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Francesco Munzi, Margherita Buy, Elio Germano: il "tris d'assi" dei David 2015 |
Anime nere di
Francesco Munzi è il miglior film italiano della stagione, almeno per i giurati dei
David di Donatello che gli hanno assegnato ben nove statuette (tutte le più importanti:
film, regia, sceneggiatura, produzione, suono, fotografia, montaggio, canzone e colonna sonora originale). Un trionfo in piena regola dunque, meritatissimo e assolutamente inaspettato: i pronostici della vigilia infatti erano tutti per
Nanni Moretti e il suo
Mia madre, favorito anche dal particolare regolamento della competizione che aveva "fatto fuori" quelli che teoricamente dovevano essere i suoi principali avversari, ovvero
Matteo Garrone e
Paolo Sorrentino (i cui film, usciti oltre la data-limite del 23 aprile, saranno in gara l'anno prossimo).
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una scena di "Anime nere", miglior film dell'anno |
Davvero in pochi invece si aspettavano la vittoria di
Munzi, autore di un film bello, importante e sottovalutato (ma non da questo blog:
rileggetevi la mia recensione dell'epoca), che con grande coraggio va a scavare nelle origini della 'ndrangheta e fotografa lucidamente una realtà agghiacciante di certe zone del nostro paese, dove ormai la criminalità è talmente sedimentata da fare parte integrante del tessuto sociale. Un film duro, scarno ed essenziale (quasi "eastwoodiano" nella fattura) e senza alcuna concessione agli incassi facili (che infatti sono stati deludenti), passato nelle nostre sale come una meteora ma che i cinefili potranno recuperare grazie al dvd edito da CG Entertainment e appena uscito nei negozi: una chicca da non lasciarsi scappare.
Delusione, dicevamo, per
Nanni Moretti (candidato anche come
attore non protagonista), che deve "accontentarsi", si fa per dire, dei premi assegnati alle splendide interpreti del suo film, ovvero
Margherita Buy e
Giulia Lazzarini, mentre l'unico a rispettare il pronostico (scontato) è stato il "solito"
Elio Germano, impressionante nella sua trasformazione fisica e attoriale ne
Il giovane favoloso di
Mario Martone. Onore anche per
Carlo Buccirosso, ormai specializzato come caratterista, premiato grazie alla sua performance in
Noi e la Giulia di
Edoardo Leo.
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Quentin Tarantino, super-ospite della serata |
Zero premi, e questo un po' ci dispiace, per
Hungry Hearts di
Saverio Costanzo: peccato, perchè al pari di
Anime nere è un altro bell'esempio di un cinema italiano giovane e lontano dagli stereotipi negativi di troppe nostre pellicole (basta con le commedie insulse e di stampo televisivo, sciatte e plastificate!). Va ricordato però che
Hungry Hearts è stato l'unico film italiano premiato all'ultima Mostra di Venezia (con la doppia Coppa Volpi per
Alba Rohrwacher e
Adam Driver). Insomma, va bene così...
Detto poi dei premi ai film stranieri (europei ed extraeuropei), andati rispettivamente a
La Teoria del Tutto e
Birdman, non resta che chiudere con un auspicio che suona come una speranza e vorrebbe essere un imperativo: che d'ora in avanti i
David di Donatello proseguano sempre su questa strada, cioè quella di assegnare riconoscimenti ponderati e meritori, in modo da salvaguardare la credibilità dei nostri prodotti: anche (e soprattutto) in campo internazionale. Ne abbiamo un gran bisogno.
CLICCA QUI PER L'ELENCO COMPLETO DEI VINCITORI
Ottima e coraggiosa decisione.
RispondiEliminaAssolutamente d'accordo! :)
EliminaE dell' orrida telecronaca rai non dici nulla? :D
RispondiEliminaGuarda, quest'anno volutamente non l'ho guardata... ben consapevole dell'ennesimo scempio che ne avrebbero fatto. Questo è un altro esempio di come in Italia non si faccia davvero niente per valorizzare il nostro cinema: basta vedere le premiazioni degli Oscar, dei Cesàr e dei Bafta per accorgersi (purtroppo) della differenza.
EliminaUn bel film, però nove statuette mi sembrano eccessive, ad esempio incomprensibile quella musicale quando fra i candidati c'era Apparat che ne "Il giovane favoloso" ha svolto un lavoro incredibile. Forse hanno voluto far vincere un italiano contro un tedesco :)
RispondiEliminaIn effetti la colonna sonora de "Il giovane favoloso" è stupenda: concordo con quello che scrivi. Probabilmente è successo quello che viene detto in gergo "effetto domino", cioè la confluenza massiccia di voti verso "Anime nere" ha finito per premiarlo anche in qualche categoria che non gli spettava. Così vanno i premi. Ma la ritengo una pecca marginale per un film assolutamente meritorio.
EliminaCaspita, quanti titoli devo recuperare per poter commentare in maniera sensata questo tuo post? ;-)
RispondiEliminaNe riparliamo tra un po', dai... :)
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