LA MOSCA
(The fly)
di David Cronenberg (Usa, 1986)
con Jeff Goldblum, Geena Davis, John Getz, Leslie Carson, Joy Boushe, David Cronenberg.
Non è stato facile per il sottoscritto rivedere La mosca, probabilmente uno degli horror più sconvolgenti e toccanti dell'intera filmografia di genere. Come (quasi) tutti sanno, il film di Cronenberg è in realtà il remake di un'altra famosa pellicola degli anni '50 (L'esperimento del dottor K, di Kurt Neumann) che nella versione del maestro canadese diventa in pratica il "manifesto" della sua produzione, condensando in poco più di un'ora e mezza tutti i temi (ma potremmo tranquillamente dire le fobìe) portanti del suo cinema: la trasformazione del corpo, la diffidenza verso la tecnologia e il progresso, i limiti etici della scienza, e ovviamente la paura del contagio (attenzione alla data: siamo nel 1986 e l'AIDS cominciava a far tremare il pianeta... era la "nuova"malattia del millennio, allora ben poco conosciuta e molto, molto temuta).
La trama è nota: lo scienziato Seth Brundle (Jeff Goldblum) sta per concludere gli studi su quella che dovrà essere l'invenzione del secolo, ovvero la macchina per il teletrasporto. Rimorchiata a un convegno la giornalista Veronica Quaife (Geena Davis), l'uomo decide di sperimentare il marchingegno su se stesso per far colpo sulla ragazza, incurante del fatto che sia ancora da testare. L'esperimento riesce alla perfezione, ma Brundle non si accorge che una piccola mosca è entrata con lui nella macchina, e il suo dna si è incrociato con quello dell'animale: da quel momento il corpo di Brundle inizierà a subire una mutazione genetica che lo porterà a trasformarsi in un orribile uomo-insetto, pur conservando fino alla fine un cervello pensante e funzionante...
La Mosca è considerato all'unanimità il film-capolavoro di Cronenberg, e direi con tutte le ragioni del caso. E' una pellicola drammatica, tragica, per stomaci forti, eppure allo stesso tempo anche una commovente e disperata storia d'amore, capace di raggiungere livelli di romanticismo inusitati malgrado l'abbondanza di scene disgustose e raccapriccianti. Cronenberg non si cura molto della plausibilità scientifica di ciò che mette in scena, concentrandosi principalmente sul lato umano della vicenda, da lui stesso definita per scherzo (ma nemmeno troppo) "una commedia romantica"... una specie di versione splatter delle Metamorfosi kafkiane: e in effetti la struttura del film sembra ricalcare davvero uno schema teatrale, proprio come una commedia in tre atti.
All'inizio infatti assistiamo ai prodromi della storia d'amore, con i goffi tentativi di approccio dello scienziato (nerd per definizione) e il progressivo innamoramento tra i due, con tanto di presenza del "terzo incomodo"a complicare le cose, ovvero l'ex fidanzato di Veronica che avrà un ruolo importante nello sviluppo della storia. Segue poi la parte più strettamente "tecnica", vale a dire quella dedicata ai sintomi della mutazione e la progressiva trasformazione in insetto, per poi concludersi con le sequenze più orrorifiche in senso stretto, cioè il drammatico finale dove Brundle, ormai ridotto a un essere spaventoso che non ha (fisicamente) più nulla di umano, costringe la donna a prendere la decisione più difficile della sua vita...
Il film, oltre ad essere un fanta-horror impressionante e volutamente disturbante, obbliga lo spettatore ad interrogarsi a fondo sulle possibilità offerte dalla scienza e su quale sia (ammesso che esista) il limite etico e morale che il progresso non dovrebbe mai oltrepassare. Ma colpiscono anche le grandi prove dei due attori protagonisti (tra l'altro, all'epoca, legati sentimentalmente anche nella vita privata), in special modo quella di Goldblum, che nel corso della trama passa dal ruolo di seduttore a quello di antagonista, per finire come vittima della propria megalomania. Un film dove l'uso massiccio di effetti speciali e make-up (premiati con l'oscar, e destinati a restare impressi per anni nella mente degli appassionati), non travalica mai l'aspetto umano e sentimentale della storia, facendo assurgere La mosca al livello di pellicola indimenticabile per intere generazioni di cinefili.
IL CONTE DRACULA (scritta da Dantès, su MONTECRISTO)
THE WICKER MAN (scritto da Alessandra, su DIRECTOR'S CULT)
CUJO (scritta da Alfonso Maiorino su NON C'E' PARAGONE)
Non amo Cronenberg a dire la verità, ma questo molto colpevolmente mi manca. Visto il suo stato di cult mi sa che me lo devo recuperare al piú presto!
RispondiEliminaSpesso i "cult" trascendono dai loro effettivi meriti artistici... ma stavolta non è proprio il caso: siamo di fronte a un capolavoro!
EliminaFilm che mi ha fece venire puù o meno 8 conati vedendolo per la prima volta all'età di 17 anni. Ma lo guardo sempre con piacere, anche perché ora i conati sono scesi solo a 2! XD
RispondiEliminaComunque, gran bella analisi! Mi è piaciuto questo parallelismo con l'America in piena fobia dell'AIDS e non ci ho mai pensato a questo aspetto romantico. E bravo Solaris!
Sì, il film è innegabilmente romantico e dolente, malgrado i conati di vomito! :) che, per inciso, nemmeno a me sono ancora passati... :)
EliminaIncredibile che quello che alla fine è un film su commissione si trasforma in uno dei capolavori del regista.
RispondiEliminaFilm visto alle medie e che li ha fatto scoprire Cronenberg, con cui poi è nato l'ammmmore ♡
Il mio film dammore è Inseparabili, amo quel film!
EliminaGran film anche quello!
EliminaLo vidi da piccola (ero proprio una bambina) e per fortuna ricordo poco e niente delle scene raccapriccianti nello specifico, ma ho un ricordo generale sul fatto che era proprio "brutto" da guardare... ora a leggere la tua recensione mi viene voglia di rivederlo: chissà se ne avrò il coraggio... è un classico e un capolavoro del genere horror, "La Mosca"!
RispondiEliminaE' un film che ancora oggi sconvolge e disturba, almeno per il sottoscritto. Hai dato una definizione perfetta, "un film così brutto da guardare" eppure di struggente lirismo. Nel finale, malgrado i conati di cui sopra :) è impossibile non commuoversi
EliminaUn vero e proprio capolavoro. Uno dei miei cult personali..devo proprio rivederlo...
RispondiEliminaLo scopo di queste iniziative e proprio questo, no? Mi fa piacere averti fatto tornare la "voglia"... :)
EliminaNon lo riguardo da anni perché la seconda metà mi angoscia a più non posso e ha degli effetti speciali ancora oggi devastanti nel loro schifido realismo.
RispondiEliminaPurtroppo mi manca una visione "da adulta" quindi credo sarà una delle mie prossime sfide :)
Ma come? Una tutta "pane e horror" come te? Dai! :)
EliminaScherzi a parte, è vero: il make up del film è davvero di altissima classe, sembra incredibile che stiamo parlando di una pellicola di 25 anni fa.
Buona "sfida", allora!
Non so dirti se questo è il mio preferito tra i film di Cronenberg... ma di sicuro è di notevole impatto. La scena del cane rovesciato è insopportabile.
RispondiEliminaIo gli preferisco "Inseparabili" o "M.Butterfly", ma solo perchè sono un gran fifone... però, davvero, l'impatto emotivo di questo film è impressionante
EliminaFilm assolutamente mitico, anche se a mio parere non il meglio che Cronenberg abbia regalato.
RispondiEliminaResta comunque un supercult che mi segnò e segna ancora.
Probabilmente l'aura di "cult-movie" che si è meritato travalica lo spessore di altre pellicole forse più importanti dal punto di vista dei contenuti (penso, appunto, a "Inseparabili" o "A History of Violence"). Ma probabilmente è solo questione di sensibilità: chi non ama l'horror ne rifugge la sgradevolezza...
EliminaUno dei film della mia (nostra?) infanzia, impossibile da dimenticare!
RispondiEliminaBuonanotte.
Mauro
Un abbraccio, mauro!
EliminaAnche i film su commissione possono stupire se li fa chi la sa fare... :)
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