(id.)
di James McTeague (USA, 2012)
con John Cusack, Luke Evans, Brendan Gleeson, Alice Eve
VOTO: **
Dici James McTeague e la memoria corre veloce a V per Vendetta, film divenuto col tempo autentico 'cult' e amato da legioni di cinefili. E allora, giocoforza, sulla fiducia, ti precipiti al cinema a vedere The Raven, opera successiva diretta dallo stesso regista, con la speranza che il miracolo si ripeta.
Purtroppo, lo diciamo subito, non è così. Anzi, per dirla tutta, The Raven è una delusione tremenda, un passo indietro clamoroso rispetto non solo al già citato V per Vendetta, ma anche a pellicole similari e meno ambiziose viste ultimamente sugli schermi (penso a Sherlock Holmes e Dorian Gray, tanto per fare degli esempi, prodotti dignitosi che univano decentemente azione, fantasy e finalità commerciali).
The Raven vorrebbe essere un thriller in costume, un giallo d'altri tempi, e se fosse stato solo un racconto di finzione sarebbe stato anche passabile... ma andare a scomodare uno come Edgar Allan Poe per propinarci la banalissima storia del solito killer seriale che ammazza le sue vittime ricostruendo omicidi 'famosi' è davvero irritante! Poe è da sempre uno degli scrittori più 'saccheggiati' dal cinema, molti dei suoi racconti sono così immediati che sembrano già delle sceneggiature per il grande schermo, e sarebbe bastato seguirne uno passo passo per farne un film dignitoso.
E invece McTeague ci mette del suo, immaginando nientemeno che di ricostruire gli ultimi giorni di vita del grande scrittore e romanziere americano, e imbastendoci sopra un traballante canovaccio che mescola poco sapientemente ingredienti tutti già visti: dall'horror al soprannaturale, dal thriller al fantasy, dal film biografico al giocattolone spettacolare e fracassone. Il tentativo avrebbe anche potuto essere plausibile, ma sarebbe servito uno sforzo creativo e produttivo ben maggiore. The Raven invece proprio su questi due aspetti naufraga miseramente, perchè l'idea (anche interessante) di mostrarci un Poe diretto protagonista di uno dei suoi torbidi racconti svanisce subito in una sceneggiatura, come detto, scontata e banale, limitata al solo aspetto 'giallo' , e che tralascia completamente di caratterizzare la figura già per certi versi molto 'filmica' come quella dello scrittore.
Oltretutto nemmeno la parte più strettamente spettacolare è particolarmente curata, indice probabilmente di un budget piuttosto limitato che ha impedito di ricreare in modo efficace la Baltimora di metà ottocento: la location prescelta infatti è stata Budapest, ma scenografie ed effetti speciali sono abbastanza dozzinali, per niente utili a ricreare quell'atmosfera di tensione e mistero che avrebbe giovato molto al fascino del film.
Cosa salvare allora di The Raven? Una discreta idea di base, il fatto che l'assassino non si capisce subito, la buona prestazione di un John Cusack abbastanza convincente. Sinceramente troppo poco.
Conto di andarlo a vedere mercoledì, per questo non ho letto tutta la recensione.
RispondiEliminaMa visto il voto, ci vado col cuore pesante e un senso di tragedia imminente!
Accidenti ,Kelvin, su questo film sto leggendo tutto e il contrario di tutto ...non ti dico su John Cusack , poi(che detto tra noi è uno dei miei attori preferiti)...
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