regia: Darren Aronofsky (Usa, 2017)
cast: Jennifer Lawrence, Javier Bardem, Ed Harris, Michelle Pfeiffer, Domhnall Gleeson, Brian Gleeson
sceneggiatura: Darren Aronofsky
fotografia: Matthew Libatique
scenografia: Philip Messina
montaggio: Andrew Weisblum
musiche: Johann Johannsson
durata: 121 minuti
giudizio: ★★☆☆☆
trama: Uno scrittore in crisi creativa e la sua giovane compagna vivono isolati in una casa in mezzo al bosco. L'idillio familiare verrà sconvolto dall'arrivo di una coppia di sconosciuti che destabilizzerà la loro relazione...
Un comportamento inqualificabile, ma forse anche previsto e tollerato dalla stessa produzione che in questo modo sapeva di regalarsi un sacco di pubblicità gratuita. Madre! è stato il classico film divisivo della Mostra: fischiato (molto) e applaudito (pochissimo), amato da qualcuno e odiato dalla maggioranza. Del resto questo è Aronosfsky, da sempre: debordante, eccessivo, kitsch. Quando questi tre elementi si amalgamano bene tra loro possono venir fuori belle cose (penso a The Wrestler) ma quando questo non succede è facile scadere nel ridicolo. E Madre! ci riesce invero diverse volte, senza tuttavia mai dare la sensazione di un un'opera finta, provocatoria e fine a se stessa.
No, per quanto Madre! possa essere un film sbagliato (e lo è) è un film che non lascia indifferenti. Può non piacere, ma rimane comunque un film d'autore. Aronofsky si arrischia nel difficilissimo tentativo di rappresentare un incubo, e lo fa attingendo a tutto il repertorio possibile del cinema horror, lavorando però troppo per accumulo e finendo per mancare completamente il bersaglio, soffocando la sceneggiatura con troppi elementi narrativi senza saperli gestire. E anche, va detto, sacrificando il talento artistico dei due interpreti principali, obbligati a recitare in modo imbarazzante e "telecomandato" uno script che in più di un'occasione finisce per suscitare l'ilarità del pubblico (noi conosciamo bene Javier Bardem e Jennifer Lawrence, e sappiamo che in questo film sono troppo brutti per essere veri...)
Specialmente lei, Jennifer Lawrence, la protagonista, appare in netta difficoltà in un ruolo-chiave per nulla definito, maltrattata da un copione-colabrodo che la fa sembrare un'attricetta alle prime armi. E' evidente che ad Aronofsky non importa nulla della recitazione, della trama, dell'organicità del film. Il suo scopo è quello di creare disagio e ansia nello spettatore, esasperandolo e coinvolgendolo in un'esperienza onirica che, sotto questo punto di vista, non necessità in effetti di troppa veridicità. E in questo, bisogna riconoscerlo, il film riesce: Madre! ti coinvolge e ti disturba (grazie ai primi piani ossessivi sugli attori e una musica assordante e invasiva, davvero "diabolica") e finisce davvero per suggestionarti con la forza delle immagini. E magari questo aspetto al pubblico in sala potrebbe pure piacere... sono infatti curioso di leggere i primi dati sugli incassi, per vedere il responso del botteghino.
Dove però il film fallisce miseramente è nell'aspetto contenutistico, banalizzato da una morale scontata e retrograda: la Madre di Aronosfsky è la donna di casa, pronta a donarsi ed annullarsi in favore dell'uomo fino a mettergli in mano il suo cuore (come nella celebre poesia di Edgar Allan Poe), anche se questo è il Diavolo in persona. La donna cura, ripara, rammenda e protegge, l'uomo la evita, la umilia, permette ad estranei di invadere la loro intimità, distruggendo ogni cosa. La tesi di Aronofsky è da compitino di terza media: la Famiglia sono le mura domestiche, il Diavolo è il mondo esterno, fatto di maleducazione, fanatismo, violenza. Un ritratto allucinante e nichilista della follia dei nostri tempi, dove l'amore è considerato un punto debole che rende vulnerabili gli esseri umani. E dove proprio la casa, luogo rassicurante per eccellenza, è il covo dei peggiori malesseri. Il film parte piano, forse troppo, per poi "scatenarsi" nell'infernale ultima mezz'ora (di nome e di fatto) dove si rimane storditi dalla violenza cieca di una messinscena volutamente angosciante.
Beh, fidatevi: meglio non avventurarsi troppo nella deriva socio-filosofico-religiosa dell' Aronosfsky-pensiero. Ma se volete provare ad immaginare cosa possa significare davvero vivere dentro un incubo, chissà che magari questo film non possa essere proprio quello giusto per voi...
Lo voglio vedere, ma ho un certo timore che non mi possa piacere...fa niente, magari cercherò di guardarlo con una precisa ottica ^_^
RispondiEliminaE' il bello del cinema, no? Anche vedere film lontani dalle nostre corde e dalle nostre aspettative costituisce un arricchimento... io dico che è sempre meglio vedere i film piuttosto che "scansarli" in base ai pregiudizi!
Eliminasi appunto, grazie a questa metodologia ho scoperto grandi registi pure ;)
EliminaMi ha tramortita. Non so cosa pensare, davvero. Mi è passato sopra la testa con la forza di un ciclone e o devo ancora elaborare. Però devo dire che film come questo sono esperienze che segnano, belli o brutti che siano. Non so ancora se mi sia piaciuto, ma sono contento di averlo visto!
RispondiEliminaCredo che questo sia esattamente ciò che voleva il regista...
EliminaAppena arrivato nel cinema dove lavoro. Lo guardero' presto.
RispondiEliminaCiao Andrea, grazie per il tuo commento. Mi ha fatto piacere. Quando avrai visto il film torna pure da queste parti che ne parliamo!
EliminaLo voglio vedere!!!!
RispondiEliminaIo sono curiosissimo. Ergo, molto probabilmente era tutto voluto e programmato 😂😅
RispondiEliminaCome ho scritto, Aronofsky è un regista che colpisce sempre, nel bene e nel male. Non penso che abbia scelto deliberatamente di essere fischiato a Venezia, ma penso che se lo aspettasse. Se poi tutto ciò servirà anche per riempire le sale lo sapremo molto presto, con i primi numeri del box office...
EliminaEcco, sapevo che avrei abboccato...
EliminaHo letteralmente AMATO questo film. E non è che impazzisco molto per la Lawrence, poi... ^^'
Non sei mica il solo! E non ti devi giustificare... magari siamo noi detrattori che a Venezia, "a caldo", appena usciti dalla sala, forse non lo abbiamo capito nel modo giusto. Chi può dirlo?
EliminaBisognerebbe che lo rivedessi, però... ti dico la verità, al momento non ho voglia ;)
Come sai, non concordiamo, ma sono passata ugualmente a leggerti. Io non faccio altro che pensare invece che tutte le allegorie del film siano geniali ed il film è uno dei più strani che abbia mai visto. Non sempre “strano” equivale a bello, ma, per me, in questo caso è così.
RispondiEliminaOpinione rispettabilissima, Giulia. Ci mancherebbe. Anch'io per certi aspetti ho apprezzato questo film, che come ho scritto sopra è una pellicola che non lascia indifferenti e questo è senz'altro un merito. Oggi però guardavo gli incassi e ho visto che il pubblico, ahimè, non si è fatto convincere: evidentemente andare troppo "oltre" ancora non paga...
EliminaMa dagli incassi io me l’aspettavo. D’altronde quasi tutti i film d’autore fanno quella fine, purtroppo. Questo dipende dal fatto che il pubblico non ha voglia di impegnarsi e di documentarsi per andare al cinema.
EliminaVerissimo. Infatti il problema è generalizzato: tutti i film festivalieri usciti in queste settimane hanno totalizzato incassi risibli. C'è proprio un problema di cultura e abitudine alla visione che ormai, ahimè, si sta perdendo...
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