Se fosse ancora vivo, oggi Ingmar Bergman compirebbe cento anni. Non è facile per chi come me, semplice cinefilo dilettante, deve provare a confrontarsi con un Autore di tale portata... però devo dire che sarebbe stato impossibile declinare la proposta della carissima Mari, appassionata curatrice di Redrumia, la quale ha (giustamente!) pensato di omaggiare il Maestro svedese, anche per distaccarci un po' dall'attualità cinematografica (materia prevalente dei nostri blog) e proporre ai lettori un modello e una visione di cinema alla quale, purtroppo, siamo sempre meno abituati.
Così, la solita sparuta ma convintissima congrega di blogger amici ha scelto un'opera a testa di Bergman e ha provato a buttar giù due righe per unirsi al ricordo: nel mio caso, lo tengo a precisare, non si tratta di una recensione (non ne sarei all'altezza) ma semplicemente di qualche "riflessione estemporanea" presa durante la visione del film. E se a qualcuno, leggendo questi articoli, venisse voglia di riscoprire il cinema di Bergman, potremmo dire di aver fatto un'opera buona.
UN'ESTATE D'AMORE
(Sommarlek)
regia: Ingmar Bergman (Svezia, 1951)
cast: Maj Britt Nilsson, Birger Malmsten, George Funkquist, Alf Kjellin, Annalisa Ericson, Stig Olin
sceneggiatura: Ingmar Bergman, Herbert Grevenius
fotografia: Gunnar Fischer
montaggio: Oscar Rosander
musiche: Eskil Eckert
durata: 96 minuti
trama: Una ragazza riceve il diario dell'ex fidanzato morto anni prima, inviatole da un geloso amico di famiglia: dopo aver raggiunto il luogo del loro primo incontro e rievocato dolci ricordi, deciderà di consegnarlo a un giornalista innamorato di lei per mettere "alla prova" la loro relazione...
dico la mia: Malinconia, dolore, consapevolezza, speranza. C'è già tutto Bergman in Un' estate d'amore, film ancora "di gioventù" ma assolutamente intriso dell'anima profonda del grande maestro svedese, dove amore e morte, ragione e sentimento si alternano e si intrecciano fin verso la resa dei conti col destino, quasi anticipando il suo titolo più famoso, Il settimo sigillo, che arriverà solo nel 1957.
Però già in Un'estate d'amore i sentimenti la fanno da padrone, raccontando di un amore contrastato (dal ricordo doloroso di un incidente, dalle subdole mire di un uomo senza scrupoli, nonchè dai teneri dubbi di un ragazzo giovane e generoso, disposto a dichiararsi ma anche a farsi cavallerescamente da parte), prima andato in frantumi e poi ritrovato, non tanto fisicamente ma spiritualmente, dove la giovane protagonista, Maria (Maj Britt Nilsson), raggiungerà il suo equilibrio sentimentale ritrovando la consapevolezza nei veri valori della vita, attraverso la semplicità e l'affetto verso le piccole cose, temi da sempre cari al regista.
Colpiscono, in questa pellicola di quasi settant'anni fa, l'incredibile nitidezza e qualità di un bianco e nero plumbeo e per nulla rassicurante (straordinario il lavoro del direttore della fotografia, Gunnar Fischer) oltre alle musiche solenni ed austere (di Tchaikovski e Chopin) che accompagnano passo passo l'assecondarsi degli eventi, passando dalla dolcezza all'amarezza fino alla redenzione, eventi che portano Maria a rendersi conto di quanto labile può essere la differenza del nostro stato d'animo se solo siamo disposti a fare i conti con esso, con coraggio e senza sotterfugi.
E' un film sul tempo, Un' estate d'amore. Sul tempo che passa, che viene buttato via quando non ascoltiamo il nostro cuore e, al contrario, sul tempo che è sempre corto quando invece viviamo con trasporto i nostri sentimenti. Una storia d'amore semplice, intensa, vissuta, intima, dove il valore dei ricordi si accosta (ma non prevarica) quello del presente, obbligandoci ad andare avanti verso una vita che vale sempre la pena di essere vissuta.
Una storia emozionante ed essenziale. In una parola, bergmaniana.
HANNO PARTECIPATO ANCHE :
REDRUMIA (LUCI D' INVERNO)
OBSIDIAN MIRROR (L' ORA DEL LUPO)
NON C'E' PARAGONE (IL SETTIMO SIGILLO)
IL BOLLALMANACCO DI CINEMA (FANNY E ALEXANDER)
DIRECTOR'S CULT (PERSONA)
Come già detto a più riprese, di Bergman non ho visto moltissimo, principalmente un paio dei suoi ultimi film e giusto Il settimo sigillo - che avevo rimandato da una vita - proprio per questa piccola celebrazione. Quindi sì, la speranza è quella di far venire la voglia, magari anche a noi stessi, di riscoprire uno dei più grandi registi riconosciuti della storia del cinema!
RispondiEliminaQuesto film che tu proponi potrebbe essere nelle mie corde e anche molto, spero un giorno di poterlo recuperare!
Condivido ogni parola, ovviamente. E complimenti ancora una volta a Marika per la bellissima idea!
EliminaLodevole iniziativa, complimenti. Oggi pochissimi giornali hanno dedicato il meritato spazio a Bergman. Voi blogger siete migliori di tanti presunti "professionisti". Bravi! <3
RispondiEliminaCome ho scritto sopra, i complimenti vanno in primo luogo a Mari (Marika) di Redrumia, che ha dato il "la" a questa bella iniziativa
Eliminaquesto mi manca, lo devo vedere
RispondiEliminaAnche di Bergman manca tantissimo, e infatti lo scopo di questo post è quello di coinvolgere i lettori (e in primis anche noi stessi) alla riscoperta di uno degli autori fondamentali della settima arte.
EliminaLe "riflessioni estemporanee" sono le migliori. Il tuo è un articolo davvero ispirato e si vede!
RispondiEliminaGrazie! Sono passato anche dalle tue parti... e i complimenti sono doppi! :)
EliminaEcco, questo non lo avevo visto ai tempi del monografico universitario su Bergman.
RispondiEliminaPeccato perché probabilmente mi sarebbe piaciuto molto :)
L'ho recuperato, banalmente, su Youtube... anch'io non l'avevo mai visto e mi ha incuriosito. E' il bello di queste iniziative :)
EliminaBergman è un regista che ho lasciato andare insieme a Fassbinder quando ero nei miei vent'anni. Ora che ne ho quasi il doppio, direi che devo recuperare un po'di film, compreso questo!
RispondiEliminaMi fa piacere che sei riuscita a partecipare... aggiorno subito la lista!
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