(id.)
di Tom Hooper (Usa, 2015)
con Eddie Redmayne, Alicia Vikander, Matthias Schoenaerts, Ben Whishaw, Amber Heard, Sebastian Koch
durata: 120 minuti
★★★★☆
Danimarca, 1920: il pittore Einar Wegener (Eddie Redmayne) e l'adorata moglie Gerda Gottlieb (Alicia Vikander, fresca di Oscar), anch'essa pittrice, sono una giovane coppia affermata e innamorata. Un giorno, in assenza della modella, Gerda propone al marito di posare in abiti da donna per un ritratto: l'uomo scopre di sentirsi talmente a suo agio al punto da usarli sempre più spesso, trasformandosi nella fantomatica Lili Elbe e scegliendo definitivamente l'identità femminile. Fino alle estreme conseguenze: Einar/Lili sarà il primo essere umano della storia a tentare un'operazione di cambio di sesso.
Con una trama così, capite bene che il rischio di (s)cadere nel ridicolo involontario è sempre dietro l'angolo. Per questo bisogna dare merito a Tom Hooper di aver saputo costruire una storia (realmente accaduta) drammatica, toccante e assolutamente credibile, seppur in linea con i canoni tradizionali del suo cinema (quelli che, personalmente, non mi avevano fatto amare nessuno dei suoi film precedenti).
The Danish Girl è infatti anch'essa un'opera patinata e spudoratamente ruffiana, dall' impianto classico, le atmosfere eleganti e rarefatte, politicamente correttissima: va però riconosciuto che il film funziona alla grande, creando nello spettatore un crescente trasporto emotivo che esplode in un finale sconvolgente e durissimo. Oltretutto, il film esce in Italia proprio nel momento migliore, ovvero mentre infuria il dibattito sulle unioni civili e la cultura transgender, che inevitabilmente hanno regalato alla pellicola tanta pubblicità gratuita...
Non sappiamo, ovviamente, quanto Tom Hooper e la sua sceneggiatrice Lucinda Coxon abbiano romanzato la vicenda (tratta dall'omonimo romanzo di David Ebershoff), di certo c'è che il regista ha sviluppato il film come una storia d'amore impossibile e romantica, drammaticamente melò (Gerda, seppur sconvolta, decide di sostenere e aiutare il marito nella sua volontà di diventare donna, ben sapendo che in questo modo lo perderà per sempre) scandagliando l'aspetto privato del problema senza però tacere sulle inevitabili implicazioni sociali (purtroppo tutt'altro che scomparse, anche al giorno d'oggi) volte a considerare l'omosessualità come una malattia mentale, su cui intervenire e correggere.
Ma, come detto, Hooper non tradisce il suo stile leccato e superficiale, e accenna appena ai temi "seri" per poi concentrarsi quasi esclusivamente sul tormento di Einar e la sua trasformazione in Lili: lo fa però in maniera impeccabile, dosando sapientemente sensibilità e dramma e affidandosi ad un attore fisicamente perfetto per il ruolo e capace di immedesimarsi completamente nel personaggio. Ancora più brava, a mio parere, è la bellissima Alicia Vikander, giustamente premiata con l'Oscar e interprete di un ruolo difficile e misurato, in cui lavora per sottrazione e sostiene mirabilmente una parte non "ad effetto" e di gran lunga più difficile: quella della persona "normale" che vede la sua vita e le sue certezze sconvolte da una rivelazione che è durissima da accettare...
A sorpresa mi è piaciuto, anche se non sarei stato così alto con il voto!
RispondiEliminaLe tre stelline sarebbero forse il voto più giusto. Però sono solito giudicare più con il cuore che con la testa, e devo dire che questo film, malgrado i difetti oggettivi che gli riconosco, mi ha emozionato e commosso di brutto! Insomma, ci sono cascato...
EliminaPiaciuto moltissimo, tanto quanto e piaciuto a te.
RispondiEliminaRaffinatissimo, carnale, toccante. E sì, come ho letto in giro, sarà di lacrima facile, ma le lacrime - in una storia così - sono incluse nel prezzo del biglietto. Senza, non lo avrei considerato pienamente riuscito. Loro meravigliosi, in perfetta sincronia, e per me il buon Redmayne aveva, di nuovo, la vittoria in pugno. Ma sai già pure questo. ;)
Redmayne meritava assolutamente l'oscar quest'anno. Tanto quanto NON lo meritava l'anno scorso con un film completamente sbagliato e pretenzioso come "La teoria del tutto". Diciamo che se non avesse vinto DiCaprio (vittoria che ho comunque gradito, per i motivi che ho spiegato in passato) mi sarei arrabbiato parecchio...
EliminaNon ho visto la pellicola ma ne ho sentito parlare benissimo nonostante in certi punti sia lenta. Io amo i film lenti e quindi penso mi piacerà. Non facile il tema , ma penso veramente sia stato trattato con la dovuta scorrevolezza che era necessaria al dipanarsi della trama.
RispondiEliminaUn abbraccio Kris!
Sai, la "lentezza" di un film varia da persona a persona... ci sono film cosiddetti "d'azione" che mi hanno fatto addormentare, mentre con film lunghi tre ore e passa mi sono appassionato. Questo è un film che, secondo me, sa toccare le corde giuste dell'emotività senza essere ricattatorio, oltre a trattare con grande delicatezza e umanità un argomento non proprio facilissimo.
Eliminagià sai, un film che, a sorpresa, mi ha conquistata proprio per il pudore e l'eleganza con cui affronta un tema delicatissimo.Redmayne avrebbe meritato il premio, lei, così minuta,stratosferica, fortunatamente lo ha vinto
RispondiEliminaAssolutamente d'accordo. Redmayne doveva essere premiato quest'anno, in coppia con Alicia. Ma non è la prima volta che l'Academy premia gli attori con il film "sbagliato"... accadrà sempre! :)
EliminaMolto, molto bello. Non l'ho trovato ruffiano, ma al contrario sincero e commovente. Però devo dire che a me Hooper è sempre piaciuto.
RispondiEliminaBuona serata.
Mauro
Grazie Mauro. A me, invece, è il primo film di Hooper che mi piace davvero. Il bello è che non è affatto diverso stilisticamente dai precedenti...
EliminaA me Hooper sta indifferente, ma dato tutto il clamore che si è fatto l'anno scorso sul tema (e le manifestazioni a cui ho partecipato) lo voglio vedere per 'dovere civile' - anche se non è il motivo milgiore per voler vedere un film, ammetto.
RispondiEliminaL'importante è vederlo, il motivo può anche non esserci. Non è indispensabile. A patto di non andarci prevenuti e lasciarsi trasportare dalla storia e dalle emozioni. Fammi sapere che ne pensi appena l'hai visto.
EliminaEcco, la tematica di come veniva trattata l'omosessualità ai tempi me la sono dimenticata ma volevo parlarne anche io!! Dannato tempo! E ti do ragione, la questione è particolarmente toccante e sconvolgente, in assoluto il film piú "da Oscar" di quest'anno.
RispondiEliminaForse è stato trattato con troppa oggettività, quasi per il solo fine di doverlo fare e basta, che me lo ha fatto sentire di meno.
Redmayne e Vikander comunque enormi.
Ognuno "sente" i film in base alla propria sensibilità, che varia da persona a persona. A me la tua recensione è piaciuta molto, proprio perchè più obiettiva ed equilibrata della mia. In fin dei conti abbiamo scritto più o meno le stesse cose... a me, semplicemente, il film ha "preso" di più.
EliminaNon avrei saputo dirlo meglio xD
EliminaLa più grande delusione degli ultimi mesi per me. Ruffiano, paraculo, senza coraggio. Peccato davvero, doveva uscire fuori una grande storia di dolore invece è solo un ammiccare e una storia d'amore finita male. Scusate, ma davvero più ci penso e meno mi piace. Salvo i costumi, la fotografia, quello che volete, ma non è un ottimo film. Da vedere una volta e basta. Eddie continua a recitare così così accanto a grandissimi interpreti, questa è stata la volta di Alicia, l'unica cosa che ricorderò del film.
RispondiEliminaChe sia ruffiano l'ho scritto e lo ripeto. Un po' paraculo? Forse. Come tutti i film di Tom Hooper. E anche politicamente corretto. Tutto vero. Però, che ci devo fare, io mi sono commosso e lasciato trasportare da questa storia d'amore impossibile (e non finita male...) che è incredibilmente umana. Cio' non toglie che Hooper sia un gran furbacchione, ma questo film gli è riuscito maledettamente bene!!
EliminaParlavo qualche giorno fa con una collega di questo film e ne parlavamo.... parlando di libri. Mi ha detto che il libro è stupendo e mi riprometto di leggerlo perché il film mi aveva colpito e commossa particolarmente.
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