titolo originale: TITANE (FRANCIA, 2021)
regia: JULIA DUCOURNAU
sceneggiatura: JULIA DUCOURNAU
cast: AGATHE ROUSSELLE, VINCENT LINDON, GARANCE MARILLIER, BERTRAND BONELLO
durata: 108 minuti
giudizio: ★★★★☆
Bella forza, mi direte. Così sono buoni tutti... vero. Eppure sono convinto che sia proprio questa la decisione (e la recensione) più sensata: perchè Titane è un film di cui meno si sa meglio è, e più lo si vede, più lo si scopre, più si è in grado di capirlo e forse anche di amarlo. A me è successo, ma non posso dirvi il motivo per non privarvi del piacere di una visione assolutamente straniante, (forse) delirante, (forse) folle, eppure capace di entrarvi nella testa e nel corpo, letteralmente.
Perchè Titane è prima di tutto un film sul corpo, il corpo inteso come passione (amorosa, dolorosa, pietosa) e cruda carnalità, ma anche espiazione e sofferenza. Non solo il corpo femminile, come è ovvio, ma anche quello maschile, qui rappresentato da un Vincent Lindon steroidato e ipertrofico che prova a combattere una guerra persa in partenza contro il decadimento fisico, quello di un uomo maturo che non accetta la vecchiaia e la solitudine anche a costo di negarne consapevolmente l'evidenza. Titane, questo posso dirlo, è la storia di due solitudini che si incontrano e provano ad accettarsi per quello che sono, l'una con l'altra, passando sopra le proprie diversità. Ma tutto il film, in senso lato, è un accorato inno alla tolleranza verso chi è emarginato dalla società in quanto non conforme, non allineato con il politicamente corretto.
E' vero, non è Cronenberg. E nessuno lo nega, anche se i paragoni con Crash sorgono naturalmente spontanei (solo però per chi non ha visto il film e parla per sentito dire...) Ma non esistono solo il bianco o il nero, il bello o il brutto, la ciofeca o il capolavoro. Julia Ducournau è una giovane regista al suo secondo film: solo i geni (come Cronenberg) possono considerarsi tali dopo una carriera così breve (e comunque Cronenberg al suo secondo film non vinse - ne vincerà mai - la Palma d'oro a Cannes...). Titane non entrerà forse nella storia del cinema, ma al momento è per me la pellicola più emozionante dell'anno: è un film doloroso, passionale, che turba e affascina. Ci sono scene di violenza estrema ma anche momenti di grande tenerezza, ci sono immagini sbalorditive, musica martellante, situazioni paradossali, a volte assurde, ben gestite da una regista capace di sapersi fermare sempre un attimo prima del trash (peculiarità questa, va detto, tipicamente francese).E c'è soprattutto una gran bella protagonista: Agathe Rousselle, debuttante assoluta, mostra una forza e una presenza scenica inscalfibili come il titanio stesso. La sua è una performance fisica, viscerale come il suo personaggio, Alexia, una donna che odia le sopraffazioni e gli uomini malvagi, che punisce in un modo molto particolare (e che ovviamente non vi rivelo) ma che a sua volta cerca di non farsi sopraffare dal destino beffardo che le è capitato, arrangiandosi sempre da sola. Non è affatto un clone di Carey Mulligan in Una donna promettente, come ho letto da diverse parti: Alexia, al contrario di Cassie, non intende vendicare nessuno e non ha nessuna missione da perseguire. Il suo unico scopo è sopravvivere, salvarsi, trovare il suo posto in un mondo che non è disposto ad accettarla per come è e che si dimostra molto più insano di come vogliono farla passare.Titane è un film sexy, spaventoso, esagerato, completamente fuori dai binari. Ci sono momenti in cui è meglio coprirsi gli occhi, eppure sarebbe un peccato perderne anche un solo secondo: vi invito a restare incollati allo schermo fino all'ultimo fotogramma, fino a un epilogo che aldilà del vostro giudizio sulla qualità del film è di una potenza emotiva disarmante. Dispiace che in tanti abbiano fatto ironia greve su questa pellicola, compreso il nostro Nanni Moretti. Con tutto il rispetto per Moretti (lo dico da morettiano convinto), il suo è un film vecchio e stanco, che guarda sempre all'indietro. Titane invece ha la freschezza, la rabbia, la vitalità di un cinema verace, attuale, specchio del nostro tempo. Avercene.
è vero, non è facile scrivere su un film così diverso, e così umano allo stesso tempo
RispondiEliminahttps://markx7.blogspot.com/2021/10/titane-julia-ducournau.html
È uno di quei film che vanno scoperti passo passo, a poco a poco... a me gli spoiler non danno (quasi) mai fastidio ma questa è una bella eccezione :)
EliminaAnche a me è piaciuto tanto, un film profondamente femminile e femminista che sfoga tutto il dolore che ha dentro. Mi ha davvero emozionata! :)
RispondiEliminaMe too, darling! ;)
EliminaMa che grande attore che è Lindon? Di una versatilità incredibile!!!
RispondiEliminaLindon non lo scopriamo certo adesso: passa con disinvoltura da un ruolo "fisico" come questo alle tute da operaio e ai colletti bianchi dei film di Brizè (quando arriverà "Un altro mondo" non te lo perdere), però in questo film va elogiata soprattutto la magnifica interpretazione della Rousselle, di cui Lindon fa da spalla di super-lusso.
EliminaAhahah! Non sapevo della reazione di Moretti. In linea col suo pensiero su Strange Days della Bigelow, comunque!
RispondiEliminaMoretti ha sempre avuto gusti cinematografici piuttosto... discutibili! (memorabile anche la sua invettiva su "Henry pioggia di sangue") Lo rispettiamo, ma non possiamo essere d'accordo!
EliminaAspettavo il tuo commento, e come quasi sempre sono d'accordo con te: film emozionante e doloroso che ti entra nel cuore. Sono contento di averlo visto.
RispondiEliminaTi auguro buona domenica.
Mauro
Leggo solo ora, Mauro. Grazie come sempre per le tue belle parole.
EliminaA questo punto ti auguro una buona settimana!
Mi manca ma è tra quelli che vorrei riuscire a vedere al più presto, soprattutto dopo questo bellissimo post.
RispondiEliminaGrazie, sei davvero gentile. Cerca di vederlo... non so se ti piacerà (è strano - e sono felice - che qui sopra ci siano solo commenti positivi) poiché è un film piuttosto divisivo, ma sono sicuro che non ti lascerà indifferente.
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