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Benvenuti al nord |
La crisi c'è, si sente, e c'è poco da stare allegri. Inutile fare giri di parole, il resoconto della stagione cinematografica appena conclusasi non può non prescindere da un dato di fatto: secondo i numeri riportati dal mensile
Ciak, rispetto al luglio dell'anno scorso sono stati venduti qualcosa come
16 milioni di biglietti in meno, pari a 100 milioni euro tondi d'incasso. Insomma, un bagno di sangue. Aggravato oltretutto dal fatto che, ancora una volta, a farne maggiormente le spese è il cinema di qualità, penalizzato da una distribuzione sempre più difficoltosa: in tempi di vacche magre, infatti, gli esercenti commerciali preferiscono puntare su titoli 'sicuri' e commerciali, a spese di quelle pellicole cosiddette 'di nicchia' (che vengono 'respinte' dai multiplex e devono perciò trovare posto nelle salette d'essai, ormai sempre meno numerose).
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Sherlock Holmes: gioco d'ombre |
E' così che nei primi dieci incassi della stagione, l'unico film d'essai presente è il francese
Quasi amici, sorpresona dell'anno, che però si conferma la classica eccezione: scorrendo la classifica, infatti, bisogna scendere fino al
15. posto per trovare
Midnight in Paris di
Woody Allen.
Hugo Cabret di
Scorsese è appena
diciottesimo , mentre naufragano anche registi solitamente amati dal pubblico come
Clint Eastwood (
25. con
J. Edgar),
George Clooney (
39. con
Le idi di Marzo) e
Roman Polanski (
43. con
Carnage). E nemmeno l'
Oscar basta più ormai per invogliare la gente a correre al cinema: il vincitore di quest'anno,
The Artist, è solo al
57. posto. Se poi vogliamo andare proprio sulla qualità pura, le cose sono ancora più sconfortanti: quello che per noi è il film più bello dell'anno (vedi post sotto) ovvero
Miracolo a Le Havre, è addirittura
96. ! L'acclamato
Drive, uno dei film con più alto gradimento tra i lettori di questo blog, fa appena poco meglio piazzandosi
88. I vincitori di
Venezia e
Cannes, ovvero
Faust e
The tree of life non sono nemmeno nei primi cento...
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The Avengers |
Bisognerà farsene una ragione. Il cinema della crisi premia giocattoloni spettacolari e fracassoni come
Sherlock Holmes,
The Avengers,
Breaking Down e
Kung-fu panda, oltre naturalmente ai 'soliti' cartoni animati (quest'anno
Il gatto con gli stivali). La crisi ha colpito tutte le cinematografie, nessuna esclusa, e tutte in modo omogeneo: se il cinema italiano può consolarsi per avere il maggior incasso della stagione (il pessimo
Benvenuti al Nord), c'è poco da stare allegri per gli altri titoli nostrani: solo un altro film nei primi dieci (
Immaturi-il viaggio), e numeri sconfortanti per autori in passato abituati a ben altri numeri: il
Verdone di
Posti in piedi in paradiso è solo
quattordicesimo,
Paolo Sorrentino 24. con
This must be the place, appena
58. Ferzan Ozpetek con
Magnifica presenza. Lo sconvolgente
Diaz di
Daniele Vicari raggiunge a malapena i due milioni di euro
(85. posizione). A questo va aggiunta l'ormai conclamata crisi dei cosiddetti cine-panettoni:
Vacanze di Natale a Cortina incassa appena 11 milioni di euro (
nono posto in classifica), vale a dire un terzo di quanto incassava all'incirca la coppia Boldi-DeSica negli anni d'oro...
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Il gatto con gli stivali |
Ma se Atene piange, Sparta non ride: nessun titolo hollywoodiano supera quest'anno la soglia dei 20 milioni di euro, e anche titoli che oltre oceano hanno fatto sfracelli (vedi
Hunger Games e
MI:4) da noi si sono rivelati tutt'altro che straordinari (commercialmente parlando). Detto in apertura di
Quasi Amici, clamorosa eccezione dell'anno, e
The Artist, il cinema francese è ai minimi termini: non c'è nessun altro film transapino nei primi cento! Per non parlare della Gran Bretagna: l'ultimo episodio di
Harry Potter è stato visto da appena trecentomila persone, pari a poco più di due milioni d'incasso: cifre che in passato incassava in un solo giorno!
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Breaking down - part 1 |
Cosa fare per invertire la rotta? Classica domanda da un milione di dollari... Per adesso l'unico atto concreto è la decisione dell'
Anec di anticipare al giovedì il giorno di uscita delle prime visioni, in modo da cercare di rivitalizzare un giorno abbastanza 'asfittico' della settimana e 'lanciare la volata' al pubblico del weekend. Ma, onestamente, ci sembra un provvedimento più folkloristico che altro, se non accompagnato da misure un po' più serie per rilanciare la cultura nel nostro paese. Parole ripetute fino alla noia, ma mai messe in pratica. In periodi di crisi servirebbe un sostegno governativo tangibile che consentisse agli esercenti di svolgere politiche di richiamo verso il pubblico, ad esempio abbassando almeno in certi giorni il prezzo dei biglietti (arrivato in certe strutture fino a 10-12 euro per i film in 3D, oggettivamente troppo). E magari un po' più di coraggio da parte dei distributori nell'allungare la stagione anche nei mesi estivi, in modo da consentire maggiore visibilità a quelle pellicole non necessariamente blockbuster. Se ne parla da più di dieci anni ma siamo sempre al punto di partenza. E allora, sotto con la nuova stagione... l'anno zero. Anche per il cinema.
I PRIMI 20 INCASSI DELLA STAGIONE 2011/2012
1. Benvenuti al nord Italia 27.159.693 euro
2. Sherlock Holmes: gioco d'ombre Gb 18.608.986 euro
3. The Avengers Usa 17.937.488 euro
4. Il Gatto con gli stivali Usa 16.309.369 euro
5. Breaking down - part 1 Usa 15.736.647 euro
6. Quasi amici Francia 14.694.518 euro
7. Kung Fu Panda 2 Usa 12.532.528 euro
8. Immaturi - il viaggio Italia 11.814.139 euro
9. Vacanze di Natale a Cortina Italia 11.726.137 euro
10. I Puffi 3D Usa 11.377.173 euro
11. I soliti idioti Italia 10.770.653 euro
12. Finalmente la felicità Italia 10.329.472 euro
13. La peggior settimana della mia vita Italia 9.696.836 euro
14. Posti in piedi in paradiso Italia 9.300.365 euro
15. Midnight in Paris Usa 8.900.532 euro
16. Titanic 3D Usa 7.878.339 euro
17. To Rome with love Usa 7.783.433 euro
18. Hugo Cabret Usa 7.488.887 euro
19. Com'è bello far l'amore Italia 6.893.378 euro
20. Dark Shadows Usa 6.636.368 euro
quasi amici a parte, che a questo punto è davvero lecito chiedersi come sia riuscito a diventare un caso anche in italia, una serie di campioni d'incasso davvero sconfortante...
RispondiEliminaVero, purtroppo... è l'ennesima dimostrazione che in Italia la gente non va a vedere quello che gli piace, MA QUELLO CHE GLI VIENE DETTO DI VEDERE: siamo un popolo sempre più lobotomizzato dal marketing, e tutto ciò è davver molto triste :-(
RispondiEliminaQuesta classifica mi ha reso un po' triste :(
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