titolo originale: OLD (USA, 2021)
regia: M. NIGHT SHYAMALAN
sceneggiatura: M. NIGHT SHYAMALAN
cast: GAEL GARCIA BERNAL, VICKI KRIEPS, RUFUS SEWELL, KEN LEUNG, NIKKI AMUKA-BIRD, ELIZA SCANLEN, ALEX WOLFF
durata: 108 minuti
giudizio: ★★★☆☆
Old, tanto lo sapete tutti (fin dal titolo, non si rischiano certo spoiler), è un film basato su un paradosso: un gruppo di turisti scopre di essere prigioniero su una spiaggia deserta che ha il potere di far invecchiare precocemente le persone. Ogni ora trascorsa in quest'angolo di paradiso terrestre equivale più o meno a un anno di vita, e nell'arco di un paio di giorni ogni ospite si ritrova a fare i conti con il tempo che passa incredibilmente veloce, così veloce da valere una vita intera. Ovviamente Shyamalan non ci dice perchè questa spiaggia è così infausta, così come non ci svela perchè proprio quelle persone (e non altre) sono state scelte inconsapevolmente per morire nel giro di una notte. Si capisce solo che ognuna di quelle persone ha un proprio problema, un problema che viene da lontano, e che il tempo per risolverlo è poco, inesorabilmente poco.
Liberamente tratto da una graphic-novel francese, Sandcastle, Old ripropone il tema di una natura matrigna e infausta per l'uomo, più volte rappresentata dallo stesso Shyamalan nei suoi film (pensiamo a E venne il giorno, ma anche a The Village), suggerendo contemporaneamente allo spettatore domande esistenziali quali: cosa fareste se foste costretti a vivere la vostra intera vita in quarantott'ore? Quali sarebbero le vostre priorità? Quali i vostri sentimenti? E (vabbè, probabile spoiler!) accettereste di sacrificare la vostra unica vita al fine della ricerca, alla sperimentazione, di fare da cavie umane per mettere in sicurezza le nuove generazioni? (non vi diciamo come, però!)M. Night Shyamalan prosegue imperterrito la sua produzione artistica secondo clichè visti da tempo: a una prima parte apparentemente scanzonata e anche volutamente (?) comica (con parecchie cadute di stile e assurdità a iosa) ne sussegue una seconda molto cupa e salmastra, che seppellisce bruscamente le stravaganze dei minuti iniziali e ci trascina in territori propri dell'horror e della fantascienza distopica, raggiungendo vette di inusitata inquietudine: insomma, pur al netto di una sceneggiatura non proprio a prova di bomba (le cui incongruenze - soprattutto quelle spazio-temporali, sono innumerevoli) bisogna ammettere che il film funziona e fa riflettere, cattura e fa presa sul pubblico, riesce a spaventare e sorprende anche se, va detto, stavolta il classico colpo di coda "stile Shyamalan" è purtroppo diluito in uno "spiegone" finale assolutamente non necessario e che toglie molta suspance a una pellicola fin lì un po' rozza ma innegabilmente efficace.
Old funziona bene soprattutto appena dopo le lunghe schermaglie iniziali, quando il film si concentra più che altro sull'incredulità dei giovani protagonisti costretti a vivere la maturità e la vecchiaia molto prima del loro tempo, rinunciando così all'adolescenza e alla spensieratezza della gioventù. Sono personaggi "nati vecchi" che non possono godersi la vita nè auspicare un futuro migliore, dato che il tempo scorre così veloce che per loro diventa impossibile cambiare il proprio destino... provate a pensarci anche voi: avete mai avuto la sensazione di aver perso dei treni importanti nel vostro passato, treni che non passeranno più? E vi siete mai interrogati su quante cose avreste potuto fare tempo addietro e che ora sono diventate irrealizzabili? Quante vite servirebbero per mettere a tacere i nostri rimpianti?
Old è uno di quei film che difficilmente avremo voglia di rivedere in futuro, probabilmente perchè va a scavare nel nostro intimo e ci ricorda scelte (o non-scelte) difficili da prendere, di cui magari ci è mancato il coraggio. Il film è senz'altro imperfetto, in certi punti perfino "abborracciato", ma se siete arrivati fin qui e avete capito il senso di questa recensione, allora avrete senz'altro capito quanti stimoli e quante discussioni può aprire una pellicola come questa. Che, lo ripeto per l'ennesima volta, al netto dei suoi tanti e innegabili difetti ci costringe comunque a ragionare sulle priorità della nostra vita, e lo fa attraverso una precisa e identitaria idea di cinema.
Quindi, nonostante tutto, per me è un SI.
Non mi è affatto dispiaciuto, anche se secondo me nel finale allunga troppo il brodo: in questo modo la sorpresa viene meno. Comunque mi è volato, la tensione si nota eccome!
RispondiEliminaTotalmente d'accordo. Anche per me lo "spiegone" finale non ha senso, annacqua la tensione. Strano per uno come Shyamalan che, in pratica, ha costruito la carriera sui colpi di scena finali. Ma tant'è. Io avrei avrei fatto finire il film nel momento - SPOILER - in cui il protagonista lancia il diario al poliziotto. Stop. Sarebbe stato perfetto :)
EliminaIl trailer non mi convinceva affatto, per fortuna sei arrivato tu così dò al film una possibilità; la carriera di Shyamalan ha vissuto fasi alterne, ma qualche punto d'interesse qui me lo fai trovare, grazie!
RispondiEliminaGli ultimi film di Shyamalan in effetti non sono granchè (ma non ho ancora visto "Split" e "Glass"). Questo secondo me non è male, tutto sommato funziona. Io una chanche gliela darei! :)
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