lunedì 13 agosto 2018
DARKEST MINDS
titolo originale: THE DARKEST MINDS (Usa, 2018)
regia: JENNIFER YUH NELSON
sceneggiatura: CHAD HODGE
durata: 100 minuti
giudizio: ★★☆☆☆
Un virus che infesta il pianeta e mette a rischio gli adolescenti. Teeneger dotati di poteri extrasensoriali in grado di controllare la mente. Un governo tirannico e repressivo che cerca di catturarli per imprigionarli o ucciderli, così da impedire ogni tentativo di ribellione. Vi pare di averla già sentita questa storia? Di sicuro l'originalità non è il punto di forza di Darkest Minds, ennesimo prodotto "young adult" che attinge a piene mani da saghe ben più fortunate come gli Hunger Games, Divergent, X-men o qualsivoglia (c'è perfino una citazione - in verità piuttosto banale - al capostipite del genere, ovvero Harry Potter).
Tratto dalla "solita" serie letteraria americana (in questo caso una trilogia di libri scritti da Alexandra Bracken, editi in Italia da Sperling e Kupfer) ecco che arriva nelle sale la trasposizione cinematografica del primo romanzo, Darkest Minds, diretto dalla regista Jennifer Yuh Nelson (già autrice di Kung Fu Panda 2, qui al debutto con attori in carne ed ossa) che immagina il "solito" presente distopico in cui una banda di ragazzini superdotati cerca di combattere contro nemici palesi (l'esercito ufficiale) o più subdoli (presunti coetanei apparentemente "amici" ma che nascondono loschi fini) per affermare, ovviamente, la forza della libertà, dell'amore e dei buoni sentimenti.
Il problema di Darkest Minds è che, perlappunto, a una trama già vista, rivista e stravista, non corrisponde nemmeno una confezione all'altezza: la serie è stata girata in evidente economia di mezzi (basti vedere gli effetti speciali, piuttosto "grezzi" per il cinema di oggi) e nemmeno le performance degli attori sono memorabili: i due ragazzi protagonisti (la mulatta Amandla Stenberg - già vista proprio in Hunger Games - e il biondo Harris Dickinson) non "bucano" certo lo schermo, mentre la rediviva Mandy Moore, ex divetta della musica pop eternamente in cerca di una consacrazione da attrice, si arrabatta come può alla ricerca di un talento che non possiede...
Ne viene fuori così un mediocre ma innocuo filmetto per adolescenti, adatto giusto per i mesi estivi, schematicamente attento al poltically correct (si vedono attori di tutte le etnìe: bianchi, neri, meticci, asiatici) timidamente lanciato nelle sale per testare il gradimento del pubblico: il risultato al botteghino sarà infatti determinante per l'eventuale realizzazione dei due seguiti. Eventualità, al momento, tutt'altro che scontata.
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Evitato accuratamente in favore dell'ultimo Marvel che, nonostante la mia tiepida aspettativa, a modo suo mi ha sorpreso!
RispondiEliminaDalle tue parole capisco che sì, questo film è esattamente quello che sembra. Ho trovato già abbastanza preoccupante il "saluto ribelle" spudoratamente copiato da Hunger Games.. Forse il genere è saturo!
Che poi già anche gli Hunger Games...
EliminaA me Hunger Games (inteso come tutta la saga) era piaciuto molto, lo ritengo tuttora un prodotto di un livello decisamente superiore alla media di innumerevoli altri prodotti del genere, come questo. Concordo perfettamente con l'opinione di Federica.
EliminaHunger Games mi era piaciuto molto, Darkest minds invece mi intriga davvero poco e la tua recensione lo conferma. Mi sembra così "finto"...
RispondiEliminaCiao Antonella!
EliminaVerissimo. Finto e più che altro davvero banale... più inutile che brutto.