mercoledì 6 aprile 2011

BORIS - IL FILM (Italia, 2011) di Luca Vendruscolo, Mattia Torre, Giacomo Ciarrapico


Premessa doverosa: non ho mai seguito la serie televisiva e perciò il mio giudizio riguarda esclusivamente la versione cinematografica. Visuale ristretta dunque, e non ho problemi ad ammettere la mia limitata conoscenza della 'materia', che senz'altro pesa in sede di commento. Accetto dunque qualsiasi critica o integrazione da parte di chi ne sa più di me e voglia 'erudirmi' riguardo il fenomeno-Boris. Che, lo dico subito, non mi ha colpito più di tanto.

Intendiamoci: non stiamo parlando di un cattivo prodotto, tutt'altro. Anzi, Boris è una commedia che fa ridere davvero, e non è un'affermazione alla Catalano... si ride con gusto, in maniera non sguaiata, divertendoci con una comicità pungente e mai volgare, sicuramente al di sopra della media degli ultimi prodotti 'made in Italy'. Il problema è che il livello attuale delle nostre commedie è, appunto, talmente infimo da far apparire come 'geniale' qualsiasi cosa appena appena superiore. E di questi tempi bisogna accontentarsi.

Boris è una commedia che vorrebbe parodiare e far riflettere sullo stato pietoso del cinema italiano, attraverso una sceneggiatura che prende di mira tutti gli storici 'vizi italici', applicati al mondo della settima arte: lo spunto è dato da un'immaginaria casa di produzione che acquisisce i diritti del libro La casta (anch'esso un cult), e cerca un regista che, con poca spesa e molta rapidità d'esecuzione, giri il film prima della scadenza dei diritti d'autore.  Le riprese iniziano, sotto la direzione di un ex-regista di soap opera, ma gli innumerevoli contrattempi che di volta in volta si presentano rischiano di far saltare tutto:  sceneggiatori snob e fannulloni, attori raccomandati, imposizioni da parte dei finanziatori, compromessi con la produzione, lungaggini burocratiche...

Il risultato, come detto, non è da disprezzare. Ma da qui a dire che Boris sia un film innovativo, caustico, irriverente e 'alternativo' ce ne corre. Di pellicole volte a mettere in evidenza le brutte abitudini e le malefatte degli italiani ne sono state fatte tante, e molte con esiti enormemente superiori. Perchè, senza voler mancare di rispetto a nessuno, i tre registi di Boris non valgono un'unghia di gente come Monicelli, Risi, Zampa, Comencini o Steno. E Pannofino, ottimo doppiatore e anche discreto comico, non è certo il nuovo Alberto Sordi. Non scherziamo.
Accontentiamoci, quindi. E facciamoci pure due sane risate. Ma Boris è uno di quei film che, una volta usciti dalla sala, non puoi che commentare col più classico e inutile degli aggettivi:  'carino'!

VOTO: * * *

1 commento:

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