Nessun posto è un paradiso. E in nessun posto possiamo trovare un mondo migliore di quello che ci siamo costruiti. La sintesi è un po' grossolana ma efficace. Tutta la pellicola della Bier si regge su una metafora abbastanza semplice da capire: sia che ci troviamo nella selvaggia Africa dilaniata dalle guerre intestine, sia nella democraticissima Danimarca, i peggiori istinti umani possono portare a una spirale di violenza senza fine, partendo spesso di episodi tanto banali quanto scatenanti. Noi occidentali, per riprendere una celebre frase di Ermanno Olmi (vedi qualche post più sotto), non siamo migliori di altri e non abbiamo 'patenti' per insegnare a stare al mondo.
I protagonisti di In un mondo migliore sono due bimbi: uno, Elias, è timido e introverso, continuamente vessato dai compagni di classe. Poi c'è Cristian, appena rientrato in Danimarca dopo la morte della mamma a causa di un tumore. Entrambi hanno due padri estremamente problematici: quello di Elias si sta separando dalla moglie, che non vede mai a causa della sua professione (è medico-missionario in Africa). L'altro invece non riesce a elaborare il lutto e, soprattutto, non comunica più con il figlioletto, che cresce carico di odio e risentimento verso il padre assente e, di riflesso, verso il mondo che lo circonda. Cristian conosce Elias durante un litigio tra quest'ultimo e i 'bulli' della scuola: lo difende e lo salva dall'ennesima umiliazione. I due ragazzi cominciano a frequentarsi, ma il carattere rancoroso e arrabbiato di Cristian condizionerà anche il più mite compagno di giochi, introducendolo a un'escalation di piccoli dispetti e violenze che via via si faranno sempre più pesanti...
Susanne Bier |
Peccato però che In un mondo migliore non mantenga fino in fondo la glacialità e la compattezza del capolavoro di Haneke, complice l'uso spesso ridondante della musica (completamente assente e spiazzante nel film austriaco), e di un finale troppo 'telefonato' e buonista che stride non poco con quanto mostrato prima.
VOTO: * * *
Nessun commento:
Posta un commento