Quando si decide di portare sul grande schermo l'ennesima versione di un grande classico della letteratura, generalmente si hanno a disposizione due possibilità: o lo si re-interpreta ex-novo, rivoltandolo come un calzino, 'stravolgendolo' temporalmente e adattandolo al nuovo contesto (ne è un mirabile esempio, per dire, il Romeo e Giulietta di Baz Luhrmann), oppure ci si addentra nella strada più accidentata, cioè quella di rispettare il testo letterario e cercare di tirarne fuori una versione 'classica' che però non sia 'già vista' ancor prima di iniziare.
Esattamente come nel caso di quest'ultimo nuovo adattamento di Cime Tempestose: la regista inglese Andrea Arnold sceglie coraggiosamente la seconda ipotesi, cimentandosi in un'opera che fu già in passato pane per i loro denti anche per Luis Bunuel e William Wyler. E lo fa cercando effettivamente di dare un tocco personale al film: chi scrive ricorda di aver apprezzato la Arnold nel suo precedente lavoro, il duro Fish Tank (storia di un'adolescente indigente e ribelle che sogna di sfondare nella danza), e bisogna dire che anche in questa rilettura del classico di Emily Bronte, il proprio stile 'impetuoso' e senza fronzoli viene indubbiamente fuori: le figure di Heathcliff e Catherine sono personaggi carnali, violenti, tumultuosi, quasi 'selvaggi': azzeccata la scelta far interpretare il personaggio di Heathcliff a un attore di colore, in modo da accentuare ancora di più le differenze e le disparità sociali dell'epoca e, indirettamente, anche del presente...
Detto questo, però, le qualità del film si fermano purtroppo qui. Tutto il resto delude, e neanche poco: intanto per la durata-fiume della pellicola: due ore e dieci minuti per rappresentare poco più di metà del libro (la storia si chiude dopo la morte di Hindley, con Heathcliff che eredita la tenuta), semplicemente interminabili causa lo scarso ritmo impresso alla narrazione, che troppo spesso indugia in inquadrature contemplative e meramente autoreferenziali. Quasi irritante infatti il taglio didascalico e manieristico del film, che non appassiona mai e che troppo spesso ti costringe a guardare l'orologio. Ma la cosa più grave, a nostro modestissimo parere, sono le scelte di casting totalmente sbagliate, in particolar modo nei due attori principali: oggettivamente davvero scarsi (parlo di Heathcliff e Catherine adulti), a livello di fiction televisiva. Quasi comica poi la 'trasformazione' di Catherine da adolescente a adulta: la vediamo da piccola mora, paffutella e indomita, un vero maschiaccio (come dev'essere) e la ritroviamo, pochi anni dopo, biondissima, sottomessa e magra come un grissino... ma davvero non c'era di meglio?
VOTO: **
ho amato molto fish tank, su questo quindi ho aspettative discretamente alte..
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