Repetita iuvant! Anche per quest'anno, nonostante tutto (leggasi un sistema di prenotazione dei posti ai limiti del surreale), SOLARIS sarà ancora al Lido per vivere in prima persona Venezia 79. Come dico sempre, il sottoscritto frequenta la Mostra del Cinema per puro diletto e piacere personale (e non professionale...) ergo: in questi dieci giorni di trasferta non avrò nè il tempo, nè la forza nè la voglia di aggiornare il blog in diretta: usciranno solo i post programmati sulle uscite cinematografiche. Invito però chi vorrà a seguirmi sulle mie due pagine facebook: quella dedicata al blog e quella personale dove, nei limiti delle (mie) forze fisiche posterò ogni giorno tra un film e l'altro impressioni, commenti, idee e curiosità di questi frenetici giorni lidensi. E poi, naturalmente, al mio rientro a casa troverete qui sopra un dettagliato resoconto dell'intera rassegna.
Se poi (chissà...) tra i miei venticinque lettori ci fosse qualcuno che si trovasse e Venezia e volesse farmi un saluto o condividere l'esperienza (o magari solo uno spritz), contattatemi pure su Messenger o alla mail kriskelvin72@gmail.com
Qui sotto, intanto, un post riassuntivo (e non esaustivo) di quello che potremo vedere nell'edizione di quest'anno e che proverò a raccontarvi. Anche se, al solito, vedere tutto sarà impossibile...
Ci vediamo a Venezia!!
E Venezia sia. Anche per quest'anno, nonostante gli acciacchi fisici, il tempo che passa, l'indolenza della mezza età
e soprattutto un sistema di prenotazione dei posti in sala tra il diabolico e il demenziale, SOLARIS sarà al Lido per un'edizione a suo modo "storica": saranno infatti passati 90 anni esatti (o quasi) da quel 6 agosto 1932, quando sulla terrazza dell'hotel Excelsior venne proiettato il primo film in assoluto della Mostra del Cinema (per la cronaca, era
Il Dottor Jekyll di
Robert Mamoulian). Novant'anni in cui la Mostra di Venezia ha attraversato tante vicissitudini ma si è sempre confermata, fino a oggi, come un termometro autorevole per capire lo stato del cinema e della società.
Anzi, dovremmo dire soprattutto oggi, visto che la Mostra diretta da Alberto Barbera, più di qualsiasi altro festival al mondo si è aperta al futuro del cinema e delle nuove tecnologie: con Cannes, il grande concorrente, ostinatamente fermo a una visione donchisciottesca della Settima Arte, Venezia al contrario si è subito adattata ad ospitare ogni forma di immagine in movimento: dalle piattaforme streaming alla serialità fino alla realtà virtuale, diventando davvero una rassegna all-inclusive, a trecentosessanta gradi, tale da attrarre produzioni da ogni parte del mondo e in ogni formato e diventando per la sua collocazione temporale un trampolino di lancio per grandi produzioni internazionali in odore di premi (primi fra tutti gli Oscar: la neonata partnership con l'Academy Awards non è certo casuale...)
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White Noise, di Noah Baumbach |
Nulla da stupirsi dunque se già il film d'apertura della Mostra sarà di sicuro un potenziale
competitor della Award Season:
White Noise di
Noah Baumbach, distribuito da
Netflix e tratto dall'omonimo romanzo di
Don De Lillo del 1985, con
Adam Driver e
Greta Gerwig protagonisti, promette fin dal primo giorno il giusto tasso di qualità e
glamour. Come è giusto che sia.
Ma i grandi titoli americani non finiscono certo qui: nel concorso principale troviamo anche The Whale di Darren Aronofski, con un Brendan Fraser fisicamente irriconoscibile e già pronto per l'Oscar per la sua interpretazione di questo dramma famigliare tratto dal teatro e adattato (ovviamente a modo suo... nel bene e nel male) dal regista già Leone d'oro per The Wrestler. Grande attesa anche per Blonde di Andrew Dominik, altra produzione Netflix con la splendida Ana De Armas nel ruolo di Marilyn Monroe e per Bardo di Alajandro Gonzalez Inarritu, anche questo targato Netflix, un dramma malinconico narrante la vita complicata di un famoso documentarista messicano.
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Blonde, di Andrerw Dominik |
Dall'America ci trasferiamo quindi in Irlanda, giusto per regalarci
The Banshees of Inisherin (in italiano,
Gli spiriti dell'isola) con cui
Martin McDonagh torna a lavorare in patria dopo il grande successo di
Tre manifesti a Ebbing, Missouri, già a suo tempo ammirato al Lido, ritrovando
Colin Farrell come protagonista. Ci aspettiamo belle cose anche dal francese
Romain Gavras che porta a Venezia
Athena, drammatica storia di lutto famigliare tra fratelli in un contesto difficile. Uno dei titoli candidati al ruolo di possibile sorpresa...
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The Whale, di Darren Aronofski |
E ancora, come non salutare con entusiasmo la presenza in concorso di
Florian Zeller, fresco di Oscar per
The Father, che sbarca a Venezia con
The Son (fin dal titolo ideale continuazione del discorso intrapreso...) con
Hugh Jackman, Vanessa Kirby e
Laura Dern, mentre davvero ci inchiniamo di fronte a un Autore immenso come
Frederick Wiseman, che a 92 anni suonati (di cui una sessantina passati in giro per il mondo realizzando documentari) "debutta" come regista di fiction con il delizioso
Un couple, immaginaria incursione sentimentale nella vita dei coniugi Tolstoj. C'è spazio anche per il cinema fantastico, surreale, grazie a
The Eternal Doughter di
Johanna Hogg, intrigante storia britannica di leggende e fantasmi con
Tilda Swinton. |
Bones and all, di Luca Guadagnino |
E l'Italia? Ovviamente il nostro paese sbarca in forze al Lido (forse anche troppo come ha scritto qualcuno...) con ben cinque titoli in corsa per il Leone d'oro. Ma sarebbe meglio dire quattro più uno:
Bones and all di
Luca Guadagnino è infatti una coproduzione internazionale con cast da urlo (
Timothée Chalamet, Taylor Russell, Mark Rylance, Chloe Sevigny) e un argomento scabroso: un horror incentrato sulla fuga "impossibile" di una coppia cannibale attraverso il Midwest degli Stati Uniti. E' invece italiano al 100%
Chiara di
Susanna Nicchiarelli,
biopic sui generis dedicato alla Santa omonima, interpretata da
Melania Mazzucco de
L'amica geniale, così come
Il signore delle formiche di
Gianni Amelio (con una coppia di protagonisti gigantesca:
Luigi Lo Cascio e
Elio Germano), altra biografia, questa volta incentrata sulla vita tragica dello scrittore gay
Aldo Braibanti. Chiudono la cinquina
Monica di
Andrea Pallaoro (che qualche anno fa fece vincere la Coppa Volpi a
Charlotte Rampling con
Hannah) e
L'Immensità di
Emanuele Crialese, infelice cronaca di un matrimonio finito (male) nella Roma degli anni '70 (con
Penelope Cruz).
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Dead for a dollar, di Walter Hill |
Non basterebbero altri dieci post come questo per elencare tutti i titoli presenti nelle altrettanto ricche sezioni collaterali (forse addirittura più che del concorso principale): mi limito a segnalare le attesissime, nuove produzioni seriali di due "mostri sacri" del cinema danese, ovvero
Lars Von Trier e
Nicolas Winding Refn, così come l'ultimo lungometraggio del mitico
Walter Hill, che omaggia il western classico con
Dead for a dollar (con
Willem Dafoe e
Christoph Waltz), per non parlare dell'interessante opera seconda da regista di
Olivia Wilde, Don't worry darling (che schiera la lanciatissima
Florence Pugh e l'idolo dei teenager
Harry Styles). Le notti veneziane saranno poi molto agitate con l'horror
Pearl di
Ti West (
prequel di
X a sexy horror story, già passato nelle nostre sale) e dal cupo
Siccità di
Paolo Virzì, una specie di racconto corale fanta-distopico ambientato in una Roma dove non piove da tre anni e la popolazione è allo stremo...
Insomma: le premesse per una grande edizione ci sono tutte. E se qualcuno volesse viverle in anteprima insieme al sottoscritto... io vi aspetto al Lido!
La pagina del blog la seguivo già, ma adesso ti ho mandato anche l'amicizia e, se la accetterai, sarà un piacere leggere le tue impressioni live.
RispondiEliminaAccettata! Con molto piacere :)
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