Il cast di 'Birdman', miglior film dell'anno |
Alla fine vince Birdman, e va benissimo così. E forse il più contento di tutti è proprio Alberto Barbera, il curatore della Mostra di Venezia, che vede trionfare il film da lui fortemente voluto per inaugurare l'ultima rassegna lidense (anche se poi non ha vinto nulla...). Adesso tutto si potrà rimproverare al buon Barbera tranne di non riuscire a portare al Lido i grandi film di spessore artistico e commerciale: sette oscar l'anno scorso con Gravity, quattro quest'anno (i più importanti) con Birdman. Nessuno degli altri grandi festival ha fatto meglio: un bel biglietto da visita per la Mostra, e ci fa immensamente piacere.
Vince Birdman, dicevamo, e in un certo senso il sottoscritto lo aveva previsto: il film di Alejandro Gonzalez Inarritu aveva tutte le carte in regola per vincere (pellicola molto 'autoriale', colta, elegante, stilisticamente perfetta, alla quale manca forse l'ultimo tassello per ergersi a capolavoro, ma comunque meritevole di vittoria). Peccato che lo faccia a spese di un film altrettanto bello e particolare, quel Boyhood di Richard Linklater che fin dalla prima visione ci aveva decisamente emozionato, colpendoci al cuore molto più di Birdman (ma va detto che Birdman, dal canto suo, è tecnicamente molto più valido). Ma agli Oscar, lo sappiamo, vince solo uno: e nel momento in cui Boyhood è stato clamorosamente (e inopinatamente, direi) battuto per il miglior montaggio, si è capito subito che per Inarritu (premiato anche per la regia) la strada sarebbe stata in discesa.
Alejandro G. Inarritu e Michel Keaton |
Una sola nota stonata, a mio modestissimo parere, nel trionfo di Birdman: il premio per il miglior attore protagonista, finito nelle mani di Eddie Redmayne e letteralmente scippato al 'povero' Michael Keaton, che era in corsa con il ruolo della vita (oltre che dichiaratamente autobiografico). La logica (e la coerenza) imponevano la statuetta a Keaton, che di Birdman è il mattatore indiscusso: tutto il film gira intorno alla sua interpretazione, e solo la testardaggine dell'Academy nel premiare (oggi come in passato) ruoli 'borderline', estremi, personaggi malati o portatori di handicap, oltre che fisicamente imbruttiti a dismisura, ha permesso un risultato del genere. Intendiamoci, niente di personale contro Redmayne (che è pure bravino), solo che viene premiato per un film orrendo. E di questo ce ne dispiace.
Il 'debole' dell'Academy verso la malattia è confermato anche dal successo (scontato) di Julianne Moore tra le attrici, che in Still Alice interpreta una donna di mezza età colpita da Alzheimer precoce... però va detto che la Moore sfoggia una prestazione molto meno manieristica e ben più rispettosa e misurata del dolore rispetto al tremendo La teoria del tutto. Oltretutto, per la splendida 'rossa' ultracinquantenne è il primo oscar di una lunghissima carriera, e ne siamo contenti.
gli attori premiati: J.K. Simmons, Patricia Arquette, Julianne Moore, Eddie Redmayne |
Patricia Arquette conquista invece la statuetta come non protagonista (l'unica vinta da Boyhood), e anche qui il premio è assolutamente meritato: bel personaggio la Arquette, donna vera, che anche sul palcoscenico del Dolby Theatre si è presentata in un look spontaneo e naturale, che non nascondeva affatto un fisico un po' appesantito dagli anni... Vittoria strameritata anche per J.K. Simmons tra gli uomini, una delle tre statuette ottenute dal sorprendente Whiplash, piccolo film indie che ha incantato l'Academy (e che lo ha premiato forse anche oltre il dovuto, ma va bene così: il film è bello e godibilissimo). A Whiplash vanno anche gli oscar per il sonoro e il montaggio, mentre The Imitation Game conquista quello per la sceneggiatura adattata: bellissimo il discorso di ringraziamento del giovane Graham Moore, che si è commosso ricordando Alan Turing (il protagonista del film), omosessuale come lui, costretto al suicidio proprio per la sua 'diversità'.
Milena Canonero, quarto oscar |
Una cerimonia molto 'ecumenica', dunque, che ha distribuito i premi un po' 'a pioggia' e ha cercato di non scontentare nessuno, fermo restando che, come abbiamo sempre ripetuto, quest'anno la qualità dei film in gara era decisamente alta e quindi non sarebbero state commesse gaffes clamorose (come infatti poi è accaduto). Qui sotto trovate, molto sinteticamente, l'elenco dei vincitori: a voi, se volete, lascio lo spazio per commenti e considerazioni.
E congli oscar... appuntamento al prossimo anno!
TUTTI I VINCITORI:
MIGLIOR FILM: BIRDMAN di Alejandro Gonzalez Inarritu
MIGLIOR REGIA: ALEJANDRO GONZALEZ INARRITU (BIRDMAN)
MIGLIOR ATTORE: EDDIE REDMAYNE (LA TEORIA DEL TUTTO)
MIGLIOR ATTRICE: JULIANNE MOORE (STILL ALICE)
MIGLIOR ATTORE NON PROTAGONISTA: J.K. SIMMONS (WHIPLASH)
MIGLIOR ATTRICE NON PROTAGONISTA: PATRICIA ARQUETTE (BOYHOOD)
MIGLIOR SCENEGGIATURA ORIGINALE: BIRDMAN
MIGLIOR SCENEGGIATURA ADATTATA: THE IMITATION GAME
MIGLIOR FOTOGRAFIA: BIRDMAN
MIGLIOR SCENOGRAFIA: GRAND BUDAPEST HOTEL
MIGLIOR MONTAGGIO: WHIPLASH
MIGLIOR COLONNA SONORA: GRAND BUDAPEST HOTEL
MIGLIOR CANZONE: "GLORY" (SELMA)
MIGLIOR SUONO: WHIPLASH
MIGLIORI EFFETTI SONORI: AMERICAN SNIPER
MIGLIORI EFFETTI VISIVI: INTERSTELLAR
MIGLIORI COSTUMI: GRAND BUDAPEST HOTEL
MIGLIOR TRUCCO: GRAND BUDAPEST HOTEL
MIGLIOR FILM ANIMATO: BIG HERO 6
MIGLIOR FILM STRANIERO: IDA (POLONIA)
MIGLIOR DOCUMENTARIO: CITIZENFOUR
La notte del Cinema, per una volta tanto. Sono contento che i premi artigianali siano andati a quel gioiellino di Grand Budapest Hotel e ancora più soddisfatto per i mancati Oscar al film di Linklater. I premi a Whiplash sono meritatissimi e non posso che gioire per un mese intero per la vittoria di Birdman che considero un capolavoro. Inarritu è un regista di grande talento e darà ancora molto alla settima arte. L'unico Oscar che non mi andrà mai e poi mai e poi mai giù è quello dato al brufoloso per la sua imitazione, non interpretazione come quella grandiosa di Keaton che resterà nella storia perché lui è Birdman e a differenza degli altri può volare.
RispondiEliminaEh sì... anche a me l'oscar a Redmayne non è andato giù. Non tanto sul piano della qualità dell'interpretazione (discrezionale e opinabile), quanto perchè trovo francamente assurdo che Birdman abbia vinto (meritatamente) tutti i premi più importanti tranne quello per il miglior attore, che è forse quello più caratterizzante per il film: Michael Keaton è il simbolo del film, è lui Birdman, il suo è il ruolo della vita, e trovo davvero incoerente la scelta dell'Academy. Ma la storia degli oscar ci ha (purtroppo) abituato a certe 'incoerenze'
EliminaPer me un'edizione prevedibile e bolsa.
RispondiEliminaDispiace per Boyhood sconfitto così, e Birdman e Whiplash davvero troppo sopravvalutati.
Senza contare che i premi a Redmayne e alla sceneggiatura di The imitation game gridano vendetta.
Parli della cerimonia in se stessa (intesa come spettacolo televisivo), oppure dei risultati? Ad ogni modo sottoscrivo tutto, compreso gli esagerati tre oscar a Whiplash (film bello e 'ruffiano' al punto giusto ;) )
EliminaContentissimo per Birdman e, allo stesso tempo, incazzatissimo per il mancato oscar a Keaton!
RispondiEliminaA chi lo dici! Vedi sopra...
EliminaCi penso io a rendere giustizia a Keaton! ;-)Mi aspettavo Boyhood. Entrambi gli strombazzati dall'Academy. Ma l'importante è che Keaton abbia altre chance di fare bei film, e che Boyhood venga visto da tanti tanti cinefili! ;)
RispondiEliminaProprio di queste ore è la notizia che Linklater sta progettando un seguito di Boyhood... quindi ci vediamo qui tra dieci anni per un oscar 'riparatore'! :)
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