"Il cinema non morirà, ormai è nato e non può morire. Morirà forse la sala cinematografica, ma di questo non m'importa niente." (Mario Monicelli, 1991)
Io, per carattere, non riesco ad essere così cinico, ma riconosco che come al solito il grande Monicelli aveva previsto tutto, già più di trent'anni fa. Il problema per noi cinefili sarà farsene una ragione, accettare l'inevitabile: la sala cinematografica morirà sotto i colpi del Coronavirus, che abbrevierà l'agonia di un settore già da tempo con "patologie pregresse".
Ho appena letto questo articolo, pubblicato su La Stampa di Torino. Espone, in breve, le modalità di "riapertura in sicurezza" delle sale cinematografiche ipotizzato da una società specializzata. C'è da ridere per non piangere... il protocollo prevede misure draconiane: controllo della temperatura agli spettatori prima di entrare in sala, corridoi delimitati all'esterno per le code, ingresso massimo due per volta, poltrone distanziate di almeno un metro. Fino ad arrivare alle ipotesi più surreali: ci si potrà alzare per andare in bagno solo prenotandolo attraverso una app (!) e, dulcis in fundo, in sala non ci saranno biglietterie. Il posto andrà prenotato online e, udite udite, chi avrà paura del contagio potrà scegliere se vedersi il film a casa, sul proprio divano, pagando un regolare biglietto.
Quest'ultima ipotesi mi pare la più assurda di tutte. Avete capito bene: chi vorrà potrà acquistare il biglietto su internet e vedersi il film sul proprio televisore, chiaramente allo stesso prezzo (!) il cui importo andrà al gestore della sala e sarà ripartito nei modi consueti. Mi chiedo chi potrà essere così idiota (scusate il francese) da pagare 7-8 euro come minimo per vedere un film a casa sua al solito prezzo del cinema... come se la qualità fosse paragonabile! E mi chiedo pure quanto costerà tutto questo per gli esercenti, chi darà loro una mano per adeguare le sale, e soprattutto a che pro: ma davvero credete che la gente (specialmente gli anziani) prenoterà il posto da casa? Davvero pensate
che le piccole sale di paese sopravviveranno a questa rivoluzione? Anche perchè, secondo le solite indiscrezioni dei "ben informati", non si ipotizza una riapertura comunque prima di Natale... e nel frattempo?
Come avevo già scritto un mesetto fa, giusto l' 8 marzo, il giorno della chiusura forzata di tutte le sale, il problema è che queste misure emergenziali, se così saranno, uccideranno il piacere di andare al cinema. Non esisterà più il cinema come lo intendiamo adesso, cioè come visione collettiva, come evento aggregante e socializzante, come svago, come divertimento. Si andrà in sala come per andare in guerra, sarà già un'impresa arrivare a sedersi davanti allo schermo. Certo, direte, sono misure temporanee, fino a che il virus non se andrà (ammesso che se andrà in fretta). Ma è facile pensare che il pubblico di massa si sarà già disgustato e allontanato ben prima...
E non illudetevi: non sarà una rivoluzione solo tecnologica. Non cambierà solo (si fa per dire) il modo di fruizione del prodotto. Cambierà giocoforza anche il prodotto stesso: un film destinato a un pubblico casalingo (che è ben diverso, più generalista e meno smaliziato di quello in sala) dovrà conformarsi ai canoni di questo nuovo target... i film saranno sempre più "televisivi", i palinsesti streaming sempre più infestati da serie tv di infimo livello, di puro consumo, per palati sempre meno fini.
Caro Mario, come al solito la rivoluzione invece di farla finiremo per subirla... che tristezza!
Io vivo nella speranza che trovino un vaccino e nel frattempo ci adatteremo. Chi ama davvero il cinema non si lascerà fermare da queste misure... certo, commercialmente parlando sarà un incubo per quelle sale che, invece, vivono essenzialmente di film commerciali, le piccole sale di cui hai giustamente parlato nell'articolo.
RispondiEliminaInsomma, speriamo che tengano duro tutti e si possa ricominciare, piano piano, senza che una parte così amata della nostra vita venga irrimediabilmente distrutta.
Che dirti, Erica... sarà che io sono vecchio e poco incline ai cambiamenti, ma a me di vedere un film in queste condizioni passa la voglia. No, non andrò mai in una sala dove dovrò prenotare online il bagno per pisciare. Il cinema dev'essere visione e CONDIvisione, piacere e divertimento. Andare in sala come andare in guerra non fa per me. Poi, è chiaro, tutto dipende dai tempi del vaccino e da quanto questo maledetto virus persisterà nei nostri incubi, al momento è impossibile fare qualsiasi previsione. Ma se il futuro del cinema dev'eseere questo io me ne chiamo fuori.
EliminaIo non credo che si arriverà alla fine del cinema inteso come luogo, sala.
RispondiEliminaSicuramente per i primi tempi ci si dovrà adattare ma poi penso che si tornerà alla normalità...
Assurdo il guardarlo da casa: invito 20 amici e sono 19 biglietti in meno.
Moz-
Hai ragione sull'ultimo punto... non ci avevo pensato. In effetti è ancora più assurdo!!
EliminaMagari il cinema in sala non sparirà del tutto, ma secondo me se lo Stato non si decide a propinare una cura da cavallo a tutto il settore ben difficilmente le piccole sale sopravviveranno. Resteranno le grandi catene, i multiplex nelle grandi città, ma per le piccole sale di periferia la vedo durissima.
Era già durissima, ma secondo me con programmazioni adeguate sapranno sopravvivere...^^
EliminaMoz-
La penso come te purtroppo. Già il sistema stava in piedi a fatica, questa situazione rischia di essere il colpo di grazia ;(
RispondiEliminaTemo proprio di sì. Già la situazione non era florida prima...
EliminaChe tristezza. Spero tanto che non sia vero perchè altrimenti rischia di essere una vera piaga sociale. Assurdo.
RispondiEliminaUn abbraccio.
Mauro
E' proprio quello il problema, Mauro. Leggo da più parti commenti, soprattutto di gente giovane, che mi dicono che l'importante è che i film escano e si vedano, indipendentemente dal formato. E' ovvio che meglio che niente va bene anche vedersi un film sul proprio divano, ma mi spaventa un futuro fatto di visioni comunque solitarie e meno partecipate, e di una vita sociale totalmente cambiata (in peggio). Condivido la tua preoccupazione.
EliminaUn caro saluto.
Molto triste il futuro che prospetti....proprio adesso che m’era tornata la voglia di gustarmi qualche film in sala....alla vecchia maniera però.
RispondiEliminaIo non voglio crederci ad una cosa del genere.
Anche perché non interesserà solo i cinema ma anche altri luoghi di aggregazione “simili” , penso ai teatri ad esempio.
Per poi arrivare ragionando più in grande pure agli stadi.
No dai speriamo che non vada proprio a finire come scrivi te.
Ciao
Esatto. I cinema e i teatri magari si salveranno, a malapena ma possono salvarsi. Ma gli stadi? e i concerti? Come sarà possibile garantire la sicurezza con tali assembramenti di persone? Temo che per gli stadi si adotterà il provvedimento delle porte chiuse, per i concerti (che non potranno essere annullati vista la mole di biglietti eventualmente da rimborsare...) temo verranno spostati all'infinito, almeno finchè il virus non ci abbandonerà del tutto.
EliminaConfesso che non vedo un film in sala da tantissimo tempo, ma spero proprio, ora che finalmente i bambini stanno crescendo, di poterlo tornare a fare, ma solo nelle condizioni adeguate. Voglio poter tenere la mano a mio marito e poter amoreggiare con lui, come quando eravamo adolescenti, se mi va! E voglio anche sentire tutti i commenti dei vicini, e alzare gli occhi al cielo e scrollare la testa quando dicono stupidaggini sul film! E voglio comprare confezioni supergiganti di M&M's, quelle gialle con la nocciolina. O così o niente. Tengo le dita incrociate e spero proprio di poterlo fare!
RispondiEliminache bel commento... mi hai fatto commuovere, davvero! <3 condivido tutto, al 100%. solo il cinema in sala può regalare queste emozioni e io ti auguro con tutto il cuore che possa succedere ancora! hai ragione: o così o niente. il cinema dev'essere un piacere, tutto il resto ha poco senso... un abbraccio sincero!
EliminaPurtroppo il lockdown rischia di avere effetti devastanti sia economici che sociali rispetto alle sale. Un vero peccato. Speriamo solo che, come dice Bolla, sia soltanto transizione.
RispondiEliminaMe lo auguro, caro Ford. Tutto dipenderà dai prossimi mesi, da come si comporterà questo maledetto virus... al momento nessuno ha risposte. Il problema è che mentre per svariate attività si parla già di Fase 2, per cinema e teatri c'è un silenzio assordante. E più il tempo passa più la situazione si fa difficile, purtroppo.
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