titolo originale: DOMANI E' UN ALTRO GIORNO (ITALIA, 2019)
regia: SIMONE SPADA
sceneggiatura: GIACOMO CIARRAPICO, LUCA VENDRUSCOLO
cast: MARCO GIALLINI, VALERIO MASTANDREA, ANNA FERZETTI, BARBARA RONCHI
durata: 100 minuti
giudizio: ★★★☆☆
Giuliano, attore malato di cancro, decide di interrompere le cure e vivere serenamente la fase terminale della malattia. Il suo migliore amico, Tommaso, ingegnere che vive in Canada ed ha una paura matta di volare, salta sul primo aereo per raggiungere Roma e dirgli addio...
Marco Giallini (Giuliano) e Valerio Mastandrea (Tommaso) hanno infatti un'alchimia incredibile, ed è proprio il loro rapporto genuino e spontaneo a farci apprezzare il film, che vive delle loro interpretazioni. Un film sul vero valore dell'amicizia, un'amicizia maschile basata più sul non detto che sulle parole, sulla complicità degli sguardi, sulla capacità tipica degli uomini di sdrammatizzare anche le situazioni più complicate e imbarazzanti (splendida la scena, nel finale, in cui Giuliano si accorge che Tommaso ha trascorso la notte con sua sorella Paola - Anna Ferzetti - e tutto viene liquidato in un buffo scambio di occhiate e alzate di spalle...).
Il merito del film è quello di saper parlare di temi tremendi come la malattia e la morte con leggerezza e positività, senza mai essere retorico o irrispettoso. Si piange e ci si commuove, ma si apprezzano anche i momenti ironici e le battute divertenti, che allentano la tensione e stimolano la capacità di reagire e non arrendersi al destino. Domani è un altro giorno tocca anche un aspetto quasi tabù nel cinema italiano, quello dell'eutanasia: ma lo fa lasciando intendere che quest'ultima sia non una debolezza ma una scelta consapevole. Giuliano e Tommaso, nei loro ultimi giorni insieme, si godono la vita e la bellezza dello stare al mondo anzichè farsi sopraffare dal dolore. Una visione coraggiosa, che rispecchia in toto quella del film originale, e che soprattutto ha l'onestà di sospendere il giudizio lasciandolo allo spettatore.
L'unica differenza rispetto al modello spagnolo sta nel ruolo del cane, Pato, che nella versione italiana ha un peso molto minore, mentre nel film di Gay era il pretesto per far reincontrare i due amici. Spada e i suoi sceneggiatori invece preferiscono privilegiare l'aspetto umano, concentrandosi sui delicati, perfetti meccanismi che regolano l'amicizia, sentimento inesauribile e immortale, anche quando a separare i protagonisti sono migliaia di chilometri di distanza e un destino crudele. Giuliano e Tommaso si ritrovano dopo tanto tempo ma senza nessun imbarazzo: e se all'inizio la loro temporanea "convivenza" ha il freno a mano un po' tirato, dopo quattro giorni, al momento di separarsi per sempre, è come se fossero stati sempre vicini, l'uno accanto all'altro. E l'uno forte del sostegno incondizionato dell'altro.
Se non avete mai visto Truman, Domani è un altro giorno vi conquisterà per la delicatezza, la leggerezza, l'equilibrio di una storia bella e universale. Se invece conoscete già l'originale aspettatevi un film pressochè identico, ma sempre piacevole da rivedere. Il titolo italiano è ispirato all'omonima canzone di Ornella Vanoni, che nel film è reinterpretata da Noemi e parte sui titoli di coda, scelta direi felice e pertinente.
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