(id.)
di Pedro Almodòvar (Spagna, 2016)
con Emma Suàrez, Adriana Ugarte, Dario Grandinetti, Rossy De Palma, Priscilla Delgado, Daniel Grao
durata: 99 minuti
★★☆☆☆
Credo che dovremo farcene una ragione: l' Almodòvar dei tempi migliori probabilmente non tornerà più, e quindi da ora in avanti dovremo "accontentarci" di film nulla più che dignitosi come questo Julieta che, intendiamoci, rappresenta sicuramente un passo avanti rispetto al precedente, deludentissimo, Gli amanti passeggeri (non che ci volesse molto, in verità) ma che è ben lontano dai capolavori del passato che hanno reso celebre il regista castigliano, che qui torna a cimentarsi con il genere mélo adattando tre racconti della Premio Nobel canadese Alice Munro per raccontarci una storia di donne e rapporti famigliari difficili, secondo uno schema già ampiamente collaudato...
Julieta è innanzitutto la storia di una donna che attraversa varie fasi della propria vita, illustrateci dai tanti flashback della pellicola. La troviamo infatti quasi cinquantenne all'inizio del film, in procinto di lasciare la Spagna per il Portogallo ed iniziare una nuova vita insieme ad un nuovo compagno, rimasto vedovo come lei. Ma il ricordo della figlia Antìa, scomparsa volontariamente da dodici anni e tornato prepotentemente alla ribalta grazie all'incontro casuale con la sua ex amica del cuore, porterà Julieta a mollare tutto per tornare a vivere da sola nel piccolo appartamento che condivideva con la figlia, per cercare di rimettersi sulle sue tracce e, allo stesso tempo, far luce su un passato doloroso fatto di drammi e di perdite, di sentimenti sopiti, di rabbia repressa e trattenuta.
Si può dire che Julieta sia un film sull'assenza e sul senso di colpa, sul difficile rapporto tra genitori e figli, qui portato (forse esagerando) alle estreme conseguenze, in virtù di una trama fin troppo schematica e poco realistica, come se Almodòvar tenesse più a far quadrare la sceneggiatura piuttosto che a scaldare davvero il cuore del pubblico, come una volta sapeva fare egregiamente. Non è molto credibile, infatti, che tutti, dico tutti i personaggi del film siano colpiti prima o poi (personalmente o negli affetti) da una serie interminabile disgrazie da fare un baffo alla legge di Murphy... la sensazione è che ben poco c'entri la riflessione sull'ineluttabilità del destino e il nichilismo dell'esistenza, ma che tutto sia finalizzato a uno schema narrativo che, inevitabilmente, ingabbia la storia e risulta piuttosto freddo verso chi guarda.
La parte migliore del film ancora una volta sta nelle due attrici protagoniste, ovvero Adriana Ugarte e Emma Suàrez, che interpretano Julieta rispettivamente in gioventù e in età matura: Almodòvar dimostra anche in questo caso di non aver perso la capacità nel dirigere le proprie interpreti, confermando la personale spiccata sensibilità verso l'universo femminile. Non altrettanto si può dire invece delle figure maschili, tutte abbastanza insignificanti e di basso profilo sia a livello di recitazione che di scrittura dei personaggi... Julieta rimane così un oggetto "ibrido", poco sviluppato, abbastanza asettico e troppo trattenuto per essere un mélo e, per contro, mai troppo coinvolgente per chi vorrebbe invece un "thriller dei sentimenti", incentrato sul mistero (che poi non è) della scomparsa della figlia. Fermo restando che un Almodòvar minore rimane comunque un film dignitoso. Come dicevo all'inizio, ci dobbiamo accontentare.
Mi fido del tuo giudizio, ma penso che lo vedrò lo stesso. Almodovar ormai per me è come un amico, mi parrebbe brutto non andare!
RispondiEliminaBuona serata!
Mauro
Beh, caro Mauro... io ho fatto lo stesso! Non preoccuparti :)
EliminaBuona serata e buon ponte, se lo fai.
Sauro
A me Gli amanti passeggeri ha divertito un sacco! Chissà quanto dovrò aspettare per diludermi al cinema anglèse!
RispondiEliminaNo, io l'ho trovato terribile... ma veramente terribile, in senso assoluto (cioè, non solo perchè da Almodòvar ti aspetti sempre un buon film, questo è proprio brutto!). Magari ha dell'umorismo involontario! :)
EliminaDa una parte mi hai sollevato il morale, volevo andarlo a vedere domenica scorsa ma poi non ci sono riuscita.
RispondiEliminaIo però consiglio sempre di vederli i film, senza pregiudizi e senza leggere troppo le opinioni altrui (altrimenti mi sento in colpa... :) ). Il gusto personale è sempre l'unico criterio per recensire.
EliminaIo proprio non ci riesco a parlar male di Almodovar, nemmeno nei suoi film minori: gli voglio troppo bene! :D
RispondiEliminaeh, voi donzelle... :) ce ne fosse una che odia Almodòvar!
EliminaFaccio davvero una brutta figura se dico che a me "Gli amanti passeggeri" aveva divertito? .___.
RispondiEliminaComunque lo vedrò. E magari ne approfitto per leggere qualcosa della munro, anche se i racconti non sono il mio forte...
Assolutamente no, ci mancherebbe! Il fatto che non sia piaciuto a me (e a molti altri, in verità) non significa che non possa piacere in generale... e magari apprezzerai anche "Julieta", fammi sapere.
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