titolo originale: COSA SARA' (ITALIA, 2020)
regia: FRANCESCO BRUNI
sceneggiatura: FRANCESCO BRUNI
cast: KIM ROSSI STUART, LORENZA INDOVINA, BARBARA RONCHI, RAFFAELLA LEBBORONI, FOTINI' PELUSO, TANCREDI GALLI, GIUSEPPE PAMBIERI
durata: 104 minuti
giudizio: ★★★★☆
Cosa sarà, lo sapete tutti, è un film autobiografico, ispirato alla vicenda personale del suo autore: un regista brillante ma di scarso successo, idealista e incompreso, vive una profonda crisi interiore, sia artistica che privata. I produttori rifiutano i suoi film, i soldi scarseggiano, la moglie lo tradisce (forse) con... un'altra donna e lo lascia. I figli adolescenti lo ignorano, considerandolo infantile e inaffidabile. E un brutto giorno arriva pure il carico da undici: una diagnosi terribile certifica che è ammalato di leucemia, malattia che richiede come unica cura un trapianto di midollo da parte di un donatore compatibile. Una corsa contro il tempo, nella speranza di non rientrare in quel 15% di casi in cui non è possibile guarire.
Cosa sarà sarebbe dovuto uscire in sala lo scorso 19 marzo, con il titolo (col senno di poi, beffardo) di Andrà tutto bene. Poi c'è stato il Covid, il lockdown e tutto quello che ne è conseguito. Ironia della sorte (beffarda anche questa), il film arrivato al cinema solo la scorsa settimana, giusto appena prima della nuova serrata contro cinema e teatri. Per fortuna sarà distribuito anche in streaming a partire dal 31 ottobre e vi consiglio fortemente di vederlo perchè è un film umanissimo e commovente, genuino, che ci regala un grande insegnamento: la malattia può entrare a far parte della vita di ognuno di noi, e a oltre a combatterla va rispettata. Non bisogna arrendersi ma nemmeno sottovalutare il male: perchè dietro quelle statistiche, dietro quel 15% che non riesce a farcela, ci sono persone, vite umane poco interessate alla matematica. Esattamente come quelle che soffrono di Covid, incuranti che nella stragrande maggioranza dei casi "è poco più di un'influenza..."
Il film è il racconto, mai patetico, del faticoso percorso del protagonista verso la guarigione e del suo lento ritorno alla vita normale. E' la rappresentazione precisa e puntuale di come la malattia riesca ad alterare i rapporti umani e la nostra socialità entrando a gamba tesa su chi, come tutti, non è preparato ed è consapevole di non esserlo. La malattia ti costringe a rivedere le priorità, a scegliere le persone cui affidarsi, a capire chi ti è davvero vicino. La malattia cambia anche le persone che ti stanno intorno, ponendole anch'esse davanti a un bivio: se far finta di nulla e girarsi dall'altra parte oppure decidere di seguirti in un cammino così impervio e difficile.
E' un gran bel film, Cosa sarà. Un film che tocca corde profonde facendolo però con ironia e grazia, con toni lievi, senza mai scadere nel melodramma più edulcorato, nel segno della miglior commedia all'italiana.
Kim Rossi Stuart si conferma per l'ennesima volta uno degli attori italiani più bravi e sottovalutati: recita per sottrazione, con l'umiltà che lo ha sempre contraddistinto, donando corpo e anima all' alter-ego del regista senza mai restarne intrappolato. Mai una mossa sopra le righe, un vezzo di vanità, un "gigionismo" che strizza l'occhio ai premi (eppure un David lo meriterebbe davvero...). Ma anche il cast di contorno non è da meno: da Lorenza Indovina a Raffaella Lebboroni, ai giovanissimi Tancredi Galli e Fotinì Peluso, fino alla brava Barbara Ronchi (già apprezzata anche in Padrenostro) qui in ruolo che, per non rovinarvi il film, non si può proprio raccontare... ma che vi farà uscire le lacrime per la sua tenerezza!
bella recensione che convincerà molti, speriamo
RispondiEliminal'ho visto al cinema il giorno prima del "buio in sala"
https://markx7.blogspot.com/2020/10/cosa-sara-francesco-bruni.html
Grazie mille. Anch'io l'ho visto al cinema, proprio l'ultimissimo giorno. E sono contentissimo :)
EliminaNe parlano tutti benissimo, lo vedrò con piacere. Tanto, mi sa che da stasera ne avremo di tempo da passare davanti alla tv :(
RispondiEliminaSperiamo bene.
Un saluto.
Mauro
Speriamo tanto di no, Mauro. Non so che dire, se non che da questa situazione se ne esce solo se tutti ci rendiamo conto della gravità della cosa. Non faccio pronostici, spero solo il prima possibile...
EliminaUn abbraccio.