(id.)
di Woody Allen (USA, 2012)
con Woody Allen, Ellen Page, Jesse Eisenberg, Judy Davis, Roberto Benigni, Penelope Cruz, Alec Baldwin, Alessandro Tiberi, Alessandra Mastronardi, Ornella Muti
VOTO: *
Basta. Credo proprio che To Rome with love sarà l'ultimo film di Woody Allen che recensisco. Lo dico senza particolare enfasi e senza alcuna cattiveria: se sono arrivato a questa decisione è semplicemente per stanchezza, una stanchezza che ormai mi si presenta puntualmente ad ogni nuova (?) opera del regista newyorchese. Sì, perchè ormai i film del vecchio Woody sono come la naftalina, nel senso che anche se nuovi odorano terribilmente di vecchio, di già visto, di assolutamente scontato.
E' inutile girarci intorno, e per favore smettiamola di farci condizionare da un 'rispetto' ipocrita per un cineasta dal grande passato: To Rome with love è un film imbarazzante per la sua ovvietà, un 'compitino' svolto su commissione che fa gridare vendetta a chi ancora si illude di ritrovare la 'verve' dell'Allen vecchia maniera. Del resto bastava vedere l'intervista di qualche giorno fa di Roberto Benigni, ospite di Fabio Fazio a 'Che tempo che fa', per capire l'aria che tirava sul set: il Robertone nazionale faceva i salti mortali per non fingere di aver prestato la sua faccia per solo proprio tornaconto professionale...
I novanta minuti di To Rome with love sono un'accozzaglia miserrima di luoghi comuni e amene banalità sul nostro paese, tanto che mi viene da chiedermi dove siano finiti adesso tutti quelli che a suo tempo 'crocifissero' Mangia, prega, ama di Ryan Murphy, 'reo' di aver fornito un'immagine stereotipata della nostra bella Italia... qui si comincia e si finisce con 'Nel blu dipinto di blu' , e si assiste a una serie di situazioni così 'telefonate', nonchè tipicamente 'nostrane' (nel senso più dispregiativo possibile), che fanno quasi rimpiangere i cinepanettoni: forse (anzi, decisamente) più volgari, ma certo più onesti. Anche se, ad essere sinceri, i quattro episodi del film ricordano più Manuale d'amore che Vacanze a Cortina (anzi, a Roma). In ogni caso il peggio del peggio della nostra filmografia recente.
Scritto in fretta e furia, girato ancora più velocemente per anticiparne l'uscita prevista inizialmente a novembre (chissà perchè poi tutta questa fretta), To Rome with love è il punto più basso della carriera di Allen. Dei quattro episodi, solo quello interpretato da lui e Judy Davis si salva, grazie alla professionalità di attori 'stagionati' e qualche lampo di sceneggiatura ancora efficace (anche se le battute più divertenti ricadono sempre, tanto per cambiare, su ebrei e psicologia) mentre sugli altri tre è meglio stendere un velo pietoso: la coppia Tiberi-Mastronardi, con la partecipazione di Penèlope Cruz, è da codice penale, Ellen Page nei panni di femme fatale è credibile come Beppe Grillo nel ruolo di politico... E poi c'è Benigni. Di cui, come sapete, sono un fan irriducibile e di vecchissima data, e vorrei sempre spendere per lui le migliori parole possibili. Ma vederlo 'ingabbiato' in un episodio demenziale come questo mette solo tristezza.
Io a suo tempo distrussi Mangia prega ama e quando lo vedrò, se lo vedrò, mi sentirò di distruggere pure questo perchè l'aria che tira a leggere le varie recensioni è quella. Per me era comunque mediocre anche Midnight in Paris .L'ultimo film suo che ho gradito senza riserve è stato Match point.E parlo da fan che è cresciuto con i suoi film.Anche io ho avuto modo di dire che il suo cinema più recente ormai odora di vecchio...
RispondiEliminaSì, 'Match Point' è stato l'ultimo film notevole di Allen, per quanto ad essere sinceri non lo abbia amato... però era ancora un signor film. 'Midnight in Paris' è uno dei titoli più sopravvalutati dell'anno, e l'ho scritto in tempi non sospetti. L'Oscar alla sceneggiatura è ridicolo, sa tanto di 'riconoscimento tardivo' alla carriera del regista.
EliminaQuello che mi fa veramente arrabbiare in 'To Rome with love', alla fine, è la sciatteria e la trascuratezza soprattutto del cast italiano: non a caso lo stesso Woody e la Davis sono dignitosi, e anche Eisenberg ed Ellen Page (parlo a livello di recitazione, non di credibilità dei loro personaggi). Ma vedere gente totalmente INCOMPETENTE e IMBARAZZANTE come la Mastronardi e Tiberi (per non parlare di altre 'comparsate') grida davvero vendetta. Segno evidente dell'abisso, in termini di professionalità, preparazione e SERIETA', che c'è tra noi e gli States. Là certi nostri 'attori' non arriverebbero nemmeno a lavare i pavimenti degli studios...
concordo: è un film deprimente
RispondiEliminavoglio massacrarlo per bene (e pregusto quello che dirà S. Disegni), ma sono un po' incasinato in questo uich-end; forse martedì, forse oltre
Immaginavo, temevo, sospettavo come già scrissi dalle mie parti. E le recensioni che ho letto in giro danno la triste conferma. A me Midnight in Paris è piaciuto parecchio. Questo non lo vedrò. Preferisco avere un buon ricordo di Woody.
RispondiEliminaChe tristezza... anche a me Midnight in Paris era piaciuto, pur se con qualche riserva. Andrò in settimana a vederlo, certo che mi è passata un po la voglia però!
RispondiElimina