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Pawel Pawlikoski, miglior regista per 'Ida' |
Il loro nome ufficiale è
European Film Awards, ma per tutti (anzi, per i pochi che ne sono a conoscenza) sono gli 'oscar europei': che, certo, un po' volutamente (per rimarcarne la 'diversità' e lo spirito elitario) un po' per un'evidente disparità di mezzi e promozione, non hanno la stessa visibilità ed importanza dei loro omologhi d'oltreoceano, ma costituiscono senza dubbio un appuntamento importante per tastare il polso della cinematografia del vecchio continente. Così nella cerimonia svoltasi a Riga (Lettonia) lo scorso 13 dicembre, a fare da asso pigliatutto è stato il film polacco
Ida di
Pawel Pawlikowski, che si è aggiudicato le statuette più importanti, ben cinque, per il miglior film, regia, sceneggiatura, fotografia e gradimento del pubblico.
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'Ida', il film vincitore |
Già questo dice molto sulla filosofia dei premi: vince una pellicola innegabilmente d'essai, molto autoriale, in rigoroso bianco e nero e dall'argomento non certo leggero (è la storia di una futura suora che prima di prendere i voti scopre di avere una parente stretta in Spagna, decidendo di volerla raggiungere a tutti i costi. Siamo negli anni '60, durante la cortina di ferro e l'ideologia socialista. Inutile dire che il viaggio non sarà per niente facile...).
Ida ha avuto la meglio su titoli mica di ridere come
Nymph()maniac di
Lars Von Trier, lo svedese
Turist di
Roben Ostlund, il russo
Leviathan di
Andrej Zivagyntsev e l'ultima palma d'oro cannense, il turco
Il regno d'inverno di
Nuri Bilge Ceylan. Insomma, a differenza degli oscar 'veri' (quasi) nessuna concessione al glamour e al divismo, ma tanta concretezza e qualità: lo si evince anche dagli altri premi principali, con la vittoria di
Timothy Spall tra gli attori (in una cinquina strepitosa che comprendeva anche
Tom Hardy, Brendan Gleeson, Alexei Serebyakov e Stellan Skarsgard) e da
Marion Cotillard tra le attrici, categoria dove era candidata anche la nostra
Valeria Bruni Tedeschi.
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'Pif', premiato per 'La mafia uccide solo d'estate' |
E l'Italia, perlappunto? Beh, sapevamo che dopo il trionfo dell'anno scorso con
La Grande Bellezza sarebbe stato difficilissimo ripetersi, e difatti non c'è stato niente da fare per
Il capitale umano di
Paolo Virzì e per
Sacro GRA di
Gianfranco Rosi tra i documentari. Eppure il nostro paese riesce a strappare qualcosa di buono anche quest'anno: vittoria a sorpresa infatti per
La mafia uccide solo d'estate di
Pif tra le commedie (che, chissà perchè, agli EFA hanno una categoria a parte) e per
Alessandro Rak tra i film d'animazione. Sono premi che, ripeto, probabilmente non frutteranno un centesimo in fatto di visibilità e promozione, ma che confermano la grande vitalità ritrovata del nostro cinema, ormai premiato (quasi) in pianta stabile in tutte le manifestazioni importanti.
Insomma, un palmarès di assoluto rispetto che mette in evidenza l'altissima qualità delle pellicole prese in considerazione, forse a scapito del divismo ma certamente frutto di scelte oculate e ponderate da parte dei membri delle giurie. Il cinema europeo, come si vede, è tutt'altro che morto e sepolto, ma la sua elitarietà (si può dire?) costituisce al tempo stesso un vanto ma anche un disagio: cercare la 'giusta distanza' tra qualità e popolarità è l'eterna sfida cui partecipano da sempre i cineasti del vecchio continente. Noi stiamo alla finestra e ci godiamo i film, che sono la cosa più importante.
CLICCA QUI PER L'ELENCO COMPLETO DEI VINCITORI
Ida è sicuramente un buon film, come hai giustamente scritto è "il classico d'autore", qualcosa che secondo me, invecchiando, nel corso degli anni potrà anche rientrare nell'olimpo degli storici (Bergman, Cassavetes, ecc.). Sarebbe interessante confrontare la vittoria, però, anche con il resto dei film in gara, oltre a quelli da te citati... Ma ho le travegole, o Pif è uguale a Pawilkoski?
RispondiEliminaDall'anno scorso, gli EFA assegnano anche i premi per la migliore commedia europea... onestamente non so spiegarmi i motivi per cui è stato istituito questo premio (e tra l'altro, mi chiedo, perchè solo per le commedie e non per tutti gli altri generi?), probabilmente per logiche che sfuggono a noi semplici appassionati. Certo che, appunto, vedere Pif sul palco insieme a Pawlikowski un po' d'impressione (anzi, parecchia) la fa. D'altronde l'anno scorso era finito in nomination 'Benvenuto presidente'... è tutto dire!
EliminaSicuro che la parente di Ida fosse in Spagna? :)
RispondiEliminaComunque contentissima dei premi - meritatissimi - a Ida, la splendida fotografia all'epoca mi aveva conquistato.
Sicuro? Assolutamente no! :) Davvero... non ricordo, correggimi pure se ho sbagliato!
EliminaMa nessun premio per Ceylan? Proprio come l'anno scorso a La vita di Adele: gli EFA non amano Cannes?
RispondiEliminaMah... mi sembra un campione troppo poco significativo (due anni soli) per fare raffronti di questo tipo. Comunque non ho visto il film di Ceylan e non mi pronuncio su questa esclusione, mentre posso dirti (opinione personalissima e sempre in grado di rinfocolare polimiche da me non volute) che trovo 'La vita di Adèle' uno dei film più sopravvalutati della storia...
EliminaHo appena visto Ida. Notevole. Poi nel finale ha "ich ruf zu dir Herr Jesu Christ" di Bach, brano che ascoltai per la prima volta proprio in Solaris e che da allora mi è rimasto nel cuore
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