regia: Jonathan Dayton e Valerie Faris (Usa, 2017)
cast: Emma Stone, Steve Carell, Andrea Riseborough, Bill Pullman, Elisabeth Shue, Sarah Silverman
sceneggiatura: Simon Beaufoy
fotografia: Linus Sandgren
scenografia: Judy Becker
montaggio: Pamela Martin
musiche: Nicholas Britell
durata: 121 minuti
giudizio: ★★☆☆☆
trama: Il 20 settembre 1973 a Houston la campionessa del mondo di tennis Billie Jean King e l'ex numero uno maschile Bobby Riggs (all'epoca 55enne) si sfidarono in una partita che fu ribattezzata "la battaglia dei sessi". Erano gli anni del femminismo e della rivoluzione sessuale, e il match tra la campionessa gay e l'ex giocatore baro e sciupafemmine assunse toni che andarono ben oltre il semplice risultato sportivo...
E invece fu partita vera, anche perchè tra i due contendenti c'era una sfida nella sfida, del tutto personale: Billy Jean King combatteva per sfogare i propri istinti sessuali repressi (nonostante fosse sposata con un aitante collega maschio, durante una tournèe scoprì un'irrefrenabile attrazione verso una parrucchiera) non potendo dichiarare la propria omosessualità a causa del conformismo imperante. Riggs invece, malgrado l'aspetto e le movenze istrioniche e spaccone, era schiavo del gioco e dell'alcool, oltre che sommerso dai debiti. Alla fine, dopo tre tiratissimi set, la King trionfò e da quel momento, nel suo piccolo, cambiò anche la considerazione per le donne nel mondo.
La battaglia dei sessi, diretta dalla coppia Jonathan Dayton e Valerie Faris (già autori di due piccoli cult come Little miss sunshine e Ruby Sparks) esce in Italia nel momento forse più opportuno, ovvero in contemporanea con la triste vicenda di Bob Weinstein, il potente produttore americano caduto in disgrazia per le sue ripetute violenze fisiche e psicologiche praticate alle sue attrici in oltre trent'anni di carriera, il cui pentolone è stato finalmente scoperchiato in questi giorni. Il film avrebbe potuto essere la perfetta dimostrazione di come, purtroppo, seppure a decenni di distanza le cose non sono troppo cambiate rispetto alla cultura bigotta, maschilista e tradizionalista degli anni '70.
Uso il condizionale perchè in realtà La battaglia dei sessi è una pellicola che mantiene solo in parte le promesse, cui va il merito di aver (ri)portato alla luce una vicenda in parte dimenticata, ma di averlo fatto in perfetto stile da film hollywoodiano medio: un film più importante che bello, lodevole negli intenti ma poco appassionante nella realizzazione, che raggiunge il livello di una buona fiction televisiva ma che non entra mai davvero in empatia con lo spettatore. Un film politicamente correttissimo, democratico e liberale nello spirito ma ben poco "rivoluzionario" nello stile, piuttosto patinato e mai davvero coinvolgente, con tutti i personaggi e gli oggetti al posto giusto ma che non riesce mai a scrollarsi di dosso la sensazione di un lavoro ordinato ma decisamente scolastico, dove tutto rimane in superficie senza mai affondare davvero le unghie...
I protagonisti (un'occhialuta Emma Stone e un sempre amabilmente guascone Steve Carell) ce la mettono tutta per infondere alla pellicola un minimo di personalità, ma in realtà al pubblico arriva ben poco del disagio interiore sopportato dai personaggi che interpretano. La battaglia dei sessi è un utile bignami di storia contemporanea, ma serve appunto solo per avere un'infarinatura di come andassero le cose in quel periodo, mentre è inutile aspettarsi scatti emotivi e almeno una seppur minima dose di indignazione: tutto scorre liscio come l'olio, tra ottime riprese di tennis (girate dal vivo) e battutine ironiche che strappano qualche sorriso a una platea dal palato fine. Ma da un soggetto del genere, potenzialmente "esplosivo", era lecito attendersi parecchio di più.
Visto ieri sera. E ti dirò, non mi è affatto dispiaciuto: Emma Stone e Steve Carell sono di una bravura "mostruosa"! Buonanotte.
RispondiEliminaMauro
Gli interpreti sono sopraffini, su questo nessun dubbio. Anche se in questo caso mi sembrano impiegati molto al di sotto delle loro possibilità... come se nemmeno loro credessero molto in questa pellicola. Ma è solo una mia sensazione, eh!
EliminaPeccato... questa coppia ha fatto due film che ho amato molto 😢
RispondiEliminaInfatti anch'io mi aspettavo molto meglio. D'accordo che si tratta di un "biopic", ma da due registi così innovativi e di nicchia era lecito aspettarsi qualche "guizzo" in più...
EliminaLeggero e un po' superficiale, è vero, ma ricco di spunti.Ed ha il merito di far luce su un episodio ormai dimenticato
RispondiEliminaQuesto sì, infatti come ho scritto è un film più importante che bello. Importante e meritevole per l'argomento trattato ma piuttosto inconsistente dal punto di vista cinematografico.
EliminaUno di quei film dove la sceneggiatura è in subordine rispetto agli interpreti, cui viene data carta bianca per la loro bravura. E sono loro che fanno il film, che rimane godibilissimo
RispondiEliminaInterpreti bravi, in generale. Ma nel particolare, cioè in questo film, non mi sono parse sinceramente interpretazioni degne di nota...
Eliminavoglio comunque vederlo, chissà, magari potrebbe piacermi xD
RispondiEliminaChissà... potrebbe! ;)
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