regia: Paul Verhoeven (Francia, 2016)
cast: Isabelle Huppert, Laurent Lafitte, Anne Consigny, Cherles Berling
sceneggiatura: David Birke
fotografia: Stéphane Fontaine
scenografia: Laurent Ott
montaggio: Job Ter Burg
musica: Anne Dudley
durata: 130 minuti
giudizio: ★★★★☆
trama: La vita di Michèle, affascinante e risoluta imprenditrice cinquantenne, cambia in maniera drastica quando viene aggredita e violentata a casa sua da un malintenzionato. Per nulla intimorita dall'accaduto, la donna continuerà a lavorare e vivere come se nulla fosse successo, salvo intraprendere una folle e morbosa indagine personale sull'identità del suo aggressore.
Oggi invece, e giustamente, Verhoeven provoca solo per il gusto di farlo e per diletto artistico, mettendo al centro dell'azione un'attrice straordinaria e perfetta per la parte come Isabelle Huppert: è proprio "lei" la Elle del titolo, una donna spregiudicata e calcolatrice, raffinata eppure morbosamente voluttuosa, tanto algida esteriormente quanto vulcanica e spietata nella vita privata e affettiva... la sua Michèle è un concentrato di carisma e perversione: imprenditrice di successo "fuori", mantide spietata e insaziabile nei rapporti con gli uomini, con i quali predilige un approccio essenzialmente fisico e senza alcun tipo di inibizione.
Un giorno Michèle viene aggredita e stuprata in casa sua da un misterioso uomo incappucciato. Lei non si fa nè intimorire nè sconvolgere dall'accaduto, continuando normalmente la sua vita e sviluppando un'insana curiosità verso l'identità del suo aggressore. Armata di spray al peperoncino e di un carattere d'acciaio, svilupperà ancora di più il suo cinismo verso una società avviata alla decomposizione (nessuna delle persone che gli girano attorno ha una vita "normale": il suo ex-marito perde la testa per una sciacquetta più giovane, il suo vicino di casa, sposatissimo, la corteggia senza tregua, suo figlio si fa dominare da una compagna senza scrupoli, per non parlare di sua madre che s'illude di riconquistare la giovinezza perduta con un toy-boy...). Quando però, qualche tempo dopo, l'aitante stupratore tornerà a minacciarla, il film prenderà un piega assolutamente imprevedibile...
film splendido, anche io l'ho apprezzato :)
RispondiEliminaVerhoeven è uno dei registi più sottovalutati del secolo, per via di un paio di film di cassetta girati per fare soldi... eppure è ancora una delle menti più lucide del cinema contemporaneo.
EliminaL'ho apprezzato molto anche io, anche se penso che sia anche un'analisi della pochezza maschile, mettendo in risalto non tanto una donna vittima di violenza (perché quello è risaputo), ma una ragione che porta l'uomo a violentare una donna, usando comunque un personaggio borderline di proposito proprio per non scadere nella violenza gratuita.
RispondiEliminaAssolutamente d'accordo. E' indubbio che c'è una forte critica alla società maschilista (e fintamente perbenista) di oggi. E le figure maschili, sì, sono volutamente estremizzate.
EliminaE' vero, il personaggio della Huppert rimnda a La Pianista di Haneke: che attrice meravigliosa!
RispondiEliminaLa filmografia della Huppert è impressionante, sia per numero di film che la versatilità. Ha interpretato qualsiasi ruolo, sempre degnamente, ma in questo tipo di parte dà davvero il meglio di sè
EliminaA me invece non ha convinto: l'ho trovato provocatorio in maniera pretestuosa, forzata, e anche la Huppert, normalmente bravissima, mi è parsa fin troppo sopra le righe.
RispondiEliminaUna cosa un pò da salotto borghese, dunque poco adatta a me. ;)
Ma sai che io non l'ho trovato affato borghese? Anzi, mi è sembrato proprio il contrario: che con questo film Verhoeven volesse prendere in giro proprio gli ambienti borghesi e fintamente idilliaci, le persone in apparenza benestanti e senza problemi, eppure dal cuore gelido come il ghiaccio. Se ci pensi anche "Starship Troopers" era una critica clamorosa alla borghesia e al benpensantismo. Poi, che sia una provocazione è indubbio (Verhoeven è sempre stato un provocatore) ma a me è piaciuto da matti!
EliminaMi hai convinta, mi incuriosisce molto!!!
RispondiEliminaVai a vederlo e poi ne parliamo! :)
EliminaVerhoeven non ha mai avuto troppa fiducia nel genere umano, fin dai tempi di Starship Troopers, equesto è solo un aggiornamento della sua teoria: film geniale e irriverente, uno dei migliori della stagione!
RispondiEliminaNon posso che essere d'accordo: hai centrato in pieno quello che (per me) è lo spirito del film!
EliminaSì, è un proprio un buon segno quando i film fanno lavorare il cervello... ce ne sono così pochi! Assolutamente d'accordo :)
RispondiEliminaTi dirò, "Showgirls" l'ho visto in tv qualche settimana fa e l'intelligenza alla base c'era, anche se non so bene come scriverne.
RispondiEliminaQuesto mi incuriosisce molto.
Lo penso anch'io: un Artista è Artista anche nelle cazzate... :) infatti all'inizio anche "Starship Troopers" venne giudicato così. Certo "Showgirls" non è alla stessa altezza, ma di sicuro il "genio" si vede anche lì
EliminaAnche a me è piaciuto molto. Ho apprezzato molto la direzione che prende la storia quando Michèle scopre l'identità dello stupratore, ma soprattutto il personaggio molto interessante ed enigmatico di Michèle (e anche la performance spettacolare della Huppert).
RispondiEliminaCiao Sonia, e grazie mille per il commento: è un piacere scriverti in italiano! :)
EliminaSì, come ho già detto sopra la Huppert è una vera "macchina da recitazione", riesce a dare il meglio di sè in qualsiasi ruolo!
Tra l'altro, oggi è uscito il programma di Cannes e lei sarà di nuovo interprete per Michael Haneke in "Happy End": si ricompone quindi la coppia de "La pianista", e ne vedremo delle belle! :)