Gianni di Gregorio, la cui ormai solita ricetta "minimalismo + senilità" comincia a mostrare segni di logoramento. Peccato. 



LA STRANEZZA
(di Roberto Andò, Italia 2022)


Girgenti, 1920. Luigi Pirandello torna in Sicilia dopo una lunga assenza per fare gli auguri di compleanno al conterraneo Giovanni Verga. La morte della sua vecchia governante lo convincerà a soggiornare nell'isola qualche giorno in più, facendo conoscenza con due becchini appassionati di teatro... E' un bel film La stranezza, che rende omaggio in modo sincero a cinema e teatro con una messinscena originale e briosa, che diverte con intelligenza. Toni Servillo "regale" come sempre, ma la vera sorpresa sono Ficarra e Picone che si calano perfettamente in un ruolo brillante che pare scritto apposta per loro. Qualche passaggio risente di un certo sapore "televisivo", ma nel complesso si esce dal cinema più che soddisfatti.
giudizio: 



IO SONO L'ABISSO
(di Donato Carrisi, Italia 2022)


Lo scrittore (e sottolineo scrittore) Donato Carrisi sembra averci preso gusto a trasporre in film i suoi romanzi, ma cinema e libri non sono esattamente la stessa cosa...  e non è detto che quello che funziona bene sulla carta debba per forza funzionare anche sul grande schermo. La regìa di Carrisi è infatti supponente e inconcludente, a tratti irritante in un mal riuscito tentativo di autorialità che cozza impietosamente sul risultato finale: le tre storie che si intersecano nella trama non appassionano e non collimano, non vengono mai approfondite, così come non vengono approfonditi i personaggi che rimangono pedine e non diventano mai persone vere. Un algoritmo, più che un film. Ma il cinema è altro.
giudizio: 



ASTOLFO
(di Gianni di Gregorio, Italia 2022)


Di Gianni di Gregorio vorremmo dire ogni volta tutto il bene possibile, perchè i suoi piccoli film pieni di umorismo senile, grazia, garbo e umiltà sono preziosi in un mondo urlato come quello di oggi. Però bisogna anche riconoscere che Astolfo è decisamente sottotono rispetto alle opere precedenti del regista romano: situazioni e gag cominciano ad essere ripetitive, il canovaccio un po' usurato, il minimalismo di fondo ormai si avvicina pericolosamente all'inconsistenza. Certo, la faccia scolpita di Di Gregorio riesce ancora a comunicare affetto e simpatia, così come la presenza di Stefania Sandrelli allieta decisamente la visione. La sensazione però è che si cominci a raschiare un po' il barile...
giudizio: 

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