E anche per quest'anno, il quarto consecutivo, la "notte horror" torna su SOLARIS e su tutti i blog "amici" che aderiscono a questa bella iniziativa: l'estate, si sa, è tempo di brividi... e allora come non invogliarvi a "rabbrividire" insieme a noi recuperando qualcuno di questi film? La formula è sempre la stessa: ogni martedì (tradizionalmente il giorno caro a Zio Tibia) due recensioni su due blog diversi a due orari diversi (le 21 e le 23). La scaletta la potete vedere nel banner lungo in coda a questa recensione. SOLARIS partecipa quest'anno con una pellicola a dir poco "maledetta", uno dei film più censurati e disturbanti del cinema moderno, che ho visionato per la prima volta per questa occasione...
POSSESSION
(id.)
regia: Andrzej Zulawski (Francia/Germania, 1981)
cast: Isabelle Adjani, Sam Neill, Carl Duering, Shaun Lawtron
sceneggiatura: Andrzej Zulawski, Frederic Tuten
fotografia: Bruno Nuytten
scenografia: Holger Gross
montaggio: Marie-Sophie Dubus, Suzanne Lang-Villar
musiche: Andrzej Korzynski
durata: 123 minuti
trama: In una Berlino livida e desolata, emblema della Guerra Fredda, Mark sospetta di essere tradito dalla moglie Anna, madre di suo figlio. Per scoprire l'identità dell'amante assolda due investigatori privati, che però scompaiono misteriosamente uno dopo l'altro. Mark decide allora di indagare in prima persona, scoprendo una terribile verità: la donna lo tradisce con uno spaventoso mostro pieno di tentacoli, da lei stessa partorito.
E' perfino scontato scrivere che il cinema di Zulawski non è per tutti i gusti, di certo non per palati fini. E' un cinema eccessivo, disturbante, che "violenta" consapevolmente lo spettatore conformista e lo costringe a interrogarsi su cosa ci sia oltre il muro del perbenismo eretto dalla società borghese. Possession, almeno nella sua versione integrale, è un film per stomaci forti: Zulawski ama inondare lo schermo con sangue e liquami vari, e per questo la pellicola alla sua uscita fu frettolosamente derubricata come splatter-movie, sottovalutandone la portata artistica e umana. Eppure, a ben vedere, la violenza mostrata nel film non è nemmeno così insostenibile (specie al confronto con quello che passa oggi al cinema e in tv), e di sicuro mai quanto quella psicologica che si respira in ogni fotogramma.
Possession prende spunto da un canovaccio clamorosamente banale (un triangolo amoroso come tanti) per diventare ben presto una denuncia assoluta, tremenda, contro la falsità umana, l'ipocrisia degli uomini, il mantenimento dell'ordine morale a dispetto di tutto e tutti. Paternità, amore coniugale, unità della famiglia: sono gli elementi-chiave di un modello di società tipicamente wasp che è in grado di generare mostri ben più terribili e pericolosi di quello (celebre) che vediamo sul grande schermo. Anzi, possiamo perfino sostenere che quando quest'ultimo appare non ci spaventa nemmeno più di tanto, non essendo questo ciò che interessava al regista: l'orrore, quello vero, è all'interno delle pareti domestiche, tollerato, sopportato, addirittura quasi giustificato dalle vittime inconsapevoli del bigottismo.
Tra queste vittime ci sono quasi sempre le donne, e Anna (la protagonista del film) ne incarna il ruolo alla perfezione: è una moglie-modello eppure insoddisfatta, apparentemente realizzata e invece sacrificata in una città/mondo/dimensione angusta e ipocrita. E allora ecco che prova a scappare, in una fuga impossibile verso un confine impossibile da superare. Quando Anna si accorge che il mostro con il quale si accoppia non è altro che lo specchio (in)fedele dell'uomo con cui ha infelicemente convissuto, ecco che allora si lascia scivolare verso la pazzia, verso quel corridoio angusto e senza fine (magnificamente rappresentato dalla celeberrima scena nei corridoi della metropolitana) che conduce al Male, al dolore estremo.
Possession è stato uno dei film più censurati e "maledetti" della storia del cinema. Ha subìto tagli pesanti in tutto il mondo, in alcune nazioni (tra cui Italia e Usa) è stato persino rimontato e rimusicato. In Germania, dove è ambientato, addirittura non è mai uscito in sala! Una pellicola certo non facile, destinata a dividere e far discutere, per certi versi delirante (nel senso letterale del termine) a livello di montaggio e sceneggiatura, con scelte registiche discutibili alternate ad altre geniali, eppure visivamente, oggettivamente magnifica (la tremenda "creatura" è opera del grande Carlo Rambaldi, genio degli effetti speciali). E deve molto del suo successo anche alla sua splendida interprete, una Isabelle Adjani all'epoca sogno proibito dell'immaginario maschile: uno scricciolo di 40 kg capace di scatenare pulsioni ormonali incontrollate, vera icona perversa di un film, comunque lo si giudichi, difficilmente dimenticabile.
Che dire? Una recensione da manuale per un film da manuale. Zulawski è uno di quei registi che non si mai trattenuto dal fare ciò che voleva e in questo film lo ha dimostrato pienamente. La scena della metropolitana che citi, che mi ricordo interminabile, è davvero dura da sostenere...
RispondiEliminaTi ringrazio per i complimenti e per aver portato avanti anche per quest'anno questa bella iniziativa, che mi dà la possibilità (a me che non sono appassionato del genere) di scoprire un mondo da me pochissimo esplorato. Su Zulawski non posso che darti ragione: un autore eccessivo e mai disposto a scendere a compromessi (spesso a danno della sua stessa carriera). Questo film ne è la prova lampante.
EliminaAnche il vizio di spoilerare ogni due righe è una perversione non da poco
RispondiEliminaCaro Anonimo rispetto le critiche di tutti, ci mancherebbe, ma francamente accusarmi di aver "spoilerato" un film di quasi quarant'anni fa mi fa un po' sorridere... comunque, che dire, ti chiedo scusa. Ma non cambierò il mio stile: chi legge questo blog sa che gli spoiler sono a proprio rischio e pericolo
EliminaSiccome non l'ho mai visto e ce l'ho lì da un mesetto o due, pronto da vedere, non mi sono addentrata nella lettura del post onde non spoilerarmi/condizionarmi il giudizio ma mi par di aver capito che ci hai fregati tutti e scelto un horror anche troppo autoriale per queste torride notti estive :P
RispondiEliminaInfatti questo film viola alla grande la regola numero due.. quella che richiedeva la scelta di una tamarrata!
EliminaAvete ragione, ma non ho fregato nessuno... semplicemente, non sono amante dell'horror e di film di genere ne ho visti davvero pochissimi. So di essere andato un po' "fuori tema" ma mi dispiaceva non partecipare a questo appuntamento classico dell'estate. Chiedo perdono :)
EliminaTranquillo, era per prenderti un po' in giro :P Ogni horror è bene accetto, soprattutto d'estate! *__*
Elimina:)
Elimina... e poi la regola era "possibilmente tamarro"... non era da rispettare rigorosamente ^_^
EliminaE tu come hai fatto a vederlo? Comunque non l'ho mai visto ma m'incuriosisce, forse lo vedo se lo trovo, magari non censurato, altrimenti non serve a niente ;)
RispondiEliminaSi trova abbastanza facilmente sulle solite piattaforme "alternative" allo streaming ufficiale... inutile dire quali. E se ci sono riuscito io, che a livello informatico sono una capra, ti assicuro che non ci sono difficoltà!
EliminaPerò, permettimi, eccessivo non vuol dire riuscito. Se tutti i film "estremi" fossero capolavori sarebbe davvero facile la vita del regista. Questo per me non lo è, anche se (come dici giustamente) la fama di film maledetto se l'è comunque guadagnata
RispondiEliminaE' vero. Infatti come hai visto non ho messo, volutamente, il giudizio in "stellette". Proprio per il fatto che non sono esperto in materia e condivido in pieno quello che dici sull' "eccessività" di certe pellicole. Posso dirti che mi ha colpito molto, ma non me la sento di dare un giudizio netto, specialmente per un titolo che per forza di cose è destinato a dividere il pubblico...
EliminaPer quanto riguarda la "mancata tamarraggine"... vedi il commento sopra. Mea culpa! Però hai ragione: il bello di queste iniziative è proprio il fatto di far scoprire tanti titoli nuovi e invogliare alla visione. E se ci riesco anche con una sola persona (in questo caso, te :) ) mi ritengo soddisfatto!
RispondiEliminaDa te solo cinema di altissimo livello, di quello che non è detto che possa arrivare a tutti. Manco a dirlo il film non lo avevo nemmeno sentito nominare ma, leggendo la tua recensione, penso che possa fare al caso mio, dato che ho sempre amato horror di questo tipo! Complimenti!
RispondiEliminaTi ringrazio. E sono d'accordo con te: anche il cinema d'autore può benissimo arrivare a tutti, basta solo essere predisposti a vederlo :) non parlo ovviamente dei "presenti", ma in generale
EliminaUhm, vedrei volentieri qualche scena.
RispondiEliminaCome detto, si trova molto facilmente in rete nei canali più o meno "ufficiali". E se ti andasse di parlarne... siamo qui :)
EliminaUn film di cui leggo e sento parlare da anni, ma che non ho mai visto.
RispondiEliminaDovrò rimediare alla lacuna.
Anch'io ce l'avevo lì da molti anni, e quale migliore occasione della "notte horror"? ;)
EliminaSalvo sorprese purtroppo quest'anno non credo di riuscire a partecipare alla Notte Horror. :(
RispondiEliminaAnche perché ormai è un pochino tardi...
Tu comunque hai scelto un film bello tosto, ai confini dell'horror, ma per certi versi più inquietante e spaventoso di molte pellicole dell'orrore tradizionali.
Non so se avrei il coraggio di ripetere la visione, però di certo è un delirio geniale e pazzesco che va affrontato una volta nella vita. :)
E' vero, qui siamo decisamente ai confini dell'horror. E' un film inclassificabile, o meglio: l'horror è semplicemente lo scheletro, lo strumento per una riflessione importante sull'uomo e le sue convizioni dettate dall'attitudine. Come tutti i film d'autore, il significato si può leggere a più strati.
Eliminap.s. dai, guarda di partecipare anche te... lo spazio si trova sempre!
Affascinata e inquietata allo stesso tempo, però il bello di questa notte horror è di scoprire film che difficilmente si metterebbero in watchlist. E tranquillo, di tamarreide ne porteremo a iosa da far impallidire anche il Mereghetti! :-D
RispondiEliminaInfatti senza la "notte horror" questo film chissà quando lo avrei guardato...
EliminaMamma, mamma che filmone...visto solo una volta, ma mi ha completamente preso...Spero in una riedizione decente in dvd perché ci terrei molto ad averlo nella mia collezione...
RispondiEliminaCiao Marco, ho visto che esiste l'edizione (abbastanza recente) edita da Raro Video, che di solito fa ottimi prodotti. La scheda del film riporta la durata di 118 minuti, il che vuol dire "abbastanza" vicina all'originale... questo però non sono in grado di dirtelo. Dovrebbe essere comunque la migliore versione esistente in commercio.
EliminaEcco qui un altro film che dovrei vedere ad ogni costo ma che ancora no, me ne dimentico sempre. Eppure, anche solo per quel che rappresenta, dovrebbe diventare una visione obbligatoria. Spero di recuperare presto.
RispondiEliminaRecuperalo! poi ne parliamo qui ;)
EliminaSembra molto interessante,lo aggiungo all'infinita lista delle cose da recuperare...
RispondiEliminaCome ho scritto sopra, non è un film per tutti e nemmeno per palati fini... è un'esperienza. A te poi il giudizio se vale la pena viverla o no ;)
EliminaCiao, per caso è prevista anche quest'anno una Notte Horror?
RispondiEliminaCiao! Sì, la stiamo preparando... da metà luglio (più o meno) cominciamo: a breve pubblicheremo il calendario: solo il tempo di definire la scaletta :)
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