Confesso che quando ho sentito la notizia (due ore fa, al telegiornale) mi sono sentito felice come un bambino. E ho sorriso di gioia per Paolo e Vittorio Taviani, 164 anni in due, cineasti di lungo corso che, a dispetto di chi li riteneva da ospizio, hanno trionfato alla Berlinale. Dopo oltre vent'anni di astinenza dall'ultima vittoria italiana e a quasi trenta dall'ultimo loro premio importante, il David di Donatello ricevuto per La notte di San Lorenzo (1983).
'Cesare deve morire' |
E invece il loro ultimo film, Cesare deve morire, ha messo tutti d'accordo a Berlino, riscuotendo una commossa standing-ovation e un applauso durato dieci minuti... film girato tutto negli interni del carcere di Rebibbia, con protagonisti i detenuti stessi che cercano di allestire una riduzione teatrale del Giulio Cesare di Shakhespeare. Di più non sappiamo, il film non lo abbiamo visto e ci auguriamo che esca presto nelle sale. Ma tantlo basta per togliermi il cappello di fronte a questi due 'toscanacci' duri e puri che esportano nel mondo l'Italia migliore.
'Cesare deve morire' |
Oh...sono felice! :)
RispondiEliminaUn abbraccio Kelvin! ;)
(ro)
Anche io sono stata molto contenta, come sempre quando il cinema italiano vince e convince (vedi anche il premio del pubblico per "Diaz, non pulite questo sangue" che da noi uscirà in 3 copie, forse...). Visto Cabret, recensito, piaciuto assai, se hai voglia passa a leggere (e commentare ovviamente)
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