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"Quo Vado?", campione d'incassi 2015/2016 |
E' stato ancora una volta, come da (facile) pronostico, l'anno di
Checco Zalone: il comico pugliese demolisce il record italiano di incassi che già gli apparteneva (con
Sole a catinelle) "fermandosi" a un passo dal primato assoluto detenuto da
Avatar. A onor del vero,
Quo Vado? può comunque vantarsi di essere il film italiano più visto di sempre, almeno da quando esistono le rilevazioni
Cinetel: le poche migliaia di euro che lo separano da
Avatar sono dovute al fatto che la pellicola di
Cameron aveva il prezzo del biglietto maggiorato trattandosi di una visione in 3D... ma tuttavia la sostanza non cambia:
Zalone si conferma asso pigliatutto al botteghino, la gallina dalle uova d'oro del cinema italiano, che ha rimpinguato le casse della
Medusa ma anche quelle, ben più disastrate, di tanti gestori di sale e multisale che aspettavano come il pane questo film per risollevarsi un po' dalle ultime stagioni di magra.
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I "Minions", grande successo estivo |
Ridicole infatti, a mio parere, le accuse (della concorrenza) di aver quasi "monopolizzato" le sale durante il periodo di uscita. La risposta sta nelle cifre: nelle prime tre settimane di programmazione Quo Vado? ha registrato una media-monstre per singola copia di quasi 20mila euro (!), segno evidente che le sale che lo programmavano erano ovviamente tantissime, ma anche tutte piene... e quale esercente sano di mente smonterebbe (o rifiuterebbe di programmare) un film che fa dei numeri tali? Protesta assurda, dunque, con buona pace di chi invece le sale vorrebbe riempirle davvero e non ci riesce più (non è facile infatti far ridere, e non è affatto scontato che il pubblico gradisca a prescindere: prendete, per esempio, Leonardo Pieraccioni, passato dai 40 milioni di euro de Il Ciclone ai 6 de Il professor cenerentolo, ormai in caduta libera...)
Non solo:
l'effetto-Quo Vado? , dati alla mano, ha fatto anche da "moltiplicatore" per gli altri film in classifica: la top 20 stagionale, infatti, anche al netto di
Zalone, ha fatto registrare un significativo aumento del totale degli incassi, a testimonianza che se lo spettatore-medio, quello normalmente "non cinefilo", viene stimolato ad andare al cinema con titoli "adatti", magari ci prende gusto e ci ritorna pure... ed ecco svelato il segreto di Pulcinella: il cinema di
Zalone è un ottimo esempio di "cinema-medio", fruibile a tutti, popolare ma non volgare, capace di portare al cinema anche chi di solito non ci va e, perchè no, anche di invogliarlo a tornarci: e pensare che ancora c'è chi vede nel comico pugliese il male assoluto!
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"Perfetti sconosciuti", rivelazione dell'anno |
Ma passiamo oltre. L'analisi della classifica ci permette anche altre considerazioni: intanto, il ritorno di fiamma del cinema d'animazione, l'anno passato pressochè assente dai primi venti. Ma era un'anomalia, lo avevamo detto, e infatti quest'anno i cartoni sono rientrati più che mai in forze: ben sette titoli nei primi quindici, con punte clamorose come quelle di
Inside Out e soprattutto dei
Minions... incredibile infatti il risultato degli "omini gialli": per essere usciti in sordina a fine estate, con la gente ancora al mare e senza nemmeno troppo tam-tam mediatico, i 23 milioni complessivi sono una cifra assolutamente inimmaginabile alla vigilia. Se poi a questi ci aggiungiamo gli ottimi risultati dei "Marvel-movies" come
Capitan America e
Batman Vs Superman (con attori in carne ed ossa ma comunque ispirati ai fumetti) appare chiaro, una volta di più, che il cinema dei grandi numeri è ormai fatto per giovani e giovanissimi... la scoperta dell'acqua calda, insomma.
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"Lo chiamavano Jeeg Robot" |
Altro risultato che ha del clamoroso sono i 17 milioni (e il quinto posto in classifica) di
Perfetti Sconosciuti di
Paolo Genovese: commedia divertente ma anche amara, nient'affatto banale, con sprazzi di drammaticità e tensione, capace di far riflettere e discutere. Risultato impensabile alla vigilia ma assolutamente meritato, che rilancia il cinema italiano e dimostra di come ormai il pubblico si sia disaffezionato alla comicità greve e costruita dei cinepanettoni e dei comici televisivi, preferendogli pellicole più intelligenti, coinvolgenti, ben realizzate, che sanno dosare risate e sentimenti. Non sono certo casuali, infatti, gli exploit di film come
La Pazza Gioia (
27. con 5,8 milioni) o
Lo chiamavano Jeeg Robot, autentica rivelazione dell'anno (
31. con quasi 5 milioni), o ancora
Suburra e
Veloce come il vento: tutti esempi, ancora una volta, di un buon cinema medio che da anni mancava nei nostri cinema... alla buon'ora, dunque!
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"Spectre", nuovo capitolo dell'inossidabile 007 |
A soffrire, ma non è una novità, è ancora una volta il cinema d'essai, purtroppo fortemente condizionato dal numero sempre più esiguo di sale (situate perlopiù nei centri storici delle città, ormai difficilmente raggiungibili dal grande pubblico e perciò destinate alla chiusura). Si tratta di un cinema di nicchia, apprezzato da persone di età generalmente medio-alta, poco propense a frequentare i multisala. E le conseguenze si vedono: il primo vero film d'essai in classifica è il già citato
La pazza gioia, seguono (si fa per dire) l'oscarizzato
Spotlight (39.),
The Danish Girl (40.),
Irrational Man (47.),
La Corrispondenza (50.),
Carol (79.). Titoli belli e importanti come
The Lobster, Il Club, Fuocoammare, Sicario, Dio esiste e vive a Bruxelles non rientrano nei primi cento. Un po' meglio invece il cosiddetto "cinema commerciale d'autore", con l'inaspettato
sesto posto di
Revenant (ma il tormentone "Oscar a DiCaprio" ha certo fatto marketing) e i buoni risultati de
Il Ponte delle Spie (10.),
The Hateful Eight (15.) e
Sopravvissuto (22.)
E poi, dulcis in fundo, una divertente curiosità: incredibile il risultato di
007 Spectre, che ottiene (quasi) lo stesso incasso al centesimo del film precedente
Skyfall, superando i 12 milioni, a dimostrazione dell'inossidabile "zoccolo duro" di
afcionados che seguono l'agente segreto più famoso al mondo: un affetto e una fedeltà ben lungi dal morire!
I VENTI MAGGIORI INCASSI DELLA STAGIONE 2015-2016
TITOLO NAZ. DISTRIBUTORE INCASSO
1. QUO VADO? ITA MEDUSA 65.211.413
2. STAR WARS IL RISVEGLIO DELLA FORZA USA DISNEY 25.341.225
3. INSIDE OUT USA DISNEY 25.184.162
4. MINIONS USA UNIVERSAL 23.240.198
5. PERFETTI SCONOSCIUTI ITA MEDUSA 17.214.941
6. REVENANT REDIVIVO USA FOX 13.778.019
7. 007 SPECTRE GBR WARNER 12.375.499
8. CAPTAIN AMERICA CIVIL WAR USA DISNEY 11.184.102
9. ZOOTROPOLIS USA DISNEY 10.953.962
10. IL PONTE DELLE SPIE USA FOX 10.767.745
11. DAWN OF JUSTICE USA WARNER 10.462.747
12. IL LIBRO DELLA GIUNGLA USA DISNEY 10.360.315
13. HOTEL TRANSYLVANIA 2 USA WARNER 9.852.534
14. IL PICCOLO PRINCIPE FRA LUCKY RED 9.185.807
15. THE HATEFUL EIGHT USA 01 DISTR. 8.341.173
16. KUNG FU PANDA 3 USA FOX 8.182.773
17. HUNGER GAMES IL CANTO DELLA RIVOLT USA UNIVERSAL 8.078.896
18. L'ABBIAMO FATTA GROSSA ITA UNIVERSAL 7.621.970
19. NATALE COL BOSS ITA UNIVERSAL 7.490.252
20. VACANZE AI CARAIBI ITA MEDUSA 7.418.689
fonte: mymovies.it, dati aggiornati al 27 luglio 2016
Analisi acuta e interessante, come sempre Sauro. Sono totalmente d'accordo con te: Zalone ha successo perchè alla gente piace e riempie le sale, non viceversa. Chissà perchè in Italia è proibito avere successo. Mah.
RispondiEliminaUn caro abbraccio.
Mauro
Sì, caro Mauro. Hai ragione: in Italia molto spesso non ti perdonano di avere successo... Zalone in primis. Che strano paese siamo, eh?
EliminaOttima analisi, che condivido soprattutto per quanto riguarda il "boom" dei cartoni e dei film per giovanissimi: ormai l'età media al cinema sta precipitando, io che ho 33 anni mi sento quasi un pensionato se vado a vedere un film incerti orari!
RispondiEliminaL'hai detto. E' innegabile che il "popolo dei multiplex" sia ormai composto in massima parte da giovani e giovanissimi: e i prodotti "da multiplex" si stanno adeguando in tal senso. Il cinema d'essai ormai è confinato nelle sale di provincia, sempre più rare e sempre più a rischio chiusura. Ma è soprattutto il modo di fruire il cinema che è cambiato: da arricchimento culturale a puro e semplice consumo di massa... purtroppo, aggiungo.
EliminaMi ricordano le classifiche di Ciak! ;-)
RispondiEliminaEh... lo spunto è quello! ;) del resto, leggo Ciak praticamente dal primo numero: il primo amore non si scorda mai!
EliminaIl cinema sta diventando ormai uno strumento di puro consumo, come andare al centro commerciale... che tristezza! :((
RispondiEliminaCome sopra, Rebecca... purtroppo è proprio così: i ragazzi vedono il cinema come puro e semplice oggetto di consumo, e non come arricchimento culturale. Ed è già tanto se ci vanno al cinema: per un adolescente di oggi, cresciuto senza cultura cinematografica, vedere un film in streaming, sul telefonino, sullo schermo del pc o al cinema è praticamente la stessa cosa. Non capiscono cosa voglia dire vedere un film in sala, condividere la visione. E' lo specchio dei tempi.
EliminaOttima riflessione Sauro, anche se io sono in parte di un'altra opinione sul fenomeno Zalone. Non discuto l'opportunità degli esercenti - dai cinema medio-piccoli fino alle multisale - di aver sfruttato l'onda che è davvero ossigeno puro per tutti, e di questo dobbiamo essere contenti, quanto piuttosto l'atteggiamento aggressivo e sprezzante di Medusa e Taodue che hanno mesi prima annunciato che avrebbero occupato le sale con oltre 1200 copie, provocando un effetto domino sulla distribuzione di film previsti tra dicembre e gennaio, quasi ad aver paura di un film - la cui qualità resta infima, per me, ma opinione personale e rispetto il gusto del pubblico che è sempre il riferimento essenziale - e di un personaggio che è divenuto tale soprattutto per averlo "venduto" bene prima in tv e nei teatri e poi al cinema, più che per il talento. E questo è uno dei tanti problemi della distribuzione in Italia, che costringe gli appassionati di cinema allo streaming o a compiere decine di chilometri per trovare una sala che abbia preso un certo film o a implorare agli esercenti locali di prendere quel film che il "Quo vado?" di turno letteralmente spazza via.
RispondiEliminaPer il resto, classifica interessante con la Disney protagonista - da "Inside Out" a "Star Wars: Il Risveglio della Forza" e altro ancora - si difendono Warner Bros., Universal e Fox, la Sony/Columbia (insieme alla Warner Bros. per l'Italia) piazza l'ottimo SPECTRE nei primi dieci, mentre per Medusa è stato davvero un anno d'oro così come per il cinema italiano, la cui sorpresa è senza dubbio "Lo chiamavano Jeeg Robot", splendido.
Caro Giuseppe, come hai visto nell'articolo ho volutamente evitato ogni riferimento alla qualità artistica del film di Zalone, perchè altrimenti si potrebbe stare a discutere all'infinito: per me comunque "Quo Vado" non è affatto un brutto film, nel senso che raggiunge perfettamente lo scopo cui era destinato, ma mi fermo perchè altrimenti andiamo fuori tema...
EliminaIl punto è un altro: bello o brutto che fosse, il dato di fatto (inconfutabile) è che alla gente "Quo Vado" è piaciuto eccome. E quelle 1.200 sale in cui è stato programmato erano tutte-tutte-tutte piene. Capisci cosa voglio dire? Un film lo puoi anche distribuire "a tappeto", ma se il pubblico non risponde la settimana dopo sei costretto a smontarlo... invece Zalone ha fatto registrare sale piene ad ogni latitudine, quindi come si può dire che abbia occupato "militarmente" i cinema? Quale esercente smonterebbe un film che incassa quello che ha incassato "Quo Vado"? Zalone ha occupato i cinema perchè la gente (o la "ggente", il "popolo bue", o semplicemente un pubblico meno cinefilo e meno smaliziato) ha dimostrato di gradirlo alla grande! Quindi non vedo affatto scandalosa la distribuzione di cui è stato oggetto.
Il problema della scarsa distribuzione del cinema d'essai, come dicevo sopra, è semmai legato al fatto che in Italia le sale d'essai sono sempre di meno... e questo, a mio personale parere, per due motivi principali: il primo, perchè nel nostro paese manca un'educazione al cinema di qualità, c'è sempre meno cultura cinematografica, e i multiplex chiaramente non aiutano in questo. Secondo, perchè le assurde politiche "ecologiste" (io le definisco "estremiste") delle grandi città hanno portato alla totale chiusura dei centri storici alle auto, creando enormi ZTL che ti costringono a lasciare la macchina sempre più lontano dal centro, e se non hai la fortuna di abitare a Milano o a Roma, devi farti chilometri a piedi pagando pedaggi salatissimi per il parcheggio. Per questo lo spettatore medio preferisce i multiplex: sono ubicati in periferia, perfettamente raggiungibili con l'auto, si parcheggia comodamente e gratis, non rischi la multa ogni volta che vai a vedere un film. E poi ci chiediamo perchè i centri storici delle città si spopolano...
Molto interessante questo tuo post caro Kevin dove si spiega esaurientemente come sta andando il nostro mondo cinematografico.
RispondiEliminaIl mio tempo purtroppo è sempre molto limitato, quindi mi danno poco spazio per quest'arte che mi piace molto. Ma opto per il dvd o resto tagliata fuori molte volte. Ho visto il film di Zalone e non discuto il suo successo anche se non rientra tra i miei preferiti.
Anche perfetti sconosciuti, un successo veramente folgorante , forse perchè osannato da molte mie conoscienze mi è piaciuto senza trarne poi faville. Comunque la cosa positiva è che il cinema sembra un attimino tirarsi su da quell'empasse che sembrava sprofondato soprattutto il nostro italiano.
Buona notte e un abbraccio forte!
E' vero cara Nella: la crisi c'è ancora, ovviamente, ma quantomeno si intravede una luce in fondo al tunnel: e se la gente riesce a (ri)trovare i soldi per andare al cinema si può parlare perfino di ottimismo per il futuro...
EliminaUn abbraccio forte anche a te!